L'evoluzione delle scienze biomediche nel Settecento
Nella storia delle scienze, come in altre sfere dell'interpretazione storica delle conoscenze, vi sono pregiudizi radicati; uno di essi, di matrice [...] modifiche imposte dalle esigenze ecologiche delle piante e dalle finalità sociali e culturali degli orti botanici. Del resto, l'orto una medicina clinica concentrata sui fenomeni di devianza funzionale dei sistemi organici attribuibili alle patologie. ...
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ARMAMENTI
Massimo Pivetti e Luigi Bonanate
1. Aspetti economici e sociali di Massimo Pivetti
2. Controllo degli armamenti di Luigi Bonanate
Aspetti economici e sociali
di Massimo Pivetti
Introduzione
Il [...] essa in tanto si decide che una parte del prodotto sociale non venga assorbita dai consumi, in quanto si è deciso Stato e mercato: il traffico delle armi, in Informale e sommerso: devianza, supplenza e cambiamento in Italia (a cura di R. Bettini), ...
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Infanzia
Giovanni B. Sgritta
Premessa
Il tema dell'infanzia occupa nel panorama delle scienze sociali un posto relativamente secondario. Studi e ricerche sull'infanzia non sono certo inconsueti nella [...] problemi della condizione infantile, allora di grande momento, come il lavoro minorile, l'infanzia abbandonata, la devianza, l'istituzionalizzazione e la legislazione sociale. Come dire che soggetto e contenuto di queste voci non sono l'infanzia o la ...
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Altri possibili titoli: viaggiare nell’epoca della riproducibilità digitale del mondo; viaggi nel qui e ora dell’altrove; viaggiatori giunti al di là delle mappe spazio-temporali, oltre le vie segnate [...] umani. Il nostro desiderio di vivere nella sua instabilità e devianza o rassicurazione e risarcimento. Tentando, a un certo punto un suo fondamento – semplice per la sua evidenza storica e sociale – nei conflitti di potere che le ideologie di volta in ...
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Criminalità organizzata
Pino Arlacchi
Introduzione
Molti studiosi oggi concordano nel definire la criminalità organizzata come un insieme stabile di imprese insediate nei maggiori mercati illeciti come [...] illegali e dei processi di immigrazione e di mobilità sociale in quanto chiave esplicativa dello sviluppo delle economie e , a due fattori.
1. L'estensione delle aree di devianza e di marginalità presenti in loco. In una società industriale avanzata ...
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Milano
"Com'è bella la città, com'è grande
la città, com'è viva la città"
(Giorgio Gaber)
Milano: città anseatica e città infinita
di Aldo Bonomi
31 marzo
Si inaugura nell'area dell'ex raffineria Agip [...] in vista di finalità di lungo periodo. Il tessuto sociale misto che caratterizza la medietà di Milano, per esempio, è riuscito a contenere sia i più eclatanti fenomeni di devianza sia le più evidenti forme di disuguaglianza. La potenzialità ...
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GEMELLI, Agostino (al secolo Edoardo)
Nicola Raponi
Nacque a Milano il 18 genn. 1878 da Innocente e Caterina Bertani.
Benché si fossero sposati, in ossequio alla consuetudine, anche con rito religioso [...] aperto nella psicologia clinica e nell'applicazione della psicologia ai problemi sociali: l'orientamento professionale, la psicologia del lavoro, le condizioni dei carcerati, la devianza giovanile, la psicopedagogia. Si può dire ch'egli sia arrivato ...
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di Andrea Carati e Arturo Varvelli
Le principali sfide alla sicurezza internazionale provengono oggi da minacce di tipo non convenzionale. Gli anni successivi alla fine della Guerra fredda hanno rivelato [...] al-Qaida in questa area.
L’attenzione al tessuto sociale locale appare evidente in un recente documento di Aqim caratteristica dei gruppi jihadisti, rispetto ad altre forme di devianza: la tendenza a utilizzare strategie di comunicazione, anche ...
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Giovani
Alessandro Cavalli
Il concetto di gioventù
Sia nel linguaggio comune sia nel lessico delle scienze sociali regna una certa confusione in merito al contenuto al quale si fa riferimento quando [...] a questi principî vengano adeguatamente interiorizzati. Se ciò non avviene, si apre la strada della devianza, della possibile perdita di status sociale, della caduta nella 'gioventù traviata' di cui le classi popolari offrono un nutrito campionario ...
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Uno dei maggiori teorici sociali del 20° sec., James Coleman (1990), ha proposto di definire l’autorità come quel rapporto sociale che nasce dal diritto di ogni essere umano di controllare il proprio comportamento [...] , abbia incrementato la frequenza di fenomeni di devianza. Basti pensare alla diffusione dell’uso di sostanze , ovvero sul proprio personale. La scuola è la prima istituzione sociale che un individuo incontra nel suo percorso di vita, in essa ...
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devianza
devïanza s. f. [der. di deviare]. – 1. Termine usato per indicare quei comportamenti che si allontanano da una norma o da un sistema di regole; in partic., in sociologia, la non conformità agli standard normativi del gruppo o sottogruppo...
criminogeno
criminògeno agg. [comp. di crimine e -geno; propr., «che genera il crimine»]. – Nel linguaggio sociologico, termine con cui si intende ricondurre fenomeni di patologia sociale (quali l’aumento della delinquenza, o più semplicemente...