In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] dalla legge delle dodici tavole, fornì a lungo modelli ai d. europei ed extrauropei. Un primo modello si configurò in epocarepubblicana, con il ruolo che vennero a svolgere i magistrati (consoli, pretori ecc.) e in particolare i tribuni della plebe ...
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Emanuele Bilotti
In senso oggettivo l’insieme delle norme giuridiche valide in un determinato contesto di vita umana associata e volte a garantire un ordine giusto dei rapporti tra i consociati (➔ anche diritto soggettivo).
Il carattere normativo del diritto
In senso oggettivo, dunque, il d. è anzitutto ... ...
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Termine con cui si indica sia il d. in senso oggettivo, ossia il complesso di norme giuridiche che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, sia il d. in senso soggettivo, cioè la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, di un determinato comportamento attivo ... ...
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Il principio del terzo millennio non vede nuove concezioni, o teorie generali, del diritto. Appartengono ai due secoli precedenti le grandi visioni, le dottrine complessive capaci di segnare una svolta e di imprimere un indirizzo a tutte le discipline giuridiche. Ancora oggi si dibatte di giurisprudenza ... ...
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Gaetano Pecora
Un insieme di regole con sanzioni
Poiché il diritto è un insieme di regole, per definirne il significato dobbiamo individuare ciò che lo distingue da altre regole, per esempio da quelle della religione, della morale e del costume. Il criterio distintivo sta in ciò: se qualcuno trasgredisce ... ...
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(XII, p. 983; App. I, i, p. 517; II, i, p. 788; IV, i, p. 594; V, i, p. 834)
I temi generali della scienza giuridica sono ampiamente trattati nel vol. XII dell'Enciclopedia Italiana, nel quale sotto la voce diritto sono analiticamente esposti in distinti sottolemmi i profili più significativi dei diversi ... ...
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Fabio Alonzi
Raffaella Bonsignori
Il diritto può essere definito, in estrema sintesi, come un insieme di previsioni normative che, supportato da un adeguato apparato sanzionatorio, tende a regolamentare in modo uniforme i rapporti sociali, tutelando la vasta gamma di situazioni originate da interessi ... ...
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Giovanni Pugliese
Sommario
Parte prima. Aspetti del fenomeno giuridico nel tempo e in diversi luoghi e gruppi sociali.
1. Congetture sulle comunità primitive. 2. Cenni sui diritti del Vicino Oriente antico: a) sguardo generale ai diritti della civiltà 'palaziale'; b) i diritti mesopotamici, anatolici ... ...
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(XII, p. 983; App. I, I, p. 517; II, I, p. 788; IV, I, p. 594)
Filosofia e teorie generali. − Il lungo dibattito tra giuspositivismo e giusnaturalismo che nei primi due decenni del dopoguerra ha impegnato le forze dei migliori filosofi del d. si è andato lentamente assopendo negli ultimi due decenni, ... ...
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FRANCESCO GALGANO
sommario: 1. Il diritto e l'economia nelle esperienze storiche: a) la società comunale; b) le monarchie assolute; c) la società liberale. 2. L'esperienza del primo Novecento. 3. L'esperienza dei paesi socialisti. 4. Liberismo e dirigismo negli enunciati costituzionali. 5. Il problema ... ...
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Filosofia del diritto. - Subito dopo la seconda guerra mondiale il dibattito fra filosofi del d. si svolse sotto il segno della "rinascita del d. naturale". Giuridicamente, i regimi fascisti erano stati considerati come la necessaria conseguenza del positivismo giuridico, interpretato come quella concezione ... ...
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Bruno Paradisi
di Bruno Paradisi
Diritto
sommario: 1. Considerazioni preliminari. 2. Distinzione nella trattazione del diritto nel XX secolo. 3. Rapporto tra morale e diritto. 4. Il positivismo giuridico. 5. Hans Kelsen. Critica alla teoria di Ehrlich. 6. La ‛teoria pura del diritto'. 7. Importanza ... ...
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L'unificazione del diritto. - L'espressione caratterizza un movimento, di origine relativamente recente, tendente a raggiungere una più o meno completa uniformità di legislazione tra un certo numero di stati e in determinate materie.
Il processo di nazionalizzazione del diritto, che ha portato alla ... ...
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(XII, p. 983).
Diritto Corporativo.
Il diritto corporativo è "la parte dell'ordinamento giuridico, che concerne l'organizzazione e l'azione dello stato e delle associazioni ausiliarie di esso, in ordine al fine dello sviluppo della potenza economica nazionale". Dalla definizione si possono dedurre i ... ...
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(fr. droit; sp. derecho; ted. Recht; ingl. law).
Sommario: Filosofia del diritto, p. 983; Storia del diritto, p. 986; Etnografia e folklore: il diritto presso i primitivi, p. 987; Il diritto popolare, p. 987; Diritto comparato, p. 989; Diritto pubblico e diritto privato, p. 989; Diritto costituzioale, ... ...
