Ce la si riempie bene, la bocca, di parole inopportune. Di salvagenti che possano tenere a galla la coscienza mentre tutto si avvia inesorabilmente ad affondare il tempo di una foto, di un pezzo che possa asservirsi alle narrazioni del contemporaneo – struggenti, strappalacrime, ma per l’attenzione dei quindici secondi che lo scrollante sia disposto a concedere. Le cose, al contrario, per essere fatte ...
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«Alle 15 Cdc per selezione materiale DigComp»: secco, laconico, inserito in mail o in messaggio. Un paratesto d’azienda, codificato, uno dei numerosissimi punti che in rapidità annunciano il da farsi di una riunione o, come in questo caso, di un consiglio di classe. Di classe, certo, giacché il contenuto citato non contiene l’incontro chiave di chissà quale futuristica start up chiamata a operare nel ...
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Alfredo PalombaIl cuore dell’uragano. Lettera a un ministro dell’istruzione sulla scuola che meritiamoMilano, Bompiani, 2024 C’è un rituale silenzioso e segreto che ogni buon docente compie al principio dell’anno scolastico e di molte lezioni mattutine, un avvicinamento segreto al luogo – aule, corridoi e banchi – che dovrà contenere il dipanarsi delle cose: un lento toccare, camminare, percepire. ...
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Marco AngeliniWilmo, ricordaillustrato da Livia TagliaferriSettimo Torinese (TO), Super Tramps Club, 2024 Si parla troppo dell’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa, troppo poco dell’irreversibilità [...] sbagliare senza che un errore, poi, ci sia.Mi ricorda, il Wilmo di Angelini, la rassegnazione gentile del Giuda di Graziano Gala («Accà, amico mio, nun esiste provvidenza: putimm pruvare a cagnare ’e cose, ma restamm sempre pupazzi», Sangue di Giuda ...
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«Questa è l’Italia del futuro: un paese di musichette mentre fuori c’è la morte» – nell’ascoltare il Malati di gioia di Sarafine riecheggia nella mente l’Aprea della terza stagione di Boris: assenza dei riferimenti, liquidità della vita e rincorsa di un evanescente issato a ragione d’esistere diventano il manifesto di una generazione chiamata a giocare partite paterne, materne e mai personali.È una ...
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Detto di papa Francesco (Papa Francesco: un suggerimento per il nome del successore?), procedendo a ritroso nel tempo, il tedesco papa emerito (dal 2013) Joseph Ratzinger spiegò, nella sua prima udienza [...] fu uno dei secoli in cui più spesso il neoeletto scelse il nome del papa che lo aveva creato cardinale, o grazie al quale era salito di grado nella gerarchia; così Clemente XIV (Gian Vincenzo Antonio Ganganelli, frate Lorenzo in religione, 1769-1774 ...
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Ermanno OrlandoLe Venezie di Marco Polo. Storia di un mercante e delle sue cittàBologna, il Mulino, 2023 Il settimo centenario della morte del mercante ed esploratore Marco Polo, vissuto settant’anni (1254-1324), [...] immediato per distribuire la ricchezza» [p. 95]) e lo stigma medievale che colpiva i mercanti, come nel Decretum di Graziano («homo mercator vix aut nunquam potest Deo placere» [p. 94]). Preciso il riepilogo delle merci importate da Levante (spezie ...
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Simone SalomoniOperaprimaViterbo, Alter Ego edizioni, 2023 La coscienza va e viene diceva Zucchi in una sua formidabile raccolta di racconti (La memoria dell’uguale, Polidoro, 2020), introducendo all’interno del gioco l’evidente problematica della rimozione, del presente che scivola liquido e del crollo potente di qualsiasi cardine di riferimento. Sembrerà peccaminoso e inusuale (a noi non pare nessuno ...
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Francesco RecamiMondo caneNapoli, Mar dei Sargassi, 2023 «Che tenerezza, quel pover’uomo»! Verrebbe voglia di principiare da qui nel raccontare del testo di Recami (Mondo cane, Mar dei Sargassi, 2023): un protagonista, il Matteuzzi, qualificabile come traino d’animale in un’inversione del gioco ascrivibile al Serafino Gubbio pirandelliano – il braccio del nostro funziona in virtù del caro Mino, bestiola ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per l’armonica fusione di tutte queste doti,...
graziare
v. tr. [der. di grazia] (io gràzio, ecc.). – 1. a. Fare la grazia a un condannato, condonando intera la sua pena o commutandola in altra meno grave: il sovrano graziò il condannato a morte; dopo dieci anni di detenzione fu graziato....
Uno dei nomi del dottore della commedia dell’arte nel 16° sec. e nei primi decenni del 17°; è ricordato nella Fiera di Michelangelo Buonarroti il Giovane (1618). Lingua graziana, quella che i dottori, di solito bolognesi o ferraresi, usavano...
Monaco camaldolese (sec. 12º), forse originario di Chiusi (o di Ficulle), maestro nel monastero dei SS. Felice e Naborre a Bologna, autore di una grande raccolta di testi canonistici, tratti da numerose collezioni canoniche precedenti (pseudoisidoriano,...