Francesco CrifòIl nostro latino quotidianoFranco Cesati, Firenze, 2024 Sull’«Europeo» del 14 ottobre 1962 uscì un articolo, a firma di Achille Campanile, dal titolo Apertis verbis, ore rotundo, urbi et [...] di ClassicoContemporaneo 13, 2022, 45-71: 45-46), ha il merito di mostrare, grazie ai numerosi inserti latini (proverbi, sentenze, citazioni), quanto la lingua di Cicerone sia presente nella comunicazione di ogni giorno e non solo tra persone colte ...
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Isabella BecherucciAccabòGenova, Il canneto editore, 2024 Accabò, il secondo romanzo di Isabella Becherucci, edito per Il canneto editore, si distingue come un'opera di grande profondità emotiva e raffinatezza [...] e la lotta per il riconoscimento e la dignità. Il linguaggio di Luisa è caratterizzato da evocativi neologismi e proverbi confusamente riadattati, che la rendono una figura indimenticabile:La figura di Luisa senior, invece, emerge come una delle più ...
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1. Oggetto della toponomastica storicaParafrasando parte dell’introduzione di Giovan Battista Pellegrini a Gasca Queirazza et al. 1990 (p. VII), il significato originario dei nomi di luogo tende (con ovvie [...] dei volgari italoromanzi, dell’italiano dei suoi dialetti. In ciò non sono esclusi composti, polirematiche, fraseologismi, proverbi e nemmeno le varianti storiche pertinenti dei toponimi considerati. Preceduto dai primi fascicoli e pubblicato in ...
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Accanto agli aggettivi etnici/etnonimi “contemporanei”, ci sono i casi di etnici che propongono le denominazione antiche dei vari Comuni; gli abitanti di Caltanissetta sono detti nisseni dal nome prearabico della città, Nisa. La forma del nome che contraddistingue gli abitanti può essere in questo caso completamente diversa, se il toponimo è cambiato del tutto; si veda il caso dell’antica Eporedia, ...
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I nomi di famiglia passano spesso da una categoria all’altra di nome proprio. Ecco sette domande e risposte che ci aiutano a capire come e dove. Quali sono i cognomi italiani più frequenti nelle insegne stradali?Sono ovviamente quelli dei personaggi della storia più volte commemorati nelle intitolazioni di vie, viali, piazze, larghi ecc. Il più frequente è Garibaldi, 2º odonimo per frequenza in Italia ...
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Tra i cognomi d’invenzione come suol dirsi “a tavolino”, il gruppo più consitente e significativo è certamente rappresentato dai cognomi imposti a trovatelli (e figli spuri di non accertata paternità) da ufficiali dello stato civile, parroci e altre autorità civili o religiose preposte. Ma non si pensi che tutto si riduca agli Esposito e ai Proietti o che si tratti di una manciata di nomi di famiglia. ...
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Il secondo battesimo dell’eroeIl nuovo “battesimo dell’eroe” può appartenere alla storia esterna dell’opera o essere interno all’opera, quando è il personaggio stesso a scegliersi uno pseudonimo o un nome di battaglia o gli altri personaggi ad imporgli un soprannome.Nel primo caso, l’esempio del passaggio anche onomastico dal Fermo e Lucia ai Promessi sposi è il più noto e studiato. È noto che Edmondo ...
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Dueville, Trecastagni, Quattro Castella, Cinquefrondi, Settefrati, Ventimiglia, ma anche Quindici, Trenta e Cento, nonché Terzo, Quarto, Quinto, Sesto, Settimo e via discorrendo... Sono tutti toponimi importanti, denominazioni di uno o più Comuni italiani. E da alcuni di essi discendono anche soprannomi e nomi di casato oggi ben diffusi come cognomi. Come si spiegano i numeri, ordinali e cardinali ...
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Città sotto l’Impero austroungarico rivendicate dall’Italia, luoghi di battaglia e di massacri, centri conquistati nel corso della campagne italiane d’Africa. Tanti conoscono o hanno avuto nonni, genitori o altri parenti chiamati Trento o Trieste, Pola o Dalmazio, Tripolina o Nizza. Con almeno 5 presenze, le città divenute nel Novecento nomi per bambini e bambine risultano dal dizionario di Alda Rossebastiano ...
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L’imposizione e la più o meno approfondita spiegazione dei soprannomi, o nomignoli per Giovanni Verga e ingiurie per Leonardo Sciascia (Pirandello usa invece sovente la locuzione X inteso Y) costituiscono un altro indice di attenzione onomastica. Sciascia se ne interessa per motivi soprattutto sociali (e linguistici nella misura in cui la lingua spiega i rapporti sociali): «“[...] qui quasi tutti hanno ...
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proverbiare
v. tr. [der. di proverbio] (io provèrbio, ecc.), letter. – 1. Rimproverare, rivolgere parole di rimprovero e di dispetto: [monna Tessa] veggendol venire cominciò proverbiando a dire: «Mai frate, il diavol ti ci reca! ...» (Boccaccio)....
proverbio
provèrbio s. m. [dal lat. proverbium, der. di verbum «parola»]. – 1. Breve motto, di larga diffusione e antica tradizione, che esprime, in forma stringata e incisiva, un pensiero o, più spesso, una norma desunti dall’esperienza:...
(ebr. Mishlē) Libro dell’Antico Testamento, primo tra i libri didattici, appartenente più precisamente alla poesia gnomica (➔ gnome). La sua composizione avvenne secondo alcuni autori progressivamente, per l’aggiungersi dei nuovi nuclei a quello...
Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme delle sue articolazioni, lo studio dei...