L'archeologia delle pratiche funerarie. Periodo tardoantico e medievale e mondo bizantino
Francesca Romana Stasolla
Vincenzo Fiocchi Nicolai
Le aree e le tipologie sepolcrali
di Francesca Romana Stasolla
Le [...] ormai individuato alcune costanti. Questa pratica, che si era diffusa a partire dal V secolo, appare in alcuni casi una in cui era stato traslato il corpo di uno degli antichi vescovi della città (Chron. Ep. Neap. Eccl., ed. Capasso, I, p. 163 ...
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L'architettura religiosa e funeraria del mondo greco, etrusco-italico e romano
Giorgio Rocco
L'architettura religiosa
L'età geometrica
L'architettura dei secoli immediatamente successivi alla fine [...] influenze imperiali. In Caria, il tempio di Afrodite ad Afrodisiade, città molto legata ad Augusto, datato tra la seconda metà del I semicolonne o paraste sollevata su di un alto podio, largamente diffuse nel I sec. a.C., cui si affiancano le ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Estremo Oriente
Maria Carlotta Romano
Le aree e le tipologie sepolcrali
Cina
Nei siti riferibili alla cultura antico neolitica Cishan-Peiligang (6500-5000 a.C.) [...] ) ‒ sul terrazzo fluviale della sponda sinistra del Weishui, a nord della città, 2 (III e VII) sono invece su colline pedemontane della catena dei a fossa e 6 sepolture in giare. È opinione diffusa fra gli studiosi che le hokei-shukubo, spesso a ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio I Latium et Campania. Sviluppi dell'indagine archeologica in Campania
Italo Iasiello
Valeria Moesch
Sviluppi dell’indagine archeologica in campania
L’ultimo decennio [...] metà del III sec. a.C. vedono l’inserimento della città nell’orbita di Roma come civitas sine suffragio, nel 332, alcuni rinvenimenti a mare, hanno portato a rivedere l’opinione diffusa che il porto e l’area fossero stati destrutturati già nel ...
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Le Americhe e l'Oceania: dal popolamento alla formazione delle società complesse
Duccio Bonavia
Thomas R. Hester
Claude-François Baudez
Krzysztof Makowski Hanula
Gaetano Cofini
Il popolamento delle [...] di risorse selvatiche. Sul litorale atlantico sono molto diffusi i sambaquí, vasti depositi di conchiglie datati per la Antico (1800 a.C.) è attestato a Cuicuilco, nei pressi di Città di Messico, che agli inizi del Formativo Recente, nel 300 a. ...
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I Fenici nel Mediterraneo centro-occidentale. Le aree dell'espansione coloniale
Massimo Botto
Le aree dell’espansione coloniale
La trattazione che segue intende presentare un panorama della colonizzazione [...] e con l’integrazione di elementi indigeni all’interno della città.
Per quanto riguarda l’influenza esercitata dai Fenici della Baia di Cadice nel territorio circostante, è convinzione diffusa che la presenza tiria nell’Andalusia occidentale sia stata ...
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Cina. I primi imperi: l'archeologia delle dinastie Qin e Han
Roberto Ciarla
Victor H. Mair
Marcello Orioli
Xiaoneng Yang
Yan Sun
Wang Dadao
Filippo Salviati
Maria Carlotta Romano
Zhang Zengqi
I [...] "talismani" preservassero il corpo dalla decomposizione; tanto diffuso sembra fosse questo costume all'epoca della dinastia Han est a ovest, 4-5 km da nord a sud); la città non possedeva mura di cinta. I settori settentrionale e meridionale distano ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Mondo islamico
Paolo M. Costa
Basema Hamarneh
Sergio Martínez Lillo
Fernando Sáez Lara
Giovanna Ventrone Vassallo
Anna Sereni
Vincenzo Strika
Caratteri generali
di [...] Hair al-Sharqi e il Qasr al-Hair al-Gharbi (721), la città di Angiar (714/5), parte della cittadella di Amman (fine del VII di Nur ad-Din (Norandino) del 1154. L'edificio si diffuse anche nell'Occidente islamico; il più noto è l'ospedale dell' ...
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L'archeologia dell'Iran. La protostoria
Massimo Vidale
Bruno Genito
Raffaele Biscione
Stefano Pracchia
Peter Calmeyer
Robert H. Dyson Jr.
Bruno Overlaet
Sandro Salvatori
William M. Sumner
Carl [...] Urartu o ancora in una tipologia di casa lignea tuttora diffusa nell'area boscosa fra il Mar Nero e il Mazanderan Lamberg-Karlovsky
Sito dell'Iran sud-orientale, ubicato 220 km a sud della città di Kirman.
La collinetta di T.Y. si innalza per 19,8 m; ...
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L'architettura pubblica e del potere del mondo greco, etrusco-italico e romano
Giorgio Rocco
Basileia e palazzi
Molto spesso all'architettura viene demandata una funzione rappresentativa i cui risvolti [...] ne faceva in qualche modo, oltre che il cuore stesso della città-stato, un edificio di culto, nel quale alla stessa Hestia in numerosi altri esempi; infatti, anche se la tipologia biabsidata era diffusa già dal I sec. d.C., la fama della Basilica ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...