Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] tradizionale», una «moderna», una «accettabile» e una «tollerata» (Canepari 2004: 23-26).
Negli anni Settanta e Ottanta del Novecento fu anche avanzata da più linguisti (con buoni argomenti, fra i quali la maggiore vicinanza alla grafia) la proposta ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] , la commistione cioè di varietà linguistiche (➔ mistilinguismo) con funzioni di mimesi, parodia o polifonia espressiva, come per il Novecento in autori come ➔ Pier Paolo Pasolini e ➔ Carlo Emilio Gadda. Più complessa è l’accezione che rimanda a ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] o l’evocazione grafica della lettera. Tali ricerche hanno nutrito le poetiche dell’avanguardia del secondo Novecento, che si sono poste il problema dell’elaborazione artistica del linguaggio frammentato della contemporaneità, la cui rappresentazione ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] di Cesarotti non riscuoteva consensi (cfr. Trabalza 1908). Il valore del saggio fu pienamente riconosciuto solo verso la metà del Novecento con gli studi di Schiaffini (19532; ma lo studio risale al 1937) e, soprattutto, di Nencioni (1983, ma lo ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] , Mondadori, 2 voll., vol. 1º, pp. XV-LVIII.
Coletti, Vittorio (1993), Storia dell’italiano letterario. Dalle origini al Novecento, Torino, Einaudi.
De Mauro, Tullio (1987), L’Italia delle Italie, Roma, Editori Riuniti.
Mengaldo, Pier Vincenzo (1991 ...
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L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...] poetico e di raffinata complessità compositiva, e più tipico dell’italiano sette-ottocentesco (Serianni 2001).
Nel Novecento, l’epifrasi come modulo retorico a realizzazione sintattica è stato meno frequentato, ma quando appare permette inedite ...
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ACCENTO
In italiano l’accento consiste nell’aumento dell’intensità con cui viene pronunciata una sillaba (detta sillaba tonica), che acquisisce così maggior rilievo rispetto alle altre sillabe della [...] posto di quella corretta di’ (➔.).
Storia
Oltre all’accento grave e a quello acuto, fino alla prima metà del Novecento era disponibile in italiano anche l’accento circonflesso (^), che aveva diversi usi.
• Anticamente indicava, soprattutto in poesia ...
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GABRIELI, Francesco
Roberto Rubinacci
(App. III, I, p. 695)
Arabista e islamista italiano. Professore ordinario di Lingua e letteratura araba nell'università di Roma ''La Sapienza'' (1938-79), di cui [...] e viaggiatori arabi (1975); Abu Firàs, poeta ed eroe arabo del X secolo (1977); Cultura araba del Novecento (1983); Pagine scelte siciliane (1987).
Accanto all'attività scientifica orientalistica, G., ''umanista integrale'', ha continuato a svolgere ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] 1944 con un decreto del comando alleato. In ogni caso, tutte le accademie sparse nella penisola, nel corso del Novecento, hanno dovuto affrontare l’esigenza di trovare una loro, nuova, collocazione accanto alle altre istituzioni culturali e formative ...
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Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] , La Scuola.
Pazzaglia, Luciano (a cura di) (1999), Cattolici, educazione e trasformazioni socioculturali in Italia tra Otto e Novecento, Brescia, La Scuola.
Pelizzari, Maria Rosaria (1989 a), Alfabeto e fisco. Tra cultura scritta e oralità nel Regno ...
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novecento
novecènto agg. num. card. [comp. di nove e cento], invar. – 1. Numero che contiene nove centinaia, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 900, in numeri romani CM): una scuola con n. (o 900) alunni. 2. Come s. m. (per lo più...
novecentismo
s. m. [der. di novecento]. – Le correnti di pensiero, le tendenze culturali o di costume, le esperienze artistiche e letterarie sviluppatesi nel sec. 20° con novità di aspetti nei confronti dei secoli precedenti, e considerate...