Elemento chimico trivalente, di simbolo Al, numero atomico 13, peso atomico 26,97, di cui è noto un solo isotopo stabile 2173Al.
Generalità
Scoperto da H. Davy nel 1812 e isolato da H.C. Oersted nel 1825 [...] rame e lo zinco. Per successiva raffinazione, che si esegue operando una seconda elettrolisi su una lega di a. impura, con un consumo di energia di circa 20 kWh per kg di metallo, si può ottenere a. iperpuro (99,99% di Al), che presenta particolare ...
Leggi Tutto
Elemento chimico trivalente, di simbolo Al, il cui ruolo fisiologico, a partire dagli anni Ottanta del 20° sec., è stato studiato specialmente nel sistema nervoso centrale. L’a. è infatti connesso con alcune importanti patologie; in partic. è emerso con certezza il legame esistente tra il metallo e ... ...
Leggi Tutto
Nicoletta Nicolini
Il metallo per tutte le occasioni
Di colore argenteo, inalterabile all'aria, l'alluminio è molto diffuso in natura. Isolato nel 1825, è ottenuto dai minerali, in genere bauxite, ed è classificato come alluminio primario per distinguerlo da quello prodotto per riciclaggio denominato ... ...
Leggi Tutto
allumìnio [Lat. Aluminium] [CHF] Elemento chimico trivalente, di simb. Al, numero atomico 13, peso atomico 26.97, di cui è noto un solo isotopo stabile, con numero di massa 27 e vari isotopi instabili (v. App. I: VI 654 f); fu probab. isolato dal danese H.C. Oersted nel 1825 e poi da F. Wöhler, nel ... ...
Leggi Tutto
(II, p. 561; App. I, p. 89; II, I, p. 140; III, I, p. 72; IV, I, p. 104)
Metallurgia. - Processo Bayer. - Nell'ultimo decennio il processo Bayer ha continuato a essere l'unico processo industriale di produzione dell'ossido di a. (allumina Al2O3) a partire dalla bauxite. Altri procedimenti sono stati ... ...
Leggi Tutto
Metallurgia. - Benché i procedimenti estrattivi del metallo non siano sostanzialmente mutati da molti anni a questa parte, tuttavia il generale impoverimento dei minerali trattati e la necessità quindi di lavorare bauxiti sempre più ricche di silice o contenenti l'ossido di a. nelle forme meno solubili ... ...
Leggi Tutto
La produzione mondiale di alluminio, dopo aver segnato un forte aumento dal 1948 al 1956, passando da 1,26 milioni di t a 3,37 milioni, nel 1957 è rimasta pressoché stazionaria con un totale di 3,38 milioni di t. A questo proposito è interessante notare che mentre i due maggiori paesi produttori - S.U.A. ... ...
Leggi Tutto
Caratteristiche. - Le caratteristiche fisiche e meccaniche dell'alluminio variano sensibilmente, a parità di trattamento termico e plastico (temperatura di ricottura, grado di incrudimento), con la purezza, cosicché ai titoli più elevati ai quali i recenti progressi nella raffinazione hanno permesso ... ...
Leggi Tutto
Generalità e cenni storici. - L'alluminio è, dopo l'ossigeno e il silicio, l'elemento più diffuso sulla crosta terrestre, di cui esso rappresenta all'incirca il 7,3%. Non si trova però mai allo stato libero, ma sempre allo stato di combinazione. È stato per la prima volta isolato allo stato di metallo ... ...
Leggi Tutto
Fu preparato per la prima volta da F. Wohler nel 1827. Metallo bianco argenteo, inalterabile all'aria a temperatura ordinaria perché protetto da una sottilissima pellicola di ossido. Cristallizza nel sistema monometrico in un reticolo cubico a facce centrate. Fonde a 658°,7. Il suo peso specifico è ... ...
Leggi Tutto
microplastiche Termine con cui si identificano particelle di materie plastiche, prodotte direttamente o indirettamente dall’uomo, le cui dimensioni sono state convenzionalmente fissate dalla European food [...] anno in mare – non sorprende che microplastiche siano state identificate in organismi marini (pesci e invertebrati) oggetto di consumo umano; recenti ricerche ne hanno inoltre rilevato la presenza nel miele, nella birra, nel sale da tavola e nell ...
