Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] ːtr], anche se fonologicamente il nesso /fn/ non è accettato in francese. Ciò vale anche per il nesso /ʃt/ e la pronuncia di uno tra più diffusi al mondo e si realizza in molte lingue, come catalano, portoghese, inglese, tedesco e neerlandese (Nespor ...
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Il tabarchino è un dialetto ligure parlato da circa 10.000 persone nell’Arcipelago Sulcitano a sud ovest della Sardegna: a Carloforte, centro dell’isola di San Pietro, e a Calasetta, su Sant’Antioco.
Il [...] estinse in Spagna ai primi del Novecento ed ebbe in Tunisia, ancora dopo l’instaurazione del protettorato francese (1883), ruolo di lingua commerciale e delle relazioni interetniche: già prima dell’indipendenza (1956) però, i membri della comunità di ...
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Con l’espressione interlocutore generico si designa, in senso lato, l’interlocutore indeterminato, implicito, non identificato a cui ci si rivolge durante l’enunciazione. A tale uso si ricorre nel discorso [...] se uno non studia, lo bocciano
In italiano antico, per influsso del francese, si poteva trovare l’indefinito on:
(19) Lo non-poter mi Luca (1988), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Suoni, forme, costrutti, con la ...
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Si hanno almeno quattro significati del termine eteronimo in linguistica (altre accezioni sono relative ad altri ambiti):
(a) Negli studi sulla traduzione, l’eteronimia è una particolare relazione di sinonimia [...] sinonimia nella relazione infralinguistica; per es., il francese arbre è considerato eteronimo dell’italiano albero.
Serianni, Luca (1988), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A ...
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alfabetizzazione
La scrittura alfabetica è già attestata a metà del 2° millennio a.C. (alfabeto ugaritico, poi alfabeto protocananaico), e fu diffusa dai fenici (a partire dal sec. 11° a.C.) nel Mediterraneo, [...] diffusero nuove pratiche di scrittura anche per quanto concerne le lingue volgari, si rinnovarono e si moltiplicarono le maniere di a partire dal tardo 15° sec. fino alla Rivoluzione francese, è segnata dall’invenzione della stampa, la quale venne ...
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La regola generale secondo la quale in italiano sono femminili i nomi terminanti in -a e maschili quelli in -o (➔ genere) è ricca di eccezioni (sono, ad es., femminili mano, virago, radio e maschili cobra, [...] parola (per il tedesco si vedano, ad es., la Ostpolitik e il Kinderheim, per il francese la moquette e il cabaret). Ma ci sono anche altri casi.
Se la lingua d’origine non ha distinzioni di genere codificate, come nel caso dell’inglese, l’italiano ...
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L’alternanza tra le sequenze -iglia- e -ilia- (con seconda i atona) è legata alla formazione, nelle lingue romanze, della consonante laterale palatale [ʎ] per palatalizzazione di [l] del nesso -lj- intervocalico: [...] da altre lingue, come griglia < grille, bottiglia < bouteille, abbigliamento < habillement dal francese (➔ francesismi), e miliardo < milliard, nobiliare < nobiliaire dal francese;
(d) in neoformazioni italiane per derivazione da basi ...
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Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue [...] quella i cui segni rappresentano la pronuncia attuale della lingua e non un suo stato precedente (in questo senso cui le vocali intertoniche originarie presentano, nel passaggio dal latino al francese, la stessa evoluzione delle vocali finali atone. ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] ., per restringimento, dal latino linteolum «lenzuolo» si ha il francese linceul «sudario», il lenzuolo in cui si avvolgono i morti) si definisce solo all’interno del sistema di valori, la lingua, in cui ogni termine riceve il suo per contrasto con ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] da Saussure, fra parola, intesa come espressione individuale, e lingua, come fatto sociale, è stata applicata alla letteratura p. da scolasticismo dei wolffiani, attenti alla contemporanea cultura francese e inglese, i Popularphilosophen, pur con ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua f.; la moda f.; i profumi f.; la cucina...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...