Prima parteAurelio Privitera (1970) riaprì la questione, sostenendo che dalle saghe di Licurgo, di Perseo, delle Miniadi, di Penteo non si può dedurre la storicità di una resistenza delle classi superiori [...] subito un’eclissi, come si giustifica la sua latenza in Omero? Privitera ha sospettato l’esistenza di una “poesia aedica dionisiaca cronologicamente parallela a quella omerica” (p. 46 e 53). Egli ha dimostrato che nel VI sec. esisteva il ricordo di ...
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dionisiaco
dioniṡìaco agg. [dal lat. tardo Dionysiăcus, gr. Διονυσιακός] (pl. m. -ci). – Di Diòniso, dedicato a Diòniso, dio greco dell’ebbrezza, chiamato anche Bacco: culto d., feste dionisiache. Per estens., che è caratterizzato da uno stato...
cista1
cista1 s. f. [dal lat. cista, gr. κίστη; cfr. cesta]. – 1. Recipiente cilindrico, generalm. di bronzo, ma anche di altri materiali (argento, legno, cuoio, vimini), che anticamente veniva adoperato nei misteri dionisiaci, per nascondere...
Recipiente generalmente cilindrico di bronzo, ma anche di altri materiali, fu adoperato nei riti collegati agli antichi misteri dionisiaci (c. mystica), o per contenere oggetti di uso quotidiano, e come tale spesso deposto nelle tombe. Capolavoro...
tiade Uno dei nomi, accanto a menade e baccante (➔) con i quali nell’antica Grecia si indicavano le donne che partecipavano ai riti orgiastici dionisiaci.