Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] sordi con genitori udenti vengono in contatto con altri bambini o adulti segnanti a età e in circostanze diverse.
Veicolo fondamentale M. Marschark, P.E. Spencer, Oxford-New York 2006.
T. Russo Cardona, V. Volterra, Le lingue dei segni. Storia e ...
Leggi Tutto
Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] , socioculturale. Grafie come ‹ti› + vocale per le affricate dentali sorda e sonora /ʦ/ e /ʣ/, ‹ct› e ‹pt› per la /tː/ intensa, homo o huomo, con un’‹h› muta già nel latino classico, sopravvissero ben oltre il basso medioevo (Maraschio 1993: 158-161 ...
Leggi Tutto
Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] monti, ed è, non si saprebbe dir bene, se congiunto ad essa o separatone, da un mucchio di massi e di dirupi, e da un andirivieni (1994), Testi misti, in Come parlano gli italiani, a cura di T. De Mauro, Firenze, La Nuova Italia, pp. 175-181.
Dardano ...
Leggi Tutto
Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] trovare le chiavi
Infine, per stabilire se un verbo è telico o no, si può verificare se ammette l’avverbiale per un case, in Universals in linguistic theory, edited by E. Bach & R.T. Harms, New York, Holt, Rinehart and Winston, pp. 1-88 (trad. ...
Leggi Tutto
Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] da quelli mesopotamici, si può rilevare un fenomeno interessante: i segni dalla forma più elementare (uno o più tratti verticali od orizzontali) rendono le consonanti che possiamo definire basilari: p b t d ṣ [ts] k g h ḫ s z m n l r y w più la ...
Leggi Tutto
Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] Le vocali [i e ɛ a] sono anteriori; le vocali [u oɔ ɑ] sono posteriori. Le prime sono dette anche palatali (la lingua si Ridondanza e linguaggio. Un principio costitutivo delle lingue, prefazione di T. De Mauro, Roma, Carocci.
Crystal, David (1993), ...
Leggi Tutto
Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] quali tr[e] ~ tr[ɛ], n[o]me ~ n[ɔ]me, [ʣ]aino ~ [ʦ]aino, na[s]o ~ na[z]o. Le diversità regionali acquistano un particolare rilievo nei parlato – compiuto dalla parola alloglotta verso l’italiano: tunnel è t[u]nnel, tram è tr[a]m. Negli ultimi anni si ...
Leggi Tutto
Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] Italia» (Terlingen 1943: 70).
Molti italiani andarono all’estero per rifugiarvisi, o perché vi erano invitati, i più in Francia. Oltre a ➔ Leonardo da come testimoniano ancora termini come becfigue, bergamot(t)e, brocoli, carbonade, cervelas, daube e ...
Leggi Tutto
L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] da stiro, pluralizzabile, è infatti [o ˈfjerːə]), [o ˈbːrutːə] «ciò che è brutto», «la bruttezza», [o ˈkːapi] «il comprendere», [nun o sˈːatːʃə] «non lo so», ma [o ˈfratə] «il fratello», [o ˈprɛvətə] «il prete», [nun o ˈvekə] «non lo vedo« («non ...
Leggi Tutto
CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] a cura di G. Guidetti (La Matrona Efesina o novella di T. Petronio Arbitro, Reggio Emilia 1897). Quanto, , Il padre C. e la lingua ital., in Rivista d'Italia, XXXI (1928), t. II, pp. 565-71 (ripubbl. in Da Virgilio al futurismo, Milano 1931, pp ...
Leggi Tutto
t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
t.p.l.
(o T.P.L.). – Nella marina mercantile, abbrev. di tonnellate portata lorda, insieme dei pesi mobili (in tonnellate metriche o inglesi), ivi compresi i passeggeri, le merci, l’equipaggio, l’acqua, i viveri, il combustibile, ecc., che...