Critico letterario italiano (Siderno 1930 - Roma 2024). Saggista e giornalista professionista, ha concentrato i suoi interessi sugli aspetti più innovativi del Novecento, facendosi interprete sia delle nuove tendenze narrative (dallo sperimentalismo a scrittori diversi come L. Malerba e S. D'Arrigo) sia delle avanguardie storiche (da A. Palazzeschi ad A. Savinio a T. Landolfi). Direttore con N. Borsellino ...
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Giornalista, nato ad Ortona a Mare (Chieti) il 1° maggio 1889, morto a Roma il 13 agosto 1956. Già redattore dell'Idea nazionale, del Resto del Carlino, del Messaggero, ecc., nel primo dopoguerra fu chiamato da L. Barzini a far parte della redazione del Corriere d'America da lui fondato a New York; e di là divenne corrispondente del Giornale d'Italia, della Gazzetta del popolo e del Corriere della ...
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Scrittore e giornalista italiano (n. Putignano 1957). Laureatosi a Milano, iniziò a collaborare con la Repubblica nel 1985, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria. Si è interessato agli intrecci tra criminalità e politica e in generale agli aspetti rimasti oscuri della vita sociale, affrontati con il taglio del giornalismo d'inchiesta. A questa fase risalgono Duomo connection (1989), Manager calibro ...
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Giornalista, nato a Libourne (Gironda) il 16 agosto 1888. Dal 1918 al 1926 fu redattore capo del Journal des Débats e successivamente redasse la rubrica politica dell'Information. Del tutto acquisito alle idee hitleriane, fin dal 1933, fu posto, dopo lo scoppio della guerra, in residenza sorvegliata dal governo Daladier, ma riacquistò piena libertà d'azione con l'armistizio; nel dicembre 1940 sostituì ...
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Scrittore e giornalista norvegese (n. Sandefjord 1941 - m. 2025). Dopo il successo del romanzo Irr! Grønt! ("Verderame! Verde!", 1969), in cui dette voce alla contestazione giovanile degli anni Sessanta, proseguì nel suo impegno di sperimentazione letteraria e di lotta politica coi fortunati romanzi Arild Asnes (1970), Gymnaslaerer Pedersens beretning om den store politiske vekkelsen som har hjemsøgt ...
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Saggista, critico cinematografico, teatrale e letterario (n. Gubbio 1937). Lavorò negli anni Cinquanta e Sessanta in campo pedagogico e sociale collaborando a importanti esperienze, come quella di D. Dolci in Sicilia, e occupandosi del fenomeno dell’immigrazione dal Sud (L’immigrazione meridionale a Torino, 1964). Analizzò la più recente storia culturale e sociale del Paese (Sotto l’ulivo. Politica ...
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Nome d'arte della conduttrice televisiva e showgirl italiana Raffaella Pelloni (Bologna 1943 - Roma 2021). Dopo il debutto in televisione come attrice (Le due orfanelle, 1959), showgirl (Tempo di danza, 1961, al fianco di L. Luttazzi; commedia musicale Scaramouche, 1965) e conduttrice (Il Paroliere questo sconosciuto, 1962), nel 1970 approdò a Canzonissima, divenendo nota al grande pubblico. Notevole ...
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Scrittore e giornalista, nato a Lucca il 10 giugno 1910. Già redattore, a Roma, del settimanale Omnibus di Leo Longanesi, e poi (1939-42) direttore, con Mario Pannunzio, di Tutto e di Oggi, che da quello ripresero la formula del periodico "di varietà" largamente e gustosamente illustrato; nel 1945, dopo aver partecipato alla lotta partigiana sull'Appennino emiliano, fondò a Milano il settimanale L'Europeo ...
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Giornalista e saggista italiano (Châtillon 1931 - Roma 2025). Giornalista, deputato e senatore, attento ai mutamenti sociali e culturali contemporanei e conoscitore del mondo statunitense, nella sua vasta produzione saggistica ha analizzato in particolare i problemi dell'informazione e il rapporto tra realtà e mezzi di comunicazione.
Dirigente della Olivetti in Italia e negli Stati Uniti (1955-64), ...
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Scrittore, giornalista e critico italiano (Voghera, Pavia, 1930 - Milano 2020). Di formazione giuridica, negli anni Sessanta aderì alla neoavanguardia (Gruppo 63), dando inizio a una feconda carriera letteraria come romanziere, saggista e poeta e improntando tutte le sue opere di un profondo e costante impegno civile. Assiduo collaboratore di importanti quotidiani e periodici, è stato anche valente ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.