FEDELI, Vincenzo
Renata Targhetta
Nacque a Venezia., nel sestiere di S. Marco, tra lo scorcio del XV secolo e gli inizi del successivo, da Alessandro, dottore, appartenente ad una famiglia cittadina [...] coincise con il memorabile assedio che avrebbe fatto di Firenze il simbolo e l'anima della libertà d'Italia, e costituì per il F. oligarchiche. Affidò il suo pensiero, o meglio i suoi sentimenti, ad una serie di lettere indirizzate al fratello Giovan ...
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civiltà e civilizzazione
Adriano Prosperi
Cultura, civiltà, identità
Cultura, civiltà, identità: tre termini dalle storie diverse e riferiti a contenuti diversi ma che nascono dalla volontà di definire [...] Italien (1860) raccontò la vittoria dell’individualismo e dei valori dilibertà nell’Italia dei secc. 13°-16°. Intanto F. Guizot e relativistica dell’idea di cultura o di civiltà che caratterizzò lo sviluppo del pensiero antropologico. Tra le due ...
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LIVIA della Rovere, duchessa di Urbino
Gino Benzoni
Nacque a Pesaro il 16 dic. 1585, primogenita di Ippolito, marchese di San Lorenzo, e di Isabella di Giacomo Vitelli.
Il padre (1554-1620) era figlio, [...] ad avvizzire nella noia di Casteldurante. Solo che su questa sua "maggior libertà" i cortigiani cominciano a Altezza" è rientrata da Pesaro "molto allegra e soddisfatta" con pensierodi portarsi "spesso" a visitare il duca.
Un proposito che ...
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FABBRI, Luigi
Giuseppe Sircana
Nacque a Fabriano, in provincia di Ancona, il 22 dic. 1877 da Curzio e da Angela Sbriccioli. Era studente delle scuole tecniche di Ancona quando la frequentazione dell'anarchico [...] periodici anarchici, tra cui Il Pensierodi Chieti, La Protesta umana di Tunisi e L'Avvenire sociale di Messina. Il 21 giugno 1896 consentiva la più ampia libertà al confronto tra le tendenze e la piena autonomia di ciascun gruppo.
Di lì a due mesi ...
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FABBRI, Edoardo (Odoardo)
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Cesena (prov. Forlì) il 13 ott. 1778 da Mario Antonio, possidente, e da Caterina Riganti.
Il padre, esponente della piccola nobiltà locale, non [...] , e fu questo il periodo più duro, inflittogli per il timore di possibili ripercussioni della rivoluzione del 1830, in Francia. Riebbe la libertà il 26 febbr. 1831, per un atto di grazia sovrana deciso sotto l'urgere della marcia su Roma dei ribelli ...
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FOVEL, Nino (Natale) Massimo
Giuseppe Sircana
Nacque a Cittaducale, in provincia di Rieti, il 15 ott. 1880 da Giuseppe e da Giannina Costantini. Laureatosi in giurisprudenza, approfondì gli studi economici [...] contributo. Occorre "rilevare che il suo pensiero riguardo al radicalismo sociale non solo venne libertà democratiche. La scoperta di affinità sempre più marcate tra radicali e socialisti imponeva ora ai primi di abbandonare ogni ipotesi di ...
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BECCARI, Niccolò
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Uomo d'armi e di corte, colto, amante delle arti e della poesia, amico di poeti e poeta egli stesso, il B. nacque a Ferrara nella prima metà del Trecento, probabilmente intorno al [...] politiche e letterarie del Petrarca influenzarono profondamente il suo pensiero.
Scoppiata la guerra tra Padova e Venezia, il ; dopo pochi giomi, tuttavia, venne rilasciato in libertà, avendo giurato "di non venire contra il Stato della Signoria fin a ...
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CORSI, Giovanni
Paolo Malanima
Nacque a Firenze nel 1472 da Bardo (del ramo di Domenico) e Francesca Tedaldi.
Non sembra probabile che, come ipotizza Iacopo Gaddi, il padre sia da identificare con quel [...] che questi fece al C. di un panegirico sull'amore. La prova dell'ammirazione del C. per il pensiero del Ficino è costituita dalla della vita, della giustizia, della Repubblica, della libertà, e di quei lodevoli uffici che si devono alla carità della ...
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Il progresso
Giuseppe Bedeschi
Nel Settecento e nell’Ottocento la cultura occidentale ha nutrito, con poche eccezioni, una ferma fede nel progresso: essa ha creduto, cioè, che il cammino della civiltà [...] quale, per intendere davvero la storia il pensiero umano deve servirsi essenzialmente di tre categorie. La prima è quella giunga al sapere di ciò che esso è veramente, cioè raggiunga la piena consapevolezza di sé, in quanto libertà. Nel mondo ...
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Il mondo classico nella odierna cultura di massa: oblio e riusi
Gianfranco Mosconi
Qual è il ruolo del mondo classico nella sensibilità e nell’immaginario comune dei contemporanei («contemporanei» in [...] rapporto col classico che ha segnato la storia del pensiero e della sensibilità occidentale (come modello normativo, ideale America per evocare idee di «libertà», «movimento» e «rapporto con la natura» (come nel caso di modelli di moto chiamati Sioux, ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
pensiero unico
loc. s.le m. Omologazione, assenza di differenziazione nell’ambito delle concezioni e delle idee politiche, economiche e sociali. ◆ La sostanziale omologazione dell’alta tecnocrazia delle banche, dei ministeri e della burocrazia...