PAGAMENTO (lat. solutio)
Carmelo Scuto
La parola pagamento può essere usata in un significato generale assai ampio, e in uno speciale più ristretto. Nel primo significato, pagamento è l'adempimento di [...] a esigere, cessionario, erede), ma anche a un estraneo non autorizzato, in quanto il creditore ratifichi il pagamento e ne ricavi il profitto (art. 1241 cod. civ.); ed è pure valido il pagamento fatto in buona fede a chi si trova nel possesso del ...
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Il termine pagamento in diritto civile indica in generale sia l’adempimento di un’obbligazione di dare, sia, più specificamente, l’adempimento di un’obbligazione pecuniaria. Per estinguere l’obbligazione il pagamento deve essere fatto al creditore o al suo rappresentante, ovvero alla persona indicata ... ...
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(XXV, p. 921)
Orlando D'ALAURO
Pagamenti internazionali. - L'abbandono ufficiale o virtuale del gold standard ha causato l'aumento, specialmente dopo la crisi del 1929, degli interventi dello stato nel settore dei pagamenti internazionali. I timori di riduzioni delle capacità d'acquisto interna ed ... ...
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Valentina Di Gregorio
Abstract
Vengono esaminate le figure dell’adeguamento contrattuale e della rinegoziazione di fonte legale e convenzionale con riguardo ai presupposti, al contenuto e agli effetti, [...] alla situazione di fatto, potendosi accertare un danno da perdita di opportunità favorevoli e/o da perdita del profitto contrattuale (a favore del risarcimento del danno sulla base dell'interesse negativo Gambino, F., Rinegoziazione, in Enc. giur ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scolastica
Oreste Bazzichi
Questa trattazione può considerarsi un tentativo conoscitivo, analitico e sintetico di dar conto di quel complesso sistema o metodo culturale medievale che va sotto il nome [...] e finanziaria che aprono la strada a uno sviluppo dell’uso della moneta negli scambi. Egli spiega come nasce il giusto profitto nel cambio delle monete, motivando il guadagno del permutante, ossia del campsor, che non è per nulla tenuto a prestare la ...
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BARBACOVI, Francesco Vigilio
Carlo Francovich
Nacque a Taio in Val di Non (Trento) il 12 sett. 1738 da famiglia benestante. Dopo aver compiuto gli studi di retorica e di filosofia a Trento e dopo aver [...] il B. fuggirono da Trento. A Vienna si ebbe una conciliazione fra i due con piena soddisfazione del B., che seppe trarre profitto dalle difficoltà in cui versavano allora l'impero e i governi da esso sostenuti. Ciò non impedì che nel 1806, visto l ...
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Sociologia
Alessandro Cavalli
L'oggetto della sociologia e i confini con le altre scienze sociali
Non c'è forse domanda più imbarazzante da porre a un sociologo di quella di definire l'oggetto della [...] diverso; la posizione che essi occupano nella struttura sociale impone agli uni di fare tutto il possibile per accrescere i profitti e agli altri di vendere la forza lavoro a un prezzo che garantisce loro appena la sopravvivenza. Se un imprenditore ...
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Contratto
Claudio Scognamiglio
Tra secondo e terzo millennio
L’immagine del contratto, che questo primo scorcio del terzo millennio ci restituisce, sembra poter essere descritta, a una prima vista di [...] causa avrebbe consentito.
Si consideri, in quest’ordine di idee, l’art. 4:109 dei Principles in tema di «ingiusto profitto o vantaggio iniquo», secondo il quale «una parte può annullare il contratto se, al momento della conclusione di esso: a) fosse ...
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DONA (Donati, Donato), Lodovico
Katherine Walsh Strnad
Nacque a Venezia prima del 1430 dal patrizio veneziano Giovanni, figlio dei senatore Natale, e da Maddalena, figlia di Jacopo quondam Pier Loredan, [...] nelle Probae durante le sessioni del 9 agosto e del 27-28 nov. 1464 (Piana-Cenci, pp. 396 s.).
Trasse profitto dall'elezione del suo concittadino Pietro Barbo, papa Paolo II; Bartolorneo Pagello, amico del D. dall'epoca studentesca a Padova, divenne ...
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BUCCI, Agostino
Roberto Zapperi
Nacque a Torino l'8 dic. 1531 da Domenico, medico non privo di interessi scientifici che insegnò nell'università di Torino dal 1532 al 1535. Di lui si ricorda l'opera [...] a un opuscolo in latino sul valore nutritivo del vino. La sua sapienza medica egli volle mettere invece a profitto assai inopportunamente in sede di filosofia o più precisamente di filosofia politica ove lo spingeva la prepotente inclinazione del ...
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ASCOLI, Alfredo
Roberto Abbondanza
Nato a Livorno il 18 ag. 1863, studiò giurisprudenza a Pisa, alla scuola di Filippo Serafini, e ivi si laureò nel 1884. Si recò quindi, con una borsa di perfezionamento, [...] Lezioni di istituzioni di diritto privato (Pavia 1917) tenute all'università commerciale "Bocconi". Si possono inoltre consultare con profitto i corsi di diritto civile pavesi e romani: Le obbligazioni (Pavia 1914 e 1919), Le successioni (ibid. 1919 ...
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ALBERICO da Rosate
Luigi Prosdocimi
Nacque nell'attuale Rosciate (fraz. di Scanzorosciate), nelle immediate vicinanze di Bergamo, attorno al 1290 da famiglia di giudici e notai, e compì gli studi giuridici [...] Commentario al Digesto relativa al titolo De regulis iuris (D. 50, 17), per la quale A. mise ampiamente a profitto il corrispettivo De regulis iuris del Liber Sextus di Bonifacio VIII; essa venne stampata anche separatamente dal resto del commentario ...
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profitto
s. m. [dal fr. profit, che è il lat. profectus -us «progresso, profitto», der. di proficĕre «avanzare, giovare»]. – 1. Giovamento, utilità, vantaggio, sia fisico, sia intellettuale o morale, sia pratico: usare con p. un medicinale;...
profittare
v. intr. [dal fr. profiter, der. di profit «profitto»] (aus. avere). – 1. a. Fare profitto, avanzare, progredire: p. nello studio, nella carriera. b. Trarre profitto, beneficio, vantaggio: ha profittato molto delle lezioni; mi sembra...