Trattatisti e narratori del Seicento - Introduzione
Ezio Raimondi
«Secolo del genio», come volle definirlo lo Whitehead in rapporto alla stupefacente avventura della nuova scienza, il Seicento è un'epoca [...] può essere molto alto: i suoi sfoghi, le sue bizzarrie, le sue variazioni restano, alla fine, al di sotto del ragionamento, mentre il leitmotiv degli antichi che non sono diversi dai moderni, a lungo andare, scade a filastrocca. Eppure è innegabile ...
Leggi Tutto
GREGOROVIUS, Ferdinand
Alberto Forni
Nacque a Neidenburg, in Prussia orientale, il 19 genn. 1821 da Ferdinand Timotheus e da Wilhelmine Charlotte Dorothea Kausch. A partire dal 1838 studiò a Königsberg [...] la concorrenza dei due altri fattori, l'Impero e il Papato, non riusciva mai a svilupparsi perfettamente, finendo così col dare ragione a C. Balbo, che nella Vita di Dante aveva deplorato le stolte e puerili speranze di restaurare la potenza di Roma ...
Leggi Tutto
CORTESI URCEO, Antonio, detto Codro
Lucia Gualdo Rosa
Nacque a Rubiera (Reggio Emilia) il 14 0 il 17 agosto del 1446 da Cortese.
La prima data la fornisce egli stesso nel quarto Sermone (Opera, Basileae [...] : paradossalmente, il suo itinerario verso la fede prende le mosse proprio dal suo scetticismo e dalla sua sfiducia nella ragione umana. Anche il suo aristotelismo nasce da una parte dal rifiuto di ogni sincretismo di tipo platonizzante, dall'altra ...
Leggi Tutto
CHIARA, Piero
Mauro Novelli
Nacque il 23 marzo 1913 a Luino, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Figlio unico di Eugenio, doganiere, nato nel 1867 a Resuttano, nel cuore della Sicilia, e di Virginia [...] però il romanzo venne focosamente discusso, e agli entusiasmi si mescolarono le proteste di quanti – a torto o a ragione – vi si riconobbero in una cattiva luce.
Iniziò una stagione di riconoscimenti appaganti: al premio Internazionale Silver Caffè ...
Leggi Tutto
CHIARINI, Giuseppe
Ciro Cuciniello
Nato ad Arezzo il 17 ag. 1833 da Teodoro e da Leonilda Luchini (ma all'anagrafe Leonida), studiò presso il seminario cittadino ove il padre R. Pacini, insegnante del [...] principio al quale costantemente si ispirò è che i libri "debbono proporsi di fare un po' di bene, o non hanno ragione di essere". Costretto entro gli angusti limiti di questi canoni, raramente il C. riuscì poeta. Molti suoi versi volti ad. esprimere ...
Leggi Tutto
FOSCARINI, Iacopo (Giacomo) Vincenzo
Aurelio Cevolotto
Figlio del nobiluomo Giacomo Angelo e della nobildonna Felicita Cicogna nacque a Venezia l'8 nov. 1783. Compì i suoi primi studi sotto la guida [...] vicedirettore. La Congregazione municipale, dopo averlo richiamato per il suo assenteismo, non potendolo per altro facilmente licenziare in ragione delle clausole del lascito Correr, finì con l'accordargli, con lettera del 27 maggio 1852, un permesso ...
Leggi Tutto
CALOGERÀ, Angelo (al secolo Domenico Demetrio)
Cesare De Michelis
Nacque a Padova il 7 sett. 1696 da Liberale, gentiluomo di Corfù, e Giustina Labarvellon, di origine francese.
Il padre che al comando [...] di Nuove memorie per servire all'istoria letteraria fino al 1761.
Sono anni questi assai difficili per il C. anche per altre ragioni. Da tempo egli aspettava dall'Ordine camaldolese qualche segno di stima e di onore, e quando il 19 dic. 1756 il ...
Leggi Tutto
FERRERO, Leo
Alessandra Cimmino
Nacque a Torino il 16 ott. 1903, da Guglielmo e Gina Lombroso.
La famiglia era delle più note dell'ambiente colto italiano e delle più discusse, godendo, forse, di una [...] di Alvaro, Svevo, Montale, Pirandello. Tuttavia non intendeva rinunciare, sulla scia di Gobetti, all'illuminazione della ragione e rifiutava in linea di massima ogni sperimentalismo, conservando una concezione classica dello stile.
Forse, già all ...
Leggi Tutto
BECELLI, Giulio Cesare
Alberto Asor-Rosa
Nacque, Verona nel 1686 da Giovanni Battista, da Cecilia Comer, di nobile famiglia. Frequentò le scuole dei gesuiti e vestì giovinetto l'abito della Compagnia; [...] singolar proprietà, forza, leggiadria e bellezza che mal si può in altra lingua trapiantare"; "Ma la più forte e maschia ragione perché le poesie allatinate, o alla foggia dei Greci e dei Latini composte non piacciono, o meno piacciono, questa si è ...
Leggi Tutto
MADDALENA, Antonio
Claudia Montuschi
Nacque ad Adria, presso Rovigo, il 1 marzo 1913 da Giovanni e da Vittoria Guarnieri. Conseguì la licenza liceale da privatista al ginnasio liceo Tito Livio di Padova; [...] Tucidide, dramma del sentimento e dramma del pensiero; [(] la sconfitta [(] sembrava invalidare la fiducia ragionevole, togliere senso alla ragione che valuta le forze [(] e crede di conoscere la legge della storia" (ibid., p. 6).
La propensione del ...
Leggi Tutto
ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
ragionamento
ragionaménto s. m. [der. di ragionare]. – 1. ant. o tosc. Discorso, conversazione: Li tuoi r. [con gli usurai] sian là corti (Dante); in r. piacevoli infino all’ora di poter cenare gli ritenne (Boccaccio); avere (oppure essere...