Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] : 317)
(26) Mandato di cattura per Valpreda e gli altri imputati degli attentati di Milano e di Roma: lo ha ammesso il giudice istruttore Cudillo, accogliendo la richiesta del P.M. («Il Giorno» 24 marzo 1970, cit. in Dardano 19862: 317)
(27) In sala ...
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Con genere e lingua ci si riferisce all’ampia problematica di studi, tipicamente interdisciplinari (in ingl. gender studies), sui risvolti sociali e culturali delle differenze sessuali e biologiche che [...] (o regendering, «rigenerizzazione»), cioè la femminilizzazione della lingua tramite esplicite marche di genere, anche non consuete (come la giudice), lo splitting o l’uso della forma doppia, come in (2): bambini e bambine;
(b) de-gendering ...
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Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Dagli ‘esodati’ allo ‘spread’ con tutti i suoi derivati (caro-spread, anti-spread). Questi alcuni dei termini più ricorrenti nel corso dell’anno. Insieme a ‘tecnogoverno’ [...] .
Le parole terminanti in -e/-a non mutano, ma chiedono l’anteposizione dell’articolo femmi-nile: la custode; la giudice; la parlamentare; la presidente.
Lo stesso vale per i composti con il prefisso capo-: la capofamiglia; la caposervizio.
Le ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] , asilo infantile, scuola secondaria), termini del diritto (pretore, corte d’appello, palazzo di giustizia, giudice istruttore, ricorrere in cassazione, codice penale, amnistiare), dell’economia e della finanza (beneficio, effetti pubblici ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] modi di dire, spiccano in Sicilia avere il carbone bagnato «avere la coda di paglia», e parlare quanto un giudice povero «parlare troppo» (cfr. Trovato 2002: 879).
Più facili da rappresentare per iscritto, quasi a dispetto delle apparenze, rispetto ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] alla coscienza (Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana XVII, p. 398)
(13) Iduzza, da parte sua, non osava nemmeno giudicare i decreti dei Poteri Pubblici (Elsa Morante, La storia, p. 32)
I verbi che reggono l’infinito introdotto da a ...
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I testi espositivi sono un tipo di testo (➔ testo, tipi di) la cui funzione principale consiste nel trasmettere un sapere. Per questa funzione, essi vengono anche chiamati testi informativi (Combettes [...] in cui ha il potere di agire sulla realtà (come il sì di chi contrae un matrimonio o la formula con cui un giudice irroga una sentenza), è il veicolo della quotidianità individuale, che coinvolge poche persone e che non aspira quasi mai a lasciare ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] De Roberto, Federico (1982), I Vicerè, in Id., I Vicerè e altre opere di Federico de Roberto, a cura di G. Giudice, Torino, UTET. Edizioni E/O.
De Sanctis, Francesco (1991), Storia della letteratura italiana, introduzione di C. Milanese, Roma, Newton ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] e poeti. Importante è Quintiliano, maestro di retorica e teorico di quest’arte, nella sua Institutio oratoria. Moderato e colto, fine giudice di poesie e di stile, pur riconoscendo la grandezza di Seneca è il fautore di un ‘ritorno all’ordine’, al ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] , la misura dello scrittore e del moralista» (Saggi, a cura di M. Barenghi, 1° vol., 1995, p. 1141). Non potrebbe giudicare diversamente chi come Calvino ha lanciato una «sfida al labirinto» in cui però la lotta all’entropia non ha la pretesa di ...
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giudice
giùdice (letter. ant. iùdice) s. m. [lat. iūdex -dĭcis, propr. «colui che dice il diritto», comp. di ius «diritto» e tema di dicĕre «dire»]. – 1. a. Nel sign. più ampio, chi giudica in atto, o ha l’ufficio, l’autorità, la competenza...
giudicabile
giudicàbile agg. [dal lat. tardo iudicabĭlis]. – Che si può o si deve giudicare: imputato, controversia g. dal tribunale ordinario, da un tribunale speciale. Usato assol. e come sost., persona sottoposta a giudizio penale, sinon....