(App. III, I, p. 422)
La nuova legge n. 936 del 30 dicembre 1986 sul CNEL, che ha abrogato la legge costitutiva del 1957, innovando l'organismo, disciplina composizione e funzioni del CNEL. Il nuovo Consiglio [...] legge − le organizzazioni sono tenute a fornire tutti gli elementi necessari, dai pienamente rappresentativo delle organizzazioni che ne fanno parte.
Le attribuzioni organi istituzionali), di studio e infine d'iniziativa legislativa.
Tra le novità ...
Leggi Tutto
Diritto vigente (p. 291). - A eliminare numerose interferenze fra l'Ente nazionale della cooperazione e le varie confederazioni di datori di lavoro e di lavoratori interessati, fu emanato il r. decr. legge [...] non si applica né alle cooperative edilizie a contributo statale, per la loro natura di diritto pubblico, né alle associazioni di . All'ente aderiscono: a) le federazioni nazionali delle imprese cooperative e delle mutue d'assicurazione bestiame; b) ...
Leggi Tutto
La disciplina dell'appalto nel cod. civ. italiano 1942 rappresenta per più aspetti un miglioramento rispetto alla normativa del codice abrogato: l'appalto è enucleato dalla commista disciplina della locazione, [...] si distingue dal lavoro vero e proprio, perché presupposti ne sono l'organizzazione ad impresa e l'assunzione del 'appaltatore il diritto al maggior compenso.
2. Variazioni necessarie a regola d'arte. - Se i contraenti non raggiungono l'accordo su ...
Leggi Tutto
Il demanio pubblico ha formato oggetto di una nuova disciplina giuridica. Superando le incertezze dottrinali il legislatore, nel codice civile del 1942, ha sancito il principio, strettamente positivo ed [...] del demanio pubblico, ovvero sono corrispondenti a quelli cui servono i beni medesimi sottoposti alla pubblica amministrazione, la quale ne esercita la tutela, sia con i nel codice della navigazione approvato con r. d. legge 27 gennaio 1941, n. 9 ...
Leggi Tutto
Il codice di procedura civile del 1942 si è ispirato al concetto di adeguare l'istituto dell'arbitrato alla sua finalità sociale, intesa come bonaria e sollecita composizione delle controversie, spoglia [...] come una vera e propria eccezione d'incompetenza del giudice adito (v. Andrioli, D'Onofrio).
Arbitrato internazionale (p. 995 essere, rispetto a questi stati, la soluzione obbligatoria della controversia a cui si riferisce. Ne consegue ancora che ...
Leggi Tutto
L'e., inteso soprattutto come espressione di religione professata, è sostanzialmente ancora oggi quel fenomeno etico-religioso che, derivato dall'Antico Testamento, trovò formulazione e definitiva sistemazione [...] si richiama continuamente. Il problema che ne è sorto è il seguente: può ogni stato democratico, non è autorizzato a legiferare e ad emanare disposizioni nello che va sempre più acuendosi nello stato d'Israele, ma di riallacciare - come sostengono ...
Leggi Tutto
Diritto romano. - Il termine culpa è usato comunemente in latino a indicare il rapporto causale tra un evento dannoso, o comunque spiacevole, e l'azione o omissione di una persona. In questo senso, che [...] il commodatario o il conduttore d'opera erano responsabili, senz'altra indagine, se le cose a loro affidate erano state rubate o prevederebbe: quest'ultima è equiparata al dolo, e se ne risponde, perciò, anche in quei contratti, come il deposito, ...
Leggi Tutto
(IX, p. 741)
Cinema. − In ogni parte del mondo, sin dalle prime apparizioni, il cinema ha suscitato timori a causa del potere di suggestione che mostrava di possedere più di altri mass media: donde il [...] dopoguerra e negli anni Cinquanta clamorosi interventi, d'indole moralistica e politica, a danno di alcune fra le più significative opere azioni penali contro film anche se regolarmente approvati. Ne è derivato un clima di incertezza per i produttori ...
Leggi Tutto
Giurista, nato a Roma il 6 ottobre 1903, morto ivi il 20 novembre 1959. Insegnò il diritto commerciale nelle università di Ferrara, Cagliari, Catania, Parma, Bologna. Costretto ad abbandonare l'Italia [...] Reintegrato nel 1945 nella sua cattedra bolognese, passò poi a insegnare il diritto industriale nell'università di Roma ove, giuristi del nostro tempo. Né devono essere dimenticati, come prova della sua non comune universalità d'interessi, i suoi ...
Leggi Tutto
Noto criminalista, nato in Alessandria nel 1525 e morto nel 1575 a Saragozza mentre tornava dalla Spagna in Italia. Studiò diritto a Pavia e a Bologna sotto la guida di Alciato, Niccolò Belloni e Iacopo [...] nominato membro e quindi reggente del Supremo Consiglio d'Italia in Madrid. Al C. si deve primi quattro sono dedicati a] diritto civile e feudale e il quinto (edito a Venezia nel 1568), al autorità, specie per l'uso che ne fece il Carpzov.
Bibl.: Ph. ...
Leggi Tutto
ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...