Economista statunitense (n. Gary, Indiana, 1943), prof. nella Yale University (1970-74), a Stanford (1974-76; 1988-2001), a Princeton (1979-88), dal 2003 alla Columbia University. È stato capo del dipartimento [...] (2012); Creating a learning society (con B.C. Greenwald, 2014; trad. it. 2018); The great divide: unequal societies and what we can do about them (2015); The euro. And its threat to the future of Europe (2016); Measuring what counts for economic and ...
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Attrice statunitense (n. New York 1937). Figlia di Henry, ha esordito sulla scena nel 1954 e nel 1960 sugli schermi ottenendo notevole popolarità in film che mettevano essenzialmente in luce il suo sex-appeal [...] Elena di Avalor (2016-18) e Grace and Frankie (2015-21), e nel film Book Club: The next chapter (2023), mentre è del 2020 il testo What can I do? The truth about climate change and how to fix it (2020; trad. it. Salviamo il nostro futuro, 2020). ...
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Filosofo morale australiano (n. Melbourne 1946), prof. alla Monash University di Clayton in Australia (1977-99) e alla Princeton University (dal 1999). Pur appartenendo alla tradizione analitica, ne ha [...] ethically in the Twenty First Century: contemporary society and pratical ethics (2008), The life you can save (2009; trad. it. 2009); The most good you can do. How effective altruism is changing ideas about living ethically (2015; trad. it. 2016 ...
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Musicista afroamericano (New Orleans 1901 - Corona, New York, 1971), suonatore di tromba e cantante, uno dei maggiori protagonisti della storia del jazz. Iniziò a New Orleans la sua carriera di musicista; [...] , esibendosi come la stella di grandi orchestre, con le quali, comunque, incise alcuni brani importanti (Mahogany Hall stomp, I can't give you anything but love, Dallas Blues, Saint Louis Blues del '29). Con la crisi delle grandi orchestre, succeduta ...
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Pseudonimo del cantante britannico George Alan O'Dowd (n. Eltham, Londra, 1961). Giunto alla ribalta con i Culture Club, si è fatto notare anche per il look androgino con cui ha conquistato la scena londinese [...] discoteche del mondo e a produrre dischi, tra cui ricordiamo High hat (1989); Fantazia house collection 2 (1995); U Can Never B2 Sraight (2002) e BoyGeorgeDJ.com (2003), in collaborazione con i più interessanti musicisti inglesi, dimostrando un ...
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Architetto danese (Copenaghen 1918 - ivi 2008). Allievo di K. Fisker a Copenaghen, completò la sua formazione lavorando a Stoccolma, dove importante fu la conoscenza dell'opera di G. Asplund, e a Helsinki [...] di U. si ricordano la chiesa di Bagsvaerd (1967-76), il complesso dell'Assemblea nazionale del Kuwait (1972-85) e la Can Feliz a Maiorca (1994). Nel 2003 gli è stato assegnato il premio Pritzker. Alla prima mostra retrospettiva sulla sua opera è ...
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Nome d'arte del cantante e musicista statunitense Prince Roger Nelson (Minneapolis 1958 - Chanhassen, Minnesota, 2016). Polistrumentista fin da ragazzo, esordì discograficamente nel 1978. A partire dal [...] ); Dance 4 me (2011). Nel 2012 ha pubblicato il singolo Rock and roll love affair, cui nel 2013 è seguito Breakfast can wait; dei suoi album più recenti vanno citati Plectrumelectrum (2014), entrambi nel 2015 HITnRUN Phase One e HITnRUN Phase Two, e ...
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Attore statunitense (n. Amityville, New York, 1958). Ultimati gli studi in Scienze Politiche alla George Washington University, si è poi diplomato in Recitazione a New York. Pur avendo esordito come attore [...] 2015; Zona d'ombra, 2016), Rules don't apply (2016; L'eccezione alla regola, 2017), Drunk parents (2017), Paris can wait (2017), The private life of a modern woman (2017), Mission: Impossible - Fallout (2018), Motherless Brooklyn (Motherless Brooklyn ...
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Attrice statunitense (n. New York City 1964). Laureatasi in Storia dell’arte alla Brown (1986), si è formata come attrice frequentando la prestigiosa Juilliard School di New York. Dopo il debutto teatrale [...] notorietà con The Truman Show (1998). Ma i primi riconoscimenti ufficiali sono arrivati nel decennio successivo: nominata agli Oscar per You can count on me (2000, Conta su di me), Kinsey (2004, Kinsey – E ora parliamo di sesso) e The Savages (2008 ...
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Ghobadi, Bahman. – Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico iraniano di etnia curda (n. Baneh 1969). Diplomatosi alla Scuola nazionale audiovisuale, ha intrapreso la carriera di cineasta come [...] quali è stato anche sceneggiatore e produttore: Gomgashtei dar Aragh (Marooned in Iraq, 2002); Lakposhtha parvaz mikonand (Turtles can fly, 2004, vincitore del Peace Film Award al Festival di Berlino); Niwemang (Half moon, 2006); Kasi az gorbehaye ...
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can
(o cane) s. m. – Adattamento ital. del turco-mongolo khān (v.), che significa propr. «signore» ed è titolo di sovranità presso popoli orientali, ancor oggi portato da capi di tribù curde (mentre in Persia significa genericam. signore)....
canuto
agg. [lat. tardo canūtus, der. di canus «bianco»]. – 1. Bianco, detto dei capelli, e meno spesso della barba, dei baffi, ecc.: due folti sopraccigli, due folti baffi, un folto pizzo, tutti c. (Manzoni); anche riferito alla persona stessa...