GABRIELE da Perugia
Dario Busolini
Nacque a Perugia nella seconda metà del sec. XV, figlio di un non meglio definito Sante.
Francescano osservante, G. non è però citato in alcun repertorio del suo Ordine [...] ambedue i testi, conformasse la propria vita al modello di quella del Cristo, che egli illustrava ripartendola in incarnazione, passione e resurrezione, con particolare riguardo, nel Libro de vita, agli avvenimenti storici di "Cristo arbore de Vita ...
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UZIEL, Enrico
Eva Cecchinato
UZIEL, Enrico. – Nacque a Venezia il 13 ottobre 1842 da Aronne, commerciante, e da Stella Malta.
La famiglia apparteneva a quella comunità ebraica veneziana che nel 1848-49 [...] garibaldini durante la presa della città.
Uziel divenne una delle icone del volontariato in camicia rossa, incarnazione del modello del giovane eroe garibaldino, pronto all’estremo sacrificio. Nel suo Resoconto amministrativo della prima spedizione ...
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ARRIGUCCI, Luigi
Isa Belli Barsali
Nacque a Firenze nel 1575. Architetto, non è ben conosciuta la sua attività fiorentina svoltasi nel primo quarto del sec. XVII, a parte la notizia dei lavori di ampliamento [...] e la villa Barberini al Gianicolo, in Roma, XX[1942], pp. 401 ss.), ed è sconosciuta la parte avuta nella chiesa della SS. Incarnazione, per la quale risulta un pagamento all'A. nel 1647.
Va assegnato invece all'A. (Baglione), o al suo ambiente, il ...
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cicogne, ibis e aironi
Giuseppe M. Carpaneto
Gambe lunghe e becco fino
Quello dei Ciconiformi è l'ordine a cui appartengono i veri trampolieri, ovvero quegli uccelli che hanno zampe molto lunghe, paragonabili [...] (Threskiornis aethiopicus) ha avuto un ruolo importante nelle tradizioni degli antichi Egizi, che lo veneravano in quanto incarnazione del dio Toth, coinvolto nel culto dei morti. Le spatole hanno un becco davvero insolito: appiattito e allargato ...
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Poeta e drammaturgo spagnolo (Fuente Vaqueros 1898 - Víznar, Granada, 1936). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di S. Dalí e L. Buñuel, partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente [...] di poemi intercalati conferiscono un carattere poetico al teatro lorchiano i cui personaggi, spesso schematici, sono l'incarnazione di passioni violente e degli aspetti più primitivi e oscuri dell'animo umano. Il personaggio femminile protagonista è ...
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Nel linguaggio filosofico e religioso, il governo del mondo e della storia degli uomini per opera di un essere divino (o di un principio superiore), il quale realizza i suoi piani secondo fini che trascendono [...] Nel Nuovo Testamento si matura la concezione cristiana della storia come ‘storia di salvezza’ che trova il suo punto culminante nell’incarnazione; il piano divino della salvezza, che dà senso e unità a tutta la storia e svela il disegno della divina ...
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(gr. Σωτήρ) Epiteto («salvatore») di molte divinità dell’antica Grecia, soprattutto di Zeus. Il corrispondente latino si può considerare Sospes. In età ellenistica il titolo fu attribuito anche ai re. [...] alle capacità dell’uomo peccatore; perciò il problema della salvezza si rifrange in molteplici problemi: in quello dell’incarnazione (momento centrale nella storia della salvezza) e della redenzione, in quello della giustificazione e della grazia. ...
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Scrittore sloveno nato a Vrhnika (Iugoslavia) il 10 maggio 1876 da umile famiglia, morto a Lubiana l'11 dicembre 1918. Frequentò le scuole medie a Lubiana e s'inscrisse al Politecnico di Vienna; qui visse [...] forma, con la satira e il paradosso, il carattere essenziale di tutta la sua arte, toccò l'apice dell'incarnazione poetica. Psicologo profondo, creatore dello stile artistico della lingua slovena che scorre schietta, musicale e ricca nella sua prosa ...
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. L'atto dell'accomodare (lat. commodus) dell'adattare; anche accomodazione. È termine in uso nell'esegesi biblica. In maniera generale si riferisce all'uso di citare frasi e passi delle Scritture in un [...] biblica, di modo che tutti i fatti della rivelazione in generale, la creazione, il vecchio e il nuovo patto, l'incarnazione di Cristo compresa, non erano da intendersi che come meri simboli per cui mezzo Dio accomodava alla mentalità e comprensione ...
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Venezia nell’Ottocento
Giandomenico Romanelli
Tragedia, dramma, melodramma
Caricato di colpe e responsabilità, detestato e disprezzato, rimosso: quasi fosse animato di una propria vita malvagia e meschina, [...] sono al centro di un processo davvero centrale e di non eludibile opulenza nella delineazione di una nuova incarnazione del mito veneziano, questa volta a declinazione mitteleuropea o, più precisamente, austriaca (e, per molti aspetti diverso, se ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...