Geologo e paleontologo francese (Sarcenat, Puy-de-Dôme, 1881 - New York 1955). Gesuita (dal 1899), tentò di mostrare il sostanziale accordo tra i dati della fede cattolica e la teoria evoluzionistica. [...] il processo evolutivo. Torna qui il motivo neotestamentario e soprattutto paolino del Cristo mediatore, del significato cosmico dell'incarnazione, della divinazione dell'uomo e della solidarietà con lui del creato; Cristo si configura così come il ...
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(raro, alla greca, Prometèo; gr. Προμηϑεύς, lat. Prometheus) Personaggio della mitologia greca con un suo preciso posto anche nel culto: la festa ateniese Promètheia (gr. τὰ Προμήϑεια; corse con fiaccole) [...] . In tutto lo sviluppo letterario del mito appare evidente la tendenza ad arricchirlo di motivi filosofici, facendo di Prometeo l'incarnazione dello spirito d'iniziativa dell'uomo e della sua tendenza a sfidare le forze divine; in ciò si riflette ...
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Arcivescovo di Canterbury e dottore della Chiesa.
La vita. - Nacque in Aosta sul finire del 1033 o sul principio del 1034 di nobile famiglia, che si volle poi anche imparentata con i Savoia, come si volle [...] divina; per cui, diceva, se le tre Persone sono una stessa cosa, anche il Padre e lo Spirito Santo si sono incarnati col Figlio. S. Anselmo, distinguendo fra natura e persona, fra assoluto e relativo, mostra il sofisma di Roscelino anche secondo le ...
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Consiste nell'indicazione del tempo in cui un fatto è avvenuto o un atto è stato compiuto. La data si riferisce generalmente al calendario in uso, ma nella formazione di essa entrano talora altri elementi, [...] fino al sec. VIII. Fu usato anche dai Russi fino al sec. XIII, accoppiato con l'era bizantina.
3. Stile dell'incarnazione o dal 25 marzo. - Deriva dal concetto che la presenza di Cristo sulla terra cominci dalla data del suo concepimento nel seno ...
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Nacque nel 630 da Costantino III, primogenito di Eraclio. Alla morte del padre si trovò escluso dalla successione, essendo il trono occupato da Eracleona, figlio di secondo letto di Eraclio, da questo [...] in merito alla dottrina, proibiva severamente che si continuasse a discutere intorno al problema se in Gesù, dopo l'incarnazione, ci fossero state una o due volontà, una o due energie umana e la divina. Contemporaneamente egli venne estendendo ...
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Scrittore francese, figlio del grande fisico. Nacque a Lione il 12 agosto 1800 e morì a Pau il 27 marzo 1864. Spirito vivace, sensitivo e fantasioso, ma, per naturale indole, misurato e chiaro, fu, in [...] e di Madame Mohl, collaboratore del Globe e della Revue Française, restò, per tutta l'esistenza, una tipica incarnazione dello stato d'animo indefinito e nostalgico dominante nella letteratura francese di quel tempo. Cercò la vita nella poesia e ...
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WALSCHAP, Gerard
René F. Lissens
Scrittore belga, nato a Londerzeel il 9 luglio 1898, morto ad Anversa il 25 ottobre 1989. Dopo una vocazione missionaria, poi venuta meno, fu giornalista, e dal 1940 [...] altruismo e la giustizia nella società. In Houtekiet (1939), considerato il suo capolavoro, traccia l'immagine di un pagano istintivo, incarnazione della volontà di vivere al di là del bene e del male. Al contrario, in Zuster Virgilia (1951; trad. it ...
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Creatrice del movimento femminista in Svezia, nacque in Finlandia nel 1791, ad Åbo, da ricca famiglia di origine svedese. Da bambina si trasferì con i suoi a Stoccolma, dove fu educata. Compiuti i vent'anni, [...] parlando nei nuovi libri suoi sui diritti della donna di crearsi una vita indipendente. Il suo libro Hertha fu l'incarnazione del movimento femminile di là da venire, e la protagonista del romanzo è una figura altamente commovente.
L'influenza in ...
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RUDBECK, Olof
Giuseppe GABETTI
Augusto BEGUINOT
Archeologo e scienziato svedese, nato a Vesteras il 23 settembre 1630, morto a Upsala il 12 dicembre 1702. Fu docente di botanica, poi - dal 1660 - di [...] , fu il primo in Svezia che fece scavi. Riempì così la sua epoca con la sua attività e fu una quasi simbolica incarnazione degli ambiziosi tempi della "grande Svezia". E dallo spirito di quei tempi direttamente è nata anche la sua ultima e più vasta ...
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Religione
Mircea Eliade
sommario: 1. Definizioni: la religione e il sacro. 2. Manifestazione del sacro. 3. Lo spazio sacro. 4. Vivere in un mondo sacro. 5. Il tempo sacro. 6. La struttura delle feste. [...] - la manifestazione del sacro in oggetti comuni, come una pietra o un albero - alla ierofania suprema (per il cristianesimo, l'incarnazione di Dio in Gesù Cristo) non vi è soluzione di continuità. In ogni ierofania ci si trova di fronte al medesimo ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...