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Nel diritto pubblico romano, atto con cui un magistrato munito di imperium dichiarava pubblicamente i criteri cui era ispirata la sua attività di governo. Particolare rilievo assunsero, nel corso dell’epoca [...] repubblicana, gli e. dei cosiddetti magistrati giusdicenti, e specialmente quelli del pretore, in cui erano elaborati schemi astratti di azioni (➔ formula) ai quali il magistrato stesso si sarebbe attenuto durante l’anno di carica, al fine di ...
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Religione. - La religione storicamente si attua nella vita associata; e, senza accogliere la teoria del Durkheim che la religione sia nata dalla società, non si può negare che fin dalle sue prime e più [...] titolo speciale. È vero per altro, che, nel diritto romano, l'associarsi per uno scopo pericoloso fu represso sin dall'epocarepubblicana; ma più specialmente sotto l'Impero. E altrettanto è a dire per il nostro diritto intermedio. L'associazione per ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] , Alpi Carniche e Giulie, fiume Arsia.
La posizione dell'Italia nella compagine dell'Impero romano. - Come per l'epocarepubblicana, così per quella imperiale la storia politica d'Italia è quella dello sviluppo, dell'apogeo e della decadenza dello ...
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L'etimologia della parola italiana (dal lat. civitas) ci fa risalire solo a uno dei due concetti fondamentali che tale parola racchiude. La città infatti può essere considerata e studiata o dal lato materiale, [...] elevarsi al disopra degli schemi dello stato-città, quanto agli organi centrali del governo, superò felicemente nell'epocarepubblicana il problema dell'espansione territoriale. Soltanto nei primi tempi delle loro conquiste i Romani non fecero che ...
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Il termine famiglia deriva dal latino familia, che dal significato originario di "convivenza di servì sotto uno stesso tetto" (cfr. famulus) passò a designare tutti quelli che vivevano sotto l'autorità [...] a scopi demagogici, ma costituiscono uno dei mezzi più facili per ottenere l'ambita cittadinanza romana. Non è raro all'epocarepubblicana il caso di stran; eri che si vendano a un cittadino romano per farsi successivamente manomettere. Solo all ...
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La parola serve a indicare istituti diversi nella sostanza, ma che si ricollegano tutti, formalmente, all'idea di affidare, raccomandare (lat. commendare), sia che si tratti di una persona che raccomanda [...] o denaro affinché ne faccia traffico, con il patto di dividerne i frutti.
La "commendatio" romana.
Già nell'epocarepubblicana in Roma personaggi influenti potevano raccomandare (commendare) agli elettori i candidati. Come diritto (e obbligo da parte ...
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(lat. leges regiae) In età romana, leggi che, secondo la tradizione, sarebbero state emanate dai sette antichi re, in un arco di tempo compreso fra la metà dell’8° e la fine del 6° sec. a.C. Stando alle [...] al voto del popolo, riunito allora nei comizi curiati, in maniera non dissimile da quanto avvenne nella successiva epocarepubblicana; ma a giudizio degli studiosi moderni è del tutto improbabile che una procedura tanto evoluta sia stata esperita ...
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GIURAMENTO (lat. iusiurandum, iuramentum, sacramentum; fr. serment; sp. juramento; ted. Eid; ingl. oath)
Maria BALSAMO
Biondo BIONDI
Arnaldo BERTOLA
Pompeo BIONDI
Emilio CROSA
Nicola Turchi
Nel [...] legis actio sacramento) che perdura ancora verso la fine dell'epocarepubblicana. Quanto alla terminologia, la parola tecnica latina è iusiurandum; nel linguaggio dell'epoca postclassica e giustinianea si parla anche di iuramentum e di sacramentum ...
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PRETORE
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Magistrato romano fra i maggiori. Il senso originario della parola praetor (da prae e ire: colui che va innanzi) è quello di comandante di un esercito; e fu infatti questo [...] Cesare; Augusto ritornò al numero fissato da Silla, ma per superarlo in seguito ancora una volta.
Per tutta l'epocarepubblicana e sotto Augusto, l'elezione dei pretori si fa nei comizî centuriati, salva la successiva formalità dell'acclamazione per ...
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collegialita
collegialità s. f. [der. di collegiale]. – 1. L’essere collegiale, cioè comune a un collegio (come insieme di persone), o da esso emanante: c. di una deliberazione. Anche, il fatto di costituire collegio: c. episcopale, principio...
perduellione
perduellióne s. f. [dal lat. perduellio -onis, comp. di per-1, con valore rafforzativo, e ant. duellum (class. bellum) «guerra»]. – Nell’antico diritto romano, reato di alto tradimento di cui si macchiava chiunque attentasse alla...