BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] , dei sabelliani e dei manichei (p. 176), dopo il racconto della creazione quella di Pelagio (p. 179), e, dopo il racconto dell'incarnazione, la condanna di Nestorio ed Eutiche (p. 183).
È ai due eretici del sec. V che B. dedica il suo quinto e più ...
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Genere storico
La storiografia di Eusebio di Cesarea
Emanuela Prinzivalli
L’età costantiniana fu passaggio fondamentale per la creazione e la diffusione di una storiografia prodotta dai cristiani, a [...] metastorico proposto dalla προκατασκευή esprime nella rivelazione del Logos un più alto livello di universalismo sia prima sia dopo l’incarnazione: e forse non è un caso che Eusebio introduca alla fine del primo libro la figura del re Abgar di ...
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profetismo
Raoul Manselli
Il p. di D., che si addensa, soprattutto, come tensione profetica nella Commedia, non è certo atteggiamento isolato dello spirito del poeta, ma va, piuttosto, considerato come [...] stesso nel Paradiso, e col fatto che già nel Trecento venne ritenuto appunto il veltro dantesco, sembrerebbe avere buone probabilità d'incarnare il Redentore che il poeta attende; ma poi si rileva che lo Scaligero non è davvero in grado di realizzare ...
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Troia
Antonio Martina
Città della Troade, ai piedi del monte Ida, tra i fiumi Scamandro e Simoenta. È così chiamata da Tros (o Troe), che diede il nome anche alla regione, la Troade, e Ilio da Ilo, [...] delle cause misteriose della divina Provvidenza che è sopra ogni ragione (Cv IV IV 11). Ma il realizzarsi del mistero dell'incarnazione del Verbo quale atto di umiltà e giustizia divina induce il poeta a rendere conto dello spezial nascimento e dello ...
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DURAZZO, Marcello (Marcellino)
Maristella Cavanna Ciappina
Nacque a Genova nel 1710 da Giovan Luca di Marcello e da Paola Franzone di Giacomo.
Fu battezzato in S. Sisto il 13 novembre come Marcello Giuseppe, [...] 1719, fu gesuita, Annamaria e Ignazia monache, la prima nel monastero di S. Leonardo e la seconda priora dell'Incarnazione dal 1777 al 1811.
Dopo aver ricevuto un'accurata educazione in uno dei collegi abitualmente frequentati dai giovani Durazzo (o ...
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SESOSTRIS
A. M. Roveri
Nome appartenuto a tre faraoni della XII dinastia (2000-1785 a. C.) Kheperkara S. I, conquistatore e colonizzatore della Nubia; Khakheperra S. II, il cui regno è poco conosciuto, [...] fisionomici appare legato e sorretto da una intensa volontà di individuazione psicologica. Il sovrano non è più l'incarnazione serena della divinità quale era apparsa nei ritratti dell'età memfita (v. khepheren; mykerinos); i turbamenti del primo ...
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MICELI, Vincenzo
Francesco Di Chiara
– Nacque a Monreale di Sicilia il 7 febbr. 1733 (Zerbo, p. V) o il 18 nov. 1734 (secondo l’atto di battesimo citato in Azzaro Pulvirenti, p. 53 n.) da Pietro e da [...] che restano difformi. In siffatta costruzione si inseriscono i sacramenti, che rinnovano e attualizzano nel tempo e nello spazio l’incarnazione di Cristo.
Morto Testa nel 1773, il M. lo sostituì come prefetto degli studi del seminario di Monreale.
Il ...
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Maritain, Jacques
Filosofo francese (Parigi 1882- Tolosa 1973). Di famiglia protestante, terminati gli studi liceali si iscrisse alla Sorbonne, dove frequentò per alcuni anni i corsi di scienze naturali, [...] sur l’esprit dans sa condition charnelle (1939; trad. it. Quattro saggi sullo spirito umano nella condizione di incarnazione).
L’attualità del tomismo
In queste opere M. aveva argomentato la possibilità di una reviviscenza del pensiero tomista nel ...
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GIOVENALE da Orvieto
Stefania Bolzicco
Non si conoscono gli estremi biografici di questo pittore e mosaicista originario di Orvieto. Operoso nella sua città natale e a Roma durante la prima metà del [...] est nomen ejus" (Rondinino; Armellini; Bertini Calosso). Ai lati di questa scena, erano dipinte, rispettivamente, a destra l'Incarnazione del Verbo divino, a sinistra la Crocifissione con santi e la Trinità. Impossibile stabilire con certezza se l ...
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don Chisciotte
Ines Ravasini
Un commovente hidalgo
Creato nei primi anni del Seicento, il personaggio di don Chisciotte, il vecchio cavaliere che dà il titolo al capolavoro di Miguel de Cervantes, è [...] il mito di don Chisciotte difensore dell'ideale, esaltando la forza dell'immaginazione capace di opporsi alla grossolana realtà, incarnata da Sancio. Sulla scia dei romantici, agli inizi del Novecento, scrittori come Miguel de Unamuno e José Ortega y ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...