Scrittore greco (Cheronea, Beozia, 50 d. C. - ivi dopo il 120). Studiò ad Atene presso il platonico Ammonio, e dopo alcuni viaggi tornò nella sua città, donde però si allontanò ripetutamente per incarichi [...] certamente non sono autentiche, di altre si dubita. Ne vengono distinte tradizionalmente due categorie: Opere morali (τὰ anche in paesi di lingua non greca. L'Umanesimo guarda a P. tanto come testimonianza di una tradizione della filosofia religiosa ...
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Poeta tedesco (n. 1170 circa - m. 1220 circa). Autore di componimenti epici e di alcune liriche, W. è ricordato soprattutto per il Parzival (1200-10), romanzo cavalleresco, nel senso di fornire con generosità [...] sostenere, comporta uccisioni e sangue, l'ammaestramento che egli ne trae è quello di un'apertura compassionevole. Dello stesso periodo al cavaliere sottomissione a ogni volere della sua dama, espressione quindi ancora una volta d'un sentire autonomo ...
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Poeta lirico latino (n. Verona 84 a. C. circa - m. non prima del 54). Di agiata famiglia, andò a Roma appena indossata la toga virile e fu accolto nell'alta società e nei circoli letterarî più noti. Fu [...] la Sabina. A Roma avvenne l'incontro e sorse l'amore per la donna che doveva essere la gioia e la tragedia della sua vita di poeta e d'uomo, alla sua prodigalità. Ne tornò senza aver ottenuto nulla, dopo essersi recato a piangere sulla tomba del ...
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Poeta inglese (Cockermouth, Cumberland, 1770 - Rydal, Westmorland, 1850). Poeta laureato, W. dette la più perfetta e compiuta espressione in Inghilterra al romanticismo di tipo rousseauiano.
Vita e opere
Trascorsa [...] ne ricevette un secondo grave colpo. Sotto l'influsso della sorella, con cui viveva a Racedown (Dorset), W. ritrovò a poco a che hanno gli oggetti della natura di operare la redenzione d'uno spirito colpevole. Il successivo mezzo secolo della sua ...
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Scrittore inglese (Dublino 1667 - ivi 1745). Considerato uno tra i massimi esponenti della letteratura inglese, autore di una prosa caratterizzata da una vivace vena satirica che egli rivolse spesso verso [...] ), ne difese il governo dalle pagine del quotidiano The Examiner e con una serie di opuscoli (The conduct of the allies, 1711; A short lo specchio d'un animo profondamente turbato. S. era un uomo abituato a disciplinare emozioni e impulsi a favore ...
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Scrittore tedesco (Oberholzheim, Svevia, 1733 - Ossmannstädt, Weimar, 1813). Inizialmente attratto dall'Illuminismo, fu il maggior esponente del rococò letterario tedesco. Tra le sue opere spiccano i romanzi [...] europee più avanzate e più compiute, anzitutto (ma non solamente) a contatto col rococò francese, da cui derivò una lezione di stile che ne fece l'esponente più qualificato d'un autonomo rococò letterario tedesco, come tale assai apprezzato al suo ...
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Romanziere italiano (Vicenza 1842 - ivi 1911). Indagò nelle sue opere il mondo sentimentale e religioso dei protagonisti (Malombra, 1881; Daniele Cortis, 1884; Piccolo mondo antico, 1895, ritenuto il suo [...] per quell'acuto spirito d'osservazione, che gli fa cogliere dal vero e rendere felicemente figure e figurine. A Daniele Cortis (1884 'allontanamento di F. dagli intellettuali riformatori glorificati ne Il Santo: ma batte artisticamente, con stanchezza ...
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(gr. Μήδεια, lat. Medēa)
Mitologia
Eroina della mitologia greca, figlia di Eeta re della Colchide, fratello di Circe e di Pasifae, e della Oceanide Idyia. Ma secondo un'altra tradizione sua madre sarebbe [...] Argonauti in Colchide, richiese il vello d'oro ad Eeta che glielo promise a patto che domasse due tori dalle ne sarebbero balzati. Grazie alle arti magiche di Medea, che si era innamorata di lui, Giasone superò le prove e conquistò il vello d ...
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Poeta dialettale (Roma 1858 - ivi 1940). Fra i più significativi esponenti dei «XXV della Campagna Romana», P. dal 1930 fece parte dell'Accademia d'Italia. A consacrare definitivamente la sua fama di poeta [...] di cronaca e il quadro d'ambiente, non al modo di Belli, da cui P. pur prende le mosse, ma secondo un senso romantico della storia che gli veniva da Carducci, affidando il racconto a un popolano trasteverino che ne è il protagonista o il testimone ...
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Scrittore marocchino di lingua francese (n. Fès 1944). Nei suoi romanzi contamina, attraverso una scrittura polifonica e raffinata, la tradizione araba scritta e orale con i moduli della narrativa moderna [...] Goncourt); in altre opere, quali Le racisme expliqué à ma fille (1998; trad. it. 1998) e raccolta di racconti ambientati nel Sud d'Italia Dove lo Stato non c' l'allontanamento dalle origini e la frattura che ne deriva. Esemplari in tal senso i già ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...