Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La critica del diritto giurisprudenziale e le riforme legislative
Maria Gigliola di Renzo Villata
La prima metà del Settecento tra conservazione e cambiamento
Critica del diritto giurisprudenziale e [...] a travalicarla indiscriminatamente, che non dà mai ragione delle proprie sentenze, e «iudicat tamquam Deus ad imitazione dei del processo sono ancora quelle inquisitorie: nell’accertamento del reato vige il sistema delle prove legali (abolita la ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La giustizia penale
Renzo Orlandi
Una pluralità di significati
L’espressione giustizia penale possiede e sintetizza una pluralità di significati. Essa designa in primo luogo l’insieme delle regole (legali, [...] es. in tema di trattamento del non imputabile che avesse commesso un reato (art. 46, 2° co.) e di recidiva (artt. 80-84 che cambiarlo.
I cultori della procedura penale impegnano le proprie energie nello studio dei nuovi istituti introdotti nel 1989 e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Le scuole penalistiche
Floriana Colao
La scuola italiana, che sarà detta «classica per dileggio»
«Quantunque partiti da scuole diverse, tutti però eravamo figli della scuola penale italiana, e tutti [...] contrastare chi vedeva nello ius puniendi un «diritto proprio dello Stato che sovrasti il colpevole», cui Carrara per la difesa dello Stato del 1926, ed estesa anche ad alcuni reati comuni, riflesso della guerra dello Stato contro i suoi «nemici» (S ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Mos italicus e mos gallicus
Italo Birocchi
Un indirizzo nuovo per la scienza giuridica
La coppia di concetti mos italicus/mos gallicus entrò in uso nel Cinquecento, allorché la metodologia nuova dell’Umanesimo [...] nell’insegnamento, ma la scienza giuridica umanistica allargò il proprio spettro d’indagine. Andò a caccia di fonti antiche enucleare modelli di giustizia imperniati sull’idea del reato come offesa pubblica e a ridisegnare complessivamente il ...
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Assise di Ariano
Ortensio Zecchino
"La voce Assisa ebbe nei mezzi tempi vario e diverso significato. Pare che in principio venissero così chiamate le pubbliche assemblee, che formavano le leggi e giudicavano [...] sottostava, pur dimorando tutti in uno stesso territorio, a un proprio regime giuridico.
In secondo luogo va rilevato che, in una realtà
Sul delicato tema dell'elemento psichico del reato la legislazione di Ruggero innova rispetto alle legislazioni ...
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Edictum de resignandis privilegiis
Aurelio Cernigliaro
Il capitolo XV delle Assise promulgate tra il 17 e il 22 dicembre da Federico a Capua (v. Assise di Capua) disponeva: "Volumus et districte iubemus, [...] con un evidente nesso analogico tra le due azioni, e avendo presente che proprio nel testo breve della cronaca si dice di Sessa, di Teano e di una specifica pena come in presenza di un reato di falso: "jubemus praedictos omnes in tanta aestimatione ...
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Giustiziere
AAndrea Romano
Un noto passo dell'arcivescovo e cronista salernitano Romualdo Guarna (m. 1181) c'informa che "Rogerio in regno suo perfecte pacis tranquillitate potitus, pro conservanda [...] p. 96), riservando alla loro competenza, in criminalibus, i reati che prevedevano la pena capitale e, in generale tutti i delitti di magistrato supremo, assommando in sé le competenze già proprie dei tre regi maestri giustizieri d'età normanna, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La pena nel ventennio fascista
Guido Neppi Modona
Il dibattito culturale negli anni Venti
Una ricognizione sulla pena nell’ambito della sezione dedicata alle trasformazioni del Novecento tra le due [...] di punire] è un diritto di conservazione e di difesa proprio dello Stato, nascente con lo Stato medesimo [...]: difesa che di difesa preventiva contro le cause particolari o individuali dei reati» (p. 10), disciplinati dalle leggi di pubblica ...
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DE MARCO, Carlo
Silvio De Majo
Nacque a Brindisi il 12 nov. 1711 da Carlo e da Anna Booxich (del tutto errata è la data di nascita 1734 riportata da qualche studioso). Rimasto orfano del padre ancor [...] pretesto giuridico per farla figurare conseguenza di un reato commesso dall'Ordine, come negli altri paesi europei in questo periodo, a svolgere con competenza e rigore le proprie funzioni, mentre veniva considerato meritevole del titolo di marchese, ...
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CARRARA, Ubertino da
M. Chiara Ganguzza Billanovich
Nacque a Padova agli inizi del secolo XIV da Giacomino, figlio di Bonifacio, e da Fina Fieschi, e fu chiamato, per distinguerlo dallo zio Ubertino [...] il C., per garantirsi l'appoggio della potente Repubblica, chiese proprio in quegli stessi giorni la cittadinanza veneziana, che gli fu poiché egli non si presentò, fu sì assolto dal reato principale per mancanza di prove dirette, ma venne dichiarato ...
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reato universale loc. s.le m. Reato punibile ovunque e da chiunque (cittadino italiano o straniero) sia stato commesso. ◆ [tit.] «La guerra civile è un reato universale»: così Hugo racconta le ragioni dei vinti. (Corriere della sera, 12 febbraio...
proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non d’altri: cosa p., di cui si ha la proprietà;...