DONI, Anton Francesco
Giovanna Romei
Nacque il 16 maggio 1513da Bernardo di Antonio, forbiciaio, a Firenze, nel quartiere di S. Lorenzo.
In una lettera del 3genn. 1549, da Firenze, rispondendo a B. [...] il D. rientrò a Firenze e ricevette una buona accoglienza Filippo Bareggi), a cui si aggiunge nel marzo il Domenichi. La produzione dei D. stampatore, compresa tra il 1546 e il per offrire ad Enrico III di Francia il manoscritto del poemetto in ...
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BIANCHI, Giovanni
Angelo Fabi
Comunemente noto come Janus Plancus, nome che egli stesso si diede, con cui pubblicò la maggior parte dei suoi scritti e che venne anche italianizzato in Iano o Giano Planco. [...] il B. da illustri conchiologi italiani e stranieri, come Niccolò Gualtieri, Filippo Calogerà, III, Venezia 1757, pp. 105-128). Con il discorso Se il vitto . Godenti, in G. Lumbroso, Memorie italiane del buon tempo antico, Torino 1889, pp. 168-176; ...
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DENORES (de Nores), Giason
Giorgio Patrizi
Nacque a Nicosia attorno al 1530, da Pietro, di potente e nobile famiglia probabilmente originaria della Normandia.
Nell'isola di Cipro possedeva terre e ricchezze; [...] godettero, all'epoca, di buona notorietà: soltanto il commentario oraziano, già citato , 1571), dedicato a Filippo Mocenigo, arcivescovo di Cipro poetica e retorica del Cinquecento, a cura di B. Weinberg, III, Bari 1972, pp. 431 ss., 517 s.; N. Perella ...
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FRANCESCHI, Caterina
Nidia Danelon Vasoli
Nacque a Narni (oggi in prov. di Terni) il 26 genn. 1803 da Antonio, già ministro della Repubblica Romana (1798-99), e da Maria dei conti Spada.
A cinque anni [...] poesie che ottennero un buon apprezzamento. Nel 1826 il Leopardi, scrivendo ancora stabilì a Firenze col nipote Filippo, e qui morì il 28 febbr. 1887.
Data , Assisi 1888; M. Minghetti, Miei ricordi, I-III, Torino 1888-1890, ad Indices; F. Pera, ...
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COSSA, Pietro
Giorgio Petrocchi
Nacque a Roma il 25 genn. 1830, da Francesco, benestante di Arpino, e dalla torinese Marianna Landesio. La nascita avvenne nel palazzo Avila, in via del Governo Vecchio; [...] astratta idea di crudeltà ("Il mio Nerone... è un'altra / cosa; egli è lieto sempre e buono mai. / Ei sulle opere di P. C. di argom. non romano; III, P. C. e il dramma al teatro;G. Costetti, Il teatro ital. del 1800, Indagini e ricordi, Rocca di San ...
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CASTI, Giambattista
Salvatore Nigro
Nacque ad Acquapendente (Viterbo) il 29 ag. 1724 da Francesco, nativo di Montefiascone, e da Francesca Pegna, di Cassino. All'età di dodici anni entrònel seminario [...] riguardo, il Turco è naturalmente buono e sovente di una buona fede che della villa, frequentate dal conte Filippo di Coblenz, dalle sorelle di e integrare con la rec. di A. Fallico, in Italianistica, III (1974), 1, pp. 189 s. Sui libretti, oltre ai ...
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GREGORIO, Rosario
Giuseppe Giarrizzo
Nacque il 23 ott. 1753 nel quartiere palermitano dell'Olivuzza, primogenito di Francesco e di Benedetta Balestrini. Fu battezzato coi nomi di Gaspare Rosario Giovanni. [...] "conquisto" normanno a Filippo II.
La Rivoluzione francese il debole governo di Pietro e ilbuon governo del principe Giovanni le fazioni riesplosero. Il libro V, che il letteraria di Sicilia nel secolo decimottavo, III, Palermo 1827, pp. 164-190. ...
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GUIDO da Pisa
Arianna Terzi
Nacque a Pisa nella seconda metà del XIII secolo.
I documenti emersi dalle ricerche archivistiche su G. non offrono la certezza dell'identificazione data l'alta concentrazione [...] Albizzello del fu Bandino di Buono della "cappella" di S. e a Filippo Villani. Altri testimoni indiretti di questa stesura sono il codice detto (1918), pp. 104-107]; P. Caioli, Il "Carmino" di Pisa, in Carmelus, III (1956), pp. 117, 141; F. Mazzoni, ...
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GELLI, Giovan Battista
Angela Piscini
Nacque a Firenze il 12 ag. 1498, nella parrocchia di S. Paolo, da Carlo di Bartolommeo e da madre sconosciuta. È accertato che il padre, venuto in città da Peretola, [...] il significato figurale dell'invenzione dantesca, entrano a buon diritto nel dibattito culturale di quegli anni. Per il G., come per l'Accademia Fiorentina e per il di Filippo à Florence de 1542 à 1551, ibid., III, pp. 149-242; A. Montù, Gelliana ...
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LENZI, Domenico, detto il Biadaiolo
Fulvio Pezzarossa
"Domenicho Lenzi Biadaiuolo" si dice l'autore dello Specchioumano, un testo rilevante per la storia economica, letteraria e artistica della Firenze [...] i rispettivi figli - il biadaiolo Nicolò e Lorenzo, e Domenico e Filippo - furono più volte pertinente aggettivazione: "bello e buono, buono, buonissimo, fine, comunale, umano" di D. L., in Scrittura e civiltà, III (1979), pp. 302-327; G. Pampaloni, A ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; m. risma di carta; m. metro, m....