Altavilla
M. Falla Castelfranchi
M. Andaloro
Famiglia normanna di feudatari di Haute-ville-le-Guichard (od. dip. della Manche). Il primo A. di cui si hanno notizie è Tancredi (sec. 10°-11°); alcuni [...] è vero che il progetto reca la firma di Gregorio VII, già monaco a Cluny, e del suo alleato Roberto il Guiscardo (Ciotta, 1983 alla chiesa abbaziale di Sant'Eufemia, il coro cluniacense (Occhiato, 1978a), elemento trasmesso a un notevole gruppo ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Periodo tardoantico e medievale
Richard Hodges
Günter P. Fehring
Stefano Gizzi
Éliane Vergnolle
Anna Sereni
Elisabetta De Minicis
Francesca Romana Stasolla
Enrico [...] maggiori si rendevano necessarie catene nel tetto come base per il monaco. Da questa tradizione costruttiva sono derivate le opere di copertura nell monastica, soprattutto a seguito della riforma cluniacense. La ricostruzione di tali complessi è ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Il cristianesimo. La vita cenobitica nelle regioni occidentali: Farfa
Maria Letizia Mancinelli
Farfa
Monastero benedettino intitolato a Maria Vergine Madre di Dio, [...] monastica collega le origini di F. alla figura di Lorenzo, monaco siro, fuggito in Italia con un gruppo di compagni al l’abbazia rifiorì, grazie anche all’introduzione della riforma cluniacense; nella prima metà dell’XI secolo le sue fabbriche ...
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cluniacense
cluniacènse (o cluniacése) agg. e s. m. [dal lat. mediev. cluniacensis, dal nome di Cluniacum, città della Francia centr. (l’odierna Cluny)]. – Relativo o appartenente alla congregazione di monaci benedettini istituita nel 910...