LAMBERTENGHI, Luigi Stefano
Carlo Capra
Nacque a Milano il 26 dic. 1739 da Giovanni Francesco e Teresa Pogliaghi. Il padre, di nobile, ma non ricca famiglia di origine comasca e cugino del più noto [...] con gli altri per incitare e aiutare Beccaria nella stesura del Dei delitti e delle pene: "Il libro è del marchese Beccaria. L'argomento "In un intero anno la nostra Giunta non ha fatto quasi niente", dichiarava egli stesso in una lettera a Verri (9 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La progettazione della modernità: l’Illuminismo giuridico
Bernardo Sordi
Il varo delle riforme
«Changer toutes les magistratures»; «refondre les loix»: sono passati appena due mesi dall’arrivo dei lorenesi [...] dove il progetto si presenta più ardimentoso e quasi velleitario, nel suo astratto razionalismo, rispetto alla codice fisso di leggi che si debbono osservare alla lettera» (Dei delitti e delle pene, § 4) si sostituisce ormai ai complessi meccanismi ...
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Giustiziere
AAndrea Romano
Un noto passo dell'arcivescovo e cronista salernitano Romualdo Guarna (m. 1181) c'informa che "Rogerio in regno suo perfecte pacis tranquillitate potitus, pro conservanda [...] che prevedevano la pena capitale e, in generale tutti i delitti che comportavano pene corporali o mutilazioni, nonché i furti eccedenti a definirne la "posizione centrale in tutto l'ordinamento e quasi per colorare di sé il sistema" (Colliva, 1964, p ...
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INFESSURA, Stefano
Arnold Esch
Nacque a Roma verso il 1440 da Giovanpaolo, di ragguardevole famiglia romana del rione Trevi.
Il nonno paterno, Lello di Lorenzo, è spesso nominato nei protocolli notarili [...] ebbe a giudicare il Tommasini (1888). A ciò corrisponde l'assenza quasi totale di citazioni da autori antichi (sono citati una volta Ovidio del senatore, avesse mutato le pene, anche per delitti, in pene pecuniarie è dimostrabile; e così anche ...
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BORELLI, Giacinto
Giuseppe Locorotondo
Nato l'11 settembre 1783 a Demonte (Cuneo) dal protomedico di quella fortezza, Ignazio, conseguì la laurea in giurisprudenza all'università di Torino il 12 giugno [...] partie" al suo zelo la sensibile diminuzione dei delitti commessi in settembre in quell'arrondissement; il procuratore , Torino 1955, pp. 210-212, è fondamentale perché pubblica quasi tutto il carteggio Carlo Alberto - B. ein genere le lettere ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La pena nel ventennio fascista
Guido Neppi Modona
Il dibattito culturale negli anni Venti
Una ricognizione sulla pena nell’ambito della sezione dedicata alle trasformazioni del Novecento tra le due [...] necessità, in base al presupposto che nei confronti dei più gravi delitti
nessuna pena ha l’efficacia della pena di morte, nessuna intimidisce [...] trova nella pena capitale uno strumento, direi quasi perfetto, in quanto nessuna pena è più di ...
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quasi-matrimonio
(quasi matrimonio), s.m. Convivenza tra due persone simile all’unione matrimoniale. ◆ La loro convivenza, un quasi matrimonio, è fatta d’affetti ma resta scontrosa perché Ines è una donna forte, più forte di Osto, e reagisce...
quasi
quaṡi avv. e cong. [lat. quasi]. – 1. a. Circa, pressappoco, poco meno che; indica in genere che la quantità, la qualità, la condizione espressa dalla parola o dalle parole seguenti non è pienamente raggiunta ma si è a essa molto vicini:...