L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] peccato, duratura sempre quanto gli uomini abiteranno la terra (Bono Giamboni, Delle Storie contra i Pagani di Paolo Orosio occhiali d’oro, Il giardino dei Finzi-Contini).
Boccaccio, Giovanni (1964), Commedia delle ninfe fiorentine, a cura di A.E ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] per lo nostro contado uccidendo e rubando e ardendo amico e nimico (Bono Giamboni, Fiore di Rettorica, cap. 36)
In seguito, esso è colloquiale, si hanno forme del tipo Jean mange pas («Giovanni non mangia»), oppure je sais pas («so mica»). Mica ...
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BIGORDI, Domenico, detto (del) Ghirlandaio
Marco Chiarini
Nacque a Firenze nel 1449 da Tommaso e da una Antonia. Il cognome Bigordi compare costantemente nei documenti relativi alla famiglia, mentre [...] . Maria Novella, di patronato dei Tornabuoni, commissionatagli da Giovanni, per la quale doveva eseguire anche la pala d' alle necessità della sua corte, scriveva: "...Domenico de Chirlandaio bono maestro in tavola e più in muro. Le cose sue ...
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ECK (Echio, Ecchio, Eckius, ab Heck, ab Heeck, Heckius, van Heck, van Heeck), Joannes (Johannes)
Maria Muccillo
Nacque a Deventer (Paesi Bassi) il 2 febbr. 1579, come si rileva dai registri dell'archivio [...] medicina e scrisse un trattato Politeia catholicade bono et malo civili cum antidoto, andato Deventer in 1579-1580, Nijmegen 1964, pp. 347-378; D. Carutti, Di Giovanni Eckio e della istituzione dell'Accademia deiLincei, in Mem. della R. Acc. dei ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sul finire del Quattrocento Firenze si fa promotrice di una “rinascenza” della letteratura [...] -ficiniane. A questa fase risale la composizione del De summo bono, riflessione in terzine sulla felicità (1473), e di alcune e lo scarto rispetto alle impostazioni precedenti, quelle di Giovanni Villani e di Cristoforo Landino.
Il canone proposto è ...
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MORONE, Domenico
Enrico Maria Guzzo
MORONE (Moronus o de Moronibus), Domenico. – Figlio di Agostino, conciatore di pelli originario di Morbegno, in Lombardia, nacque a Verona verso il 1442, o forse [...] per esempio è segnalato nel testamento del lapicida Domenico di Bono (Zamperini, 2010A, p. 14); nel 1491 stimò con via Carducci, ora a Castelvecchio, con la Trinità coi ss. Giovanni Battista e Alberto carmelitano. Relativa a questo periodo è anche la ...
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GIORGIO di Matteo da Zara (Giorgio Dalmata, Giorgio Orsini, Giorgio da Sebenico, Juraj Matejev Dalmatinac)
Maria Grazia Ercolino
Nacque probabilmente a Zara in Dalmazia prima del 1420 (Chiappini di Sorio, [...] mestiere. Il suo apprendistato si svolse presumibilmente presso una delle botteghe più importanti del tempo, quella di Giovanni e Bartolomeo Bono.
Le evidenti affinità rilevate tra alcune opere realizzate da questa bottega e i lavori documentati di G ...
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ACERBO, Giacomo
Antonio Parisella
Nacque a Loreto Aprutino (al tempo in prov. di Teramo) il 25 luglio 1888 da Olinto, proprietario terriero appartenente ad un'antica famiglia della borghesia agraria [...] della Camera. Nei mesi successivi si impegnò con Giovanni Giuriati nel trattare con i deputati socialisti Tito gli riservò un notevole successo personale.
Durante il processo Donati-De Bono seguito al delitto Matteotti, Aldo Finzi accusò l'A. di ...
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Per linguaggio giovanile si intende la varietà di lingua utilizzata nelle relazioni del gruppo dei pari da adolescenti e post-adolescenti, costituita principalmente da particolarità lessicali e fraseologiche [...] Roma (per fare qualche esempio: arrapare «eccitare sessualmente», bono / bona «ragazzo bello / ragazza bella», bambascione «sciocco megaspinellata.
Ambrogio, Renzo & Casalegno, Giovanni (2004), Scrostati Gaggio! Dizionario storico dei linguaggi ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] a partire in quanto destinatario dello sforzo persuasivo di Giovanni.
Le finali vere e proprie possono essere isolate dalla io mi potesse fare ad amici, onde ricevesse cotanto beneficio? (Bono Giamboni, Libro de’ Vizi e delle Virtudi XI)
Tutte queste ...
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