Leggi Tutto
Albero (Malus domestica) delle Rosacee, alto 3-10 m, con rami lucidi, rosso-bruni e gemme pelose; le foglie hanno il picciolo a metà della lamina; i fiori riuniti a 3-6 in corimbo, sono pentameri, e hanno [...] al 12-15%, anche non profondi, poiché ha radici piuttosto superficiali. Si propaga per seme e per innesto.
Oltre che per consumo diretto, le mele servono per fare marmellate, gelatine, sciroppi, sidro (100 kg di mele danno 55-75 l di succo, con ...
Leggi Tutto
Il settore industriale farmaceutico nel suo assieme comprende le attività relative alla ricerca, produzione e vendita di sostanze farmacologicamente attive, sintetiche o estrattive, di formulazioni farmaceutiche [...] farmaceutico mondiale aumenti di circa l'8,5% all'anno, raggiungendo nel 2000 i 270 miliardi di dollari, e che il consumo si sposti leggermente verso i paesi in via di sviluppo sia per una maggiore incidenza pro capite sia per un maggiore aumento ...
Leggi Tutto
Diritto
Diritto civile
S. dei beni del defunto dai beni dell’erede. - Mezzo mediante il quale i creditori del defunto e i legatari ottengono una prelazione, per il soddisfacimento dei loro crediti, sui [...] impiegati per separare isotopi, sono caratterizzati da un basso rendimento per ogni stadio di s. e da un elevato consumo energetico per unità di massa di sostanza separata, a causa della piccola differenza fra le proprietà fisiche e chimico-fisiche ...
Leggi Tutto
turboelica Propulsore esoreattore (v. fig.), impiegato in aeronautica, costituito da un’elica azionata da una turbina a gas, i cui gas di scarico determinano una spinta. Il principio di funzionamento [...] ), fa uso di cherosene (più economico e più facilmente reperibile della benzina ad alto numero di ottano), ha un consumo di lubrificante del tutto trascurabile.
Nel settore civile, il t. è utilizzato soprattutto su velivoli che operano in campo ...
Leggi Tutto
Cucina
Eva Barlösius e Anna Laura Palazzo
Il termine cucina, che deriva dal latino coquere, "cuocere", ha, come i suoi corrispettivi in molte lingue europee, un duplice significato: indica da un lato [...] è osservabile nelle società del benessere, in cui, a partire dalla metà del 19° secolo, si è notevolmente ridotto il consumo di patate e di cereali, mentre è nettamente cresciuto quello di carne, verdure, latticini e frutta. In situazioni di crisi ...
Leggi Tutto
Tutto ciò che la terra produce o che costituisce il risultato di un’attività umana.
Diritto
La categoria dei p. alimentari, che tende a sostituire quella dei p. agricoli, intesi come frutti naturali, [...] i p. possono considerarsi distinti dai beni strumentali e dalle materie prime e in tal caso si identificano con i beni di consumo, ma qualsiasi impresa considera p. il risultato della sua attività e da questo punto di vista sono p. anche i beni ...
Leggi Tutto
(v. carboidrati, VIII, p. 945; App. I, p. 358; II, I, p. 503)
Col termine carboidrati ci si riferisce attualmente a una vasta famiglia di composti organici naturali di massa molecolare variabile entro [...] (i due polisaccaridi più abbondanti) sintetizzata nel contempo è circa 6÷10 volte superiore. L'uomo concorre a consumare gran parte di tali biomateriali. Così, la produzione industriale complessiva e l'utilizzo del saccarosio per scopi alimentari ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
L’industria dei composti azotati
Luigi Cerruti
I composti contenenti azoto di interesse industriale sono molti ed estremamente diversificati fra di loro, dalle fibre poliammidiche come il nylon agli [...] di grano sta per essere perduta. Per di più, il «mondo dei mangiatori di pane» ha aumentato ininterrottamente il suo consumo pro capite: «non si possono predire i dettagli dell’imminente catastrofe, ma è abbastanza chiaro dove si sta andando» (p ...
Leggi Tutto
consumo s. m. [der. di consumare1]. – 1. a. Il fatto di consumare, cioè di distruggere, di ridurre al nulla mediante l’uso o l’utilizzazione per determinati fini o bisogni: immettere un prodotto, un manufatto al c.; fare, non fare consumo di...
consumabile
consumàbile agg. [der. di consumare1]. – Che può consumarsi. In diritto, beni (o cose) c., quelli il cui godimento è possibile soltanto attraverso la loro consumazione o trasformazione (in contrapposizione ai beni inconsumabili);...