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Isotta

Enciclopedia Dantesca (1970)

Isotta Luigi Vanossi La protagonista femminile del romanzo di Tristano (v.) è citata una volta in Fiore CXLIV 7 La Vecchia che l'avea presa en sua guarda, / le giura e dice: " Per lo Dio sovrano, / [...] citata come paradigma di bellezza femminile, che sarebbe superato da Bellaccoglienza. Il paragone non figura nel brano corrispondente del " Più bella mi parete / ca Isolda la bronda "; Dante da Maiano Rosa e giglio 13-14 " nulla bellezza in voi è ... Leggi Tutto

signoraggio

Enciclopedia Dantesca (1970)

signoraggio Alessandro Niccoli È vocabolo attestato solo in Rime dubbie XXIV 7 In due voler travagliami il coraggio / ... l'un vol ch'io ami donna di paraggio / ... l'altro, ha di me... par signoraggio, [...] connessi con l'autenticità della lirica (per i quali v. Barbi-Pernicone), occorre osservare come il vocabolo s'inserisca in un frasario guittoniano-gallicizzante (coraggio, paraggio, avvenente, benevogliente) assai vicino ai modi di Dante da Maiano. ... Leggi Tutto

La gran virtu d'Amore e 'l bel piacire

Enciclopedia Dantesca (1970)

La gran virtù d'Amore e 'l bel piacire Vincenzo Pernicone . Sonetto (Rime dubbie XVIII; schema abba abba; cdc dcd) la cui paternità dantesca - affermata dalla rubrica dell'unico codice della tradizione, [...] le cui attribuzioni sono però di dubbia attendibilità - è quasi unanimemente negata. Il Barbi propose l'attribuzione a Dante da Maiano, e alcune considerazioni di ordine stilistico e lessicale rendono l'ipotesi per lo meno probabile. Il sonetto è una ... Leggi Tutto

riccore

Enciclopedia Dantesca (1970)

riccore Alessandro Niccoli E provenzalismo ricalcato sul provenzale ricor, " ricchezza ", " potenza ", attestato fra gli altri in Guittone d'Arezzo (Contini, Poeti II 215, 234; Segre-Marti, Prosa 89) [...] Amore. La preziosità del vocabolo si spiega con il fatto che il sonetto, composto in risposta alla proposta di Dante da Maiano (Amor mi fa si fedelmente amare), è tutto intessuto di artifici ispirati alla filosofia scolastica e alla tecnica retorica ... Leggi Tutto

Tenzone del duol d'Amore

Enciclopedia Dantesca (1970)

Tenzone del duol d'Amore Così si suol designare, a partire da F. Pellegrini, lo scambio di cinque sonetti tra D. e Dante da Maiano, e cioè la parte più cospicua della corrispondenza tra i due poeti, [...] , amico, vostro nomo, in cui l'Alighieri risponde che il massimo dolore amoroso è amare senza esser riamato. Vedi sub v., e cfr. Dante da Maiano; Guittone d'Arezzo e i guittoniani. Bibl. - F. Pellegrini, La tenzone del " Duol d'amore " tra D.A. e ... Leggi Tutto

taglia

Enciclopedia Dantesca (1970)

taglia Guido Favati Nel senso di " foggia ", " forma ", è probabile gallicismo attestato sia in Fiore CXC 13, dove la Vecchia consiglia alla giovane di fare al proprio amante doni di nessun pregio (ben [...] fassi, cioè della stessa " foggia e misura " (Sapegno) che quelle portate dai cluniacensi. Cfr. Tesoretto 1018-1019 " di sì fera ragione / e di sì strana taglia " e Dante da Maiano Rime XXVIII 10 " e sì ornati e di sì taglia nova " (ediz. Bettarini). ... Leggi Tutto

bellore

Enciclopedia Dantesca (1970)

bellore Luigi Vanossi . La voce appare in Detto 394 E chi di lui è preso, / sì vuoi ch' e' sia appreso / d'ogne bell'ordinanza / che 'l su' bellor dinanza (si rilevi l'ardua aequivocatio). Si tratta [...] nostra prima lirica), che vale " bellezza ", " qualità di bello ". E largamente attestato in testi poetici duecenteschi (Dante da Maiano, Guittone, Terino, Guinizzelli, Cino, ecc.) e anche in prosa (Novellino). Avrà nel Detto sapore allusivo, in un ... Leggi Tutto

ricredere

Enciclopedia Dantesca (1970)

ricredere Alessandro Niccoli Provenzalismo, attestato anche in Iacopo da Lentini (Donna, eo languisco 4), Ruggerone da Palermo (Ben mi degio alegrare 32), Dante da Maiano (Mante fiate 6), ecc. Come [...] intransitivo pronominale il verbo compare in Rime LXIII 6 quando se' con lui un poco stato, / anche 'l risalutrai, non ti ricredi, che Barbi-Maggini spiegano " non mutar pensiero " e il Contini " non astenerti ... Leggi Tutto

moco

Enciclopedia Dantesca (1970)

moco Bruno Bernabei . È propriamente un legume senza pregio (cfr. Castellani, Nuovi testi, glossario: sub v. mocato, " una specie di vecce "), usato per foraggio, e fino a tutto il Trecento significò [...] figuratamente " cosa di nessun valore ", " inezia ". D. se ne avvale eccezionalmente, secondo l'uso traslato, in uno dei sonetti a Dante da Maiano (Rime XLII 6 di saver ver voi ho men d'un moco), per esprimere, con un'immagine realistica, come la ... Leggi Tutto

fermezza

Enciclopedia Dantesca (1970)

fermezza Bruna Cordati Martinelli Due occorrenze, ambedue nel senso traslato di " costanza "; la prima è in Rime XL 14 La figura che già morta sorvene / è la fermezza ch'averà nel core (è la chiusa [...] del sonetto responsivo a Dante da Maiano, Savete giudicar vostra ragione): " La figura della morta che appare in ultimo significa la costanza che la donna avrà in quest'affetto (quasi ferma come la morte) " (Barbi). L'altra occorrenza, in Fiore LIV ... Leggi Tutto
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Vocabolario
mai
mai avv. [lat. magis «più»; v. ma’2 e ma1]. – 1. Nell’uso ant., con sign. vicino a quello etimologico, e di solito in unione o in corrispondenza con un non, equivale a «più»: Pensa che questo dì mai non raggiorna! (Dante); Sparve il palagio,...
ségno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...
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