HONOS
G. Scichilone
Personificazione divinizzata dell'Onore - forse specificamente dell'Onore militare - ebbe nel mondo romano un intenso culto fin dall'età repubblicana, almeno dal III sec. a. C. in [...] primi decennî del III sec. a. C., al quale se ne aggiunge un secondo dedicato nel 234 a. C. alle pendici del Celio, presso porta Capena, da Q. Fabio Massimo Verrucoso e più tardi restaurato da Marcello, il conquistatore di Siracusa. Nel 205 il figlio ...
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Architetto (Roma 1581 - ivi 1651). Si formò con l'abile e fantasioso ebanista, disegnatore e teorico dell'architettura Giovanni Battista Montano, del quale pubblicò la Scielta di varij tempietti antichi [...] due corpi laterali di lesene, anteposto alla facciata timpanata), realizzò il rinnovamento dell'esterno di S. Gregorio al Celio (1629-33; scalinata, facciata e atrio porticato). La sua esperienza come ebanista trovò espressione nella bella biblioteca ...
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Scultore italiano (Milano 1914 - Roma 2002). Allievo di A. Gerardi a Roma, completò la sua formazione in Francia, in Germania, in Polonia, ecc. La sua ricerca, memore della lezione di F. Wotruba, si svolse [...] Germania; per lo stesso motivo, donò alla Francia la scultura Il respiro del mare, esposta al Centre Pompidou. Tra il 1997 e il 1999 espose le sei Grandi Sculture Bianche nella chiesa di S. Gregorio al Celio a Roma e al Museo Archeologico di Napoli. ...
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GRACCHI, Gaio e Tiberio (C. Sempronius Gracchus; Ti. Sempronius Gracchus)
A. Longo
Dei due famosi fratelli tribuni della plebe, che tentarono un'ardita riforma in senso democratico della costituzione [...] quello offertoci da una testa di Napoli (n. 6202 - Gerhard, n. 56 = Guida Ruesch 1105), talora identificato con Celio Caldo (v.): si tratta di un giovane dalla conformazione aristocratica della testa, dall'espressione decisa ed energica. Tre corniole ...
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FERRARI, Francesco
Susanna Misiano
Non si conoscono gli estremi anagrafici del F., attivo a Roma come architetto e pittore nella prima metà del sec. XVIII. Partecipò al concorso Clementino del 1701 [...] Ss. Andrea e Gregorio, Roma 1888, pp. 35-37; S. Agata dei Goti, Roma 1924, pp. 103, 123 s.; V. Moschini, S. Gregorio al Celio, Roma 1926, pp. 12 s., 32; A. Muñoz, Studi e restauri nelle chiese di Roma, in Capitolium, III (1927), p. 45; C. Cecchelli ...
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SOLON (Σόλων)
A. Stazio
2°. - Incisore di gemme greco, attivo in Roma tra la fine della Repubblica e i primi dell'Impero. Si conoscono vari intagli con la sua firma, alcuni autentici, altri falsi.
I [...] . Fra le incisioni di gemme erroneamente attribuite a S., la più celebre è quella della calcedonia Strozzi, scoperta in Roma sul Celio ai primi del '700 ed ora nel British Museum. Vi è incisa una testa di Medusa particolarmente fine e certamente di ...
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SENECA (L. Annaeus Seneca)
L. Brigleb
Oratore, poeta e filosofo stoico romano. Nato verso il 4 a. C. a Cordova in Spagna come figlio dell'oratore L. Anneo Seneca. Insegnante, educatore e ministro consigliere [...] la rifiutò - e il suo dubbio è stato confermato più tardi, quando nel 1813 a Roma nel territorio della Villa Mattei sul Celio, vicino alla chiesa di S. Maria in Domnica, fu scoperto un ritratto di S., testimoniato da un'iscrizione antica e unito con ...
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Vedi COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE dell'anno: 1973 - 1994
COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE
L. Salerno
(Collezioni dal Rinascimento al sec. XVIII).
ITALIA
ROMA. - Per le collezioni di antichità nel Rinascimento:
Bibl.: [...] Al tempo di Zoega molto passò in Vaticano, dalla villa Giustiniani. Al tempo di Matz-Duhn, iii, p. 313, la villa al Celio era di proprietà del Principe Massimi-Lancellotti.
Bibl.: G. Schlumberger, Numism. de l'Orient, Parigi 1878, p. 460; J. Sandrart ...
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Vedi SECTILE, Opus dell'anno: 1966 - 1997
SECTILE, Opus
S. Aurigemma
Si disse in antico opus sectile marmoreum quella specie di mosaico che risultò non già dall'impiego di piccole o piccolissime tessere [...] Proconneso; in Roma poi il primo a rivestire con lastre di marmo le pareti di tutta la sua casa sul monte Celio sarebbe stato Mamurra, nato in Formia, prefetto dei genieri di Gaio Cesare nelle Gallie. Per quel che particolarmente riguarda il Mausoleo ...
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MINERVA (Minerva)
F. Coarelli
Divinità italica, assimilata all'Atena greca. In origine, con tutta probabilità, non faceva parte del pantheon delle divinità indigeti. Il suo nome, infatti, non appare [...] . Ovidio ritiene che provenga da Faleri (Fasti, iii, 843 s.), a causa del tempio di Minerva Capta esistente sul Celio, nel quale dopo la presa di quella città (nel 211) sarebbe stato portato un antichissimo simulacro della dea. Ed effettivamente ...
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celare
v. tr. [lat. cēlare] (io cèlo, ecc.), letter. – Nascondere, tener nascosto alla vista d’altri: essendosi tutto il bianco vestimento e sottile loro appiccato alle carni, né quasi cosa alcuna del dilicato lor corpo celando... (Boccaccio);...