La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] il burattino (Collodi 1973: 94)
(11) Con mezze parole e allusioni, promettendo a ciascuno d’informarlo, appena ne fosse stato ben sicuro, d’un posto pieno di tinche conosciuto da lui solo, riuscì a farsi prestare un po’ dall’uno un po’ dall’altro un ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] innalzamento di e in i indotto da -s); si è però anche pensato a un’estensione analogica della -i di lupi, avvenuta prima nei maschili, per forma normale è già in antico vi, anch’esso (come ne) d’origine discussa (da vos, da un latino arcaico *ves ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] ➔ prefissi e i ➔ suffissi tradizionali risultano tuttora produttivi, né, tra quelli produttivi, tutti hanno la stessa numerosità e attuali nella lingua e nella linguistica italiana in Europa, a cura di A. D’Angelis & L. Toppino, Roma, Aracne, pp ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] alcuna relazione con il tipo di significato espresso né con le caratteristiche del referente del nome: si pensi a coppie di parole quali il collo / trattano in dettaglio l’argomento.
4.3.1 Nomi d’agente e di strumento. I nomi di persone che svolgono ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] struttura). Rema di un enunciato è la parte che ne realizza lo scopo informativo, cioè quella che l’emittente un film?
In (9) d. il test è applicato a (9) a. sotto forma di negazione:
(9) d. non è vero che ieri a Bologna ho visto un film di ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] con le sue esigenze di realismo comincia a corrodere l’assetto tradizionale. Ne risulta un impasto ibrido di vecchio l’apocope in diè, piè e simili.
La creatività linguistica di D’Annunzio si impone con il ciclo delle Laudi, massimamente con Alcyone ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] parte dei segni è opaca a un primo sguardo e diventa trasparente solo quando se ne conosce il significato. Un segno (l. 5 febbr. 1992 n. 104, art. 13, 1° co., lett. d).
In genere un solo alunno sordo è inserito in una classe di udenti e in questi ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] ➔ Melchiorre Cesarotti, che fa riferimento alla lingua degli indiani d’America, divisa in modo tale da non costituire la lingua lingue orientali a Milano, nel 1861, presso l’Accademia scientifico-letteraria (cfr. il profilo che ne tracciò Timpanaro ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] ’n su la proda mi trovai
de la valle d’abisso dolorosa
che ’ntrono accoglie d’infiniti guai
(Dante, Inf. IV, 1-9) da un terzo alla metà.
Se chi ha determinato altri a commettere il reato ne è il genitore esercente la potestà la pena è aumentata fino ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...]
(b) verbi con -la: finirla, piantarla;
(c) verbi con -le: buscarle; prenderle;
(d) verbi con -ne: volerne (non volermene).
I clitici si combinano tra loro dando luogo a verbi con pronome multiplo, come avercela (con). La classe piu numerosa è quella ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...