Glottologo italiano (Napoli 1879 - Milano 1960), figlio di Pietro; prof. di glottologia dal 1908 al 1949, insegnò nell'univ. di Pisa; socio nazionale dei Lincei (1932). Ebbe come campo principale di studî [...] centro-meridionali e quelle del Canton Ticino, alle quali dedicò varie decine di monografie. Si occupò anche di onomasiologia romanza (i nomi delle stagioni e dei mesi, del dì feriale, dell'epifania, ecc.) e scrisse numerose postille al dizionario ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] lontana o meno indisponibile a quella non scritta di quanto faccia una poesia. Ma anche qui con molte differenze interne, perché ci sono romanzi che lo fanno di più e altri che lo fanno di meno. Lo stesso si dica delle poesie.
Per altro, va tenuto ...
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CORTI, Maria
Cristina Montagnani
Nacque a Milano il 7 settembre 1915, da Emilio e da Celestina Goldoni. L'infanzia fu segnata dalla perdita della madre, morta il 10 settembre 1925; il padre, che lavorava [...] Como, dove rimase sino al 1956, per passare poi al Beccaria di Milano sino al 1962 (a questa esperienza è dedicato il romanzo Il ballo dei sapienti), anno in cui vinse la cattedra di storia della lingua italiana a Lecce, un'università allora giovane ...
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Storico della lingua e saggista italiano (n. Castigliole Saluzzo, Cuneo, 1936); dal 1976 prof. di storia della lingua italiana all'univ. di Torino. Oltre a studi su diversi aspetti della lingua, letteraria [...] forme della lontananza. La variazione e l'identico nella letteratura colta e popolare: poesia del Novecento, fiaba, canto, romanzo (1989). Ha curato una raccolta di Fiabe piemontesi (tradotte da G. Arpino, 1982) e diretto il Dizionario di linguistica ...
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alfabeto
Francesco De Renzo
Comunicare facilmente e con rapidità
L'alfabeto consiste in una serie di segni grafici, le lettere, che usiamo per rappresentare in forma scritta le parole e i suoni di una [...] cose che facciamo abitualmente, come trovare un numero telefonico, studiare, scegliere una videocassetta o un DVD, leggere un romanzo, si possono fare solo perché vi sono parole scritte con le lettere dell'alfabeto.
Quali sono i vantaggi dell ...
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Betacismo (dal greco bētakusmós, all’incirca «il parlare usando il suono corrispondente alla lettera beta») è il processo fonetico in cui un suono fricativo labio-dentale sonoro /v/ o vocale alta posteriore [...] di tali suoni nel parlato, e di lettere nello scritto, già nella tarda latinità, spec. nel passaggio dal latino alle lingue romanze. La scrittura quindi è la prova che la confusione tra i due suoni, ben distinti in latino classico, è avvenuta su ...
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Scrittrice italiana (n. Napoli 1979). Collabora con diverse testate giornalistiche, tra cui L’Espresso e La Stampa, conduce laboratori e workshop di scrittura narrativa, coordina l’osservatorio sul racconto [...] (2015). Nel 2011 ha scritto il saggio narrativo Nella pancia, sulla schiena, tra le mani. De 2013 è il suo primo romanzo Poche parole, moltissime cose, a cui hanno fatto seguito nel 2018 Cattiva e nel 2025 Il primo desiderio. Nel 2021 ha scritto ...
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CRESCINI, Vincenzo
Gianfranco Folena
Nacque a Padova il 10 ag. 1857 da Vincenzo ed Anna Crescini, cugini, in una famiglia di agiata borghesia con tradizioni culturali e risorgimentali legate a Iacopo [...] miscellanea in onore di A. Hortis (1910): cfr. Rom. frag., pp. 1-26 e 27-41.
La vasta produzione miscellanea in campo romanzo venne scelta e ordinata dal C. in due volumi assai importanti che si collocano ai primordi e alla fine della sua esperienza ...
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Il testo narrativo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macroatto (➔ pragmatica) di narrazione, che [...] ), La descrizione. Un profilo linguistico e concettuale, «Nuova secondaria» 4, pp. 19-40.
Praloran, Marco (2002), Il tempo nel romanzo, in Il romanzo, a cura di F. Moretti, Torino, Einaudi, 2001-2003, 5 voll., vol. 2º (Le forme), pp. 225-250.
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Scrittore, filologo e storico romeno (Criştineşti, Bessarabia, 1836 - Câmpina 1907). Discendente da antica famiglia principesca romena, prof. di filologia comparata all'università di Bucarest; fu a lungo [