PARTITI POLITICI
Gianfranco Pasquino
Vittorio Vidotto
Paolo Ridola
(v. partito, XXVI, p. 423; partiti politici, App. IV, II, p. 745)
Politologia: origini e funzioni dei partiti politici. − I p.p. [...] venne discussa anche la legittimità, che appariva non formale ma sostanziale, dell'ingresso in politica del proprietario e il benessere − da mantenere e riconquistare, nel linguaggio elementare, popolare e populistico con frequenti richiami al gergo ...
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TASSO, Torquato
Umberto BOSCO
Da una nobile famiglia bergamasca, le cui prime notizie sicure risalgono al sec. XIII, nacque T. a Sorrento da Bernardo (v.) e da Porzia de' Rossi l'11 marzo 1544. Ebbe [...] che ha la religione: ben s'intende, la religione formale, quella che fu propria del T.; l'accentuazione del alla lingua, i preconcetti teorici che assegnavano all'alta poesia un linguaggio aulico e generico, né deve obbedire a quell'istinto del ...
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RELATIVITÀ, Teoria della
Guido CASTELNUOVO
Lucio GIALANELLA
È, in senso largo, ogni teoria fondata sulla ipotesi che qualsiasi esperienza od osservazione (meccanica, fisica, astronomica, ecc.) sia [...] moto), la relatività generale porge una risposta di carattere formale, offrendo il modo di esprimere le leggi della geodetiche del detto cronotopo; c) nell'interpretare in linguaggio fisico le proprietà geometriche di queste geodetiche.
I problemi ...
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Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, senza una sceneggiatura che pianifichi le riprese, [...] proprio operato, mettendosi in questione e mettendo in questione il linguaggio che impiega, e con ciò stesso la 'realtà' che su cui si basano i d. che hanno come oggetto il lavoro formale e la poetica dei cineasti di finzione. Tra gli esempi: Où gît ...
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Progettazione
Livio Sacchi e Roberto de Rubertis
Parte introduttiva
di Livio Sacchi
Si intende per progettazione l'ideazione di qualcosa e lo studio delle effettive possibilità e modalità di realizzazione [...] più o meno immediato e più o meno schematico, l'idea formale o di fermare l'idea stessa in un appunto mnemonico; può research, 1948-49, 9° vol.
V. Ziino, Il linguaggio degli architetti, Palermo 1950.
J. Dewey, Teoria della valutazione, ...
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SEMIOLOGIA (v. semiotica, App. III, 11, p. 697)
Emilio Garroni
Per "semiologia" o "semiotica" s'intende in linea generale la scienza o, meglio, la teoria dei segni, di qualunque tipo essi siano, verbale [...] si parla di forma, di sostanza e, anche, di materia come - rispettivamente - organizzazione formale del linguaggio (o, meglio ancora, come organizzazione formale di entità in generale, non specificate, di cui importa la relazione sistematica, non la ...
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Riservatezza
Stefano Rodotà
Parte introduttiva
di Stefano Rodotà
Riservatezza e privacy
Il termine riservatezza è entrato ormai stabilmente nel linguaggio giuridico: adoperato prima dagli studiosi (Giorgianni [...] privacy (come ormai si usa dire nel linguaggio corrente), tradizionalmente indicata come diritto tipico della borghesia rapporti tra soggetti potenzialmente in conflitto, scavalcando il criterio formale del possesso delle informazioni (art. 13 l. nr. ...
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URUGUAY (XXXIV, p. 831; App. I, p. 1104; II, 11, p. 1077; III, 11, p. 1059)
Pier Luigi Beretta
Renato Piccinini
Dario Puccini
Samuel Montealegre
Popolazione. - Secondo l'ultimo censimento effettuato [...] nell'Europa contemporanea, colti, però, nell'aspetto formale, perché la storia dalla quale sorgono diverge dalla 'autoctono nell'arte dell'U. entra in sincronia con il linguaggio universale. Il suo Universalismo Constructivo è sintesi di opposti, di ...
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Regia
Teatro
di Antonio Audino
Il termine regia continua a essere centrale nella riflessione contemporanea sul teatro. Per quanto di recente acquisizione (e, peraltro, di uso esclusivamente italiano), [...] legati alla richiesta di nuove forme di comunicazione e di linguaggio, come nel caso della pubblicità e della fiction televisiva Ming-liang, H. Hsiao-hsien, è pervenuta una visione formale della r. intesa come processo di astrazione e metafora della ...
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Il termine droga, derivato probabilmente dall'olandese droog ("secco", "asciutto") o dal tedesco troken ("secco"), in origine è stato associato a varie sostanze vegetali aromatiche, con carattere di spezie, [...] farmacologiche, si è affiancato quello, proprio del linguaggio corrente, di stupefacente, ossia sostanza suscettiva di nell'ordinamento italiano, ci si attiene a una definizione formale di d., ricavabile dagli elenchi delle sostanze stupefacenti ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...