(dal lat. calendarium; fr. calendrier; sp. calendario; ted. Kalender; ingl. calendar).
Sommario: Generalità, p. 392; Il calendario dei primitivi, p. 393; Calendarî dell'America antica, p. 393; Calendarî [...] di Gesù ai Magi e il battesimo nel Giordano, inizio della sua predicazione, da una parte, e, dall'altra, l'Incarnazione del Verbo, furono anche celebrati, con le due feste del Natale (25 dicembre) e dell'Epifania (6 gennaio), sull'origine ...
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NIETZSCHE, Friedrich Wilhelm
Giuseppe GABETTI
Rodolfo PAOLI
Giuseppe GABETTI
Pensatore, nato a Röcken presso Lützen il 15 ottobre 1844, morto a Weimar il 25 agosto 1900: nel quale tutte le contrastanti [...] . È una legge che vale per tutti gli uomini: ed è senso della vita di tutti. E il "superuomo" ne è l'incarnazione, l'immagine perfetta e in sé conchiusa, il mito.
Nacque così Also sprach Zarathustra (1883-85), opera mista di annunciazione profetica e ...
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HUGO, Victor-Marie
Pietro Paolo Trompeo
Nacque a Besançon il 26 febbraio 1802, morì a Parigi il 22 maggio 1885. Suo padre, Léopold-Sigisbert (1774-4828) che il poeta volle far credere d'origine nobile, [...] che possa questa fantasia nel plasmare un personaggio si ha nel Don César de Bazan di Ruy Blas, una delle più possenti incarnazioni del grottesco vittorughiano.
Nelle quattro raccolte di liriche di cui più su abbiamo dato il titolo, V. H. tocca corde ...
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GROTTA (dal gr. κρύπτα; fr. grotte; sp. gruta; ted. Grotte; ingl. grotto)
Michele GORTANI
Umberto FRACASSINI
Grotta o caverna è, nel linguaggio comune, una cavità a sviluppo prevalentemente orizzontale, [...] ) consisteva in una grotta, naturale o imitata, forse per via dell'antica idea che il sole, di cui Mitra era l'incarnazione, abita, durante la notte, nella sua stanza posta nel profondo dei mari. Il passo omerico (Odyss., XIII) che parla dell'antro ...
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LAMAISMO
Giuseppe Tucci
. La parola è ormai diventata d'uso generale per indicare il buddhismo tibetano. Essa deriva da bLama "maestro", appellativo usuale e onorifico con cui ogni tibetano laico designa [...] che ne dimostrino fuor d'ogni dubbio il carattere divino, il fanciullo è condotto nel suo monastero in cui seguiterà a incarnarsi fino alla fine dei secoli.
Fra tutte le manifestazioni terrene degli dei o dei bodhisattva occupano il primo posto il ...
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OEHLENSCHLÄGER, Adam Gottlob
Giuseppe Gabetti
Poeta danese, nato a Frederiksberg il 14 novembre 1779, di famiglia di origine tedesca, morto a Copenaghen il 20 gennaio 1850: massimo rappresentante del [...] ; nello Aladdin infine lo spirito stesso della nuova poesia divenuta concreta, vivente immagine nella persona del giovane eroe, incarnazione della vita che pienamente si dona a colui che la ama - mentre si nega alla fredda analisi della riflessione ...
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YAZIDI
Michelangelo Guidi
. Nome di un gruppo di popolazioni ordinate a tribù, di origine e di lingua curda e con religione propria; detti comunemente adoratori del diavolo. Il loro nucleo principale [...] della famiglia califfale ommiade e sostenitore dei suoi diritti, che diviene figura centrale della religione yazidica. Incarnazione degli altri angeli e quindi partecipanti dell'adorazione sono considerati a mano a mano varî personaggi, tra ...
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GUARINI, Guarino (o Camillo)
Mario Labò,
Architetto, nato a Modena il 17 gennaio 1624, morto a Milano il 6 marzo 1683. Di famiglia ferrarese, si fece chierico regolare teatino come tutti i suoi cinque [...] (fondata nel 1634 ma lasciata interrotta). Qui il G. portò alla perfezione il suo tipo di cupola, che vi ha l'incarnazione più sobria e più armonica; e la pianta centrale è una meraviglia di virtuosità geometrica. Il duca di Savoia Carlo Emanuele II ...
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Scrittore russo, nato a Kazan' il 20 agosto 1932. Figlio di Evgenija Ginzburg (1906-1977, autrice di Krutoj maršrut [trad. it. Viaggio nella vertigine, 1979]) e di un dirigente comunista, arrestati entrambi [...] ideali. I cinque sono ossessionati da un sesto personaggio, Tolja von Stejnbock, figlio di una deportata, ennesima incarnazione dello stesso A., in un intreccio di realtà e fantasia in cui la concretezza spazio-temporale sembra irrimediabilmente ...
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RICCARDO di San Vittore
Francesco Pelster
Scozzese o inglese di nascita, fu ricevuto in età verosimilmente ancora giovane nell'abbazia dei canonici regolari di S. Vittore a Parigi, in cui era allora [...] De trinitate (in Patrol. Lat., CXCVI, coll. 887, 994). Nel Liber de Verbo incarnato (ibid., coll. 995-1010) R. tratta della necessità dell'incarnazione. Un'esegesi allegorico-mistica è seguita nei commenti alla Scrittura, quali Annotationes mysticae ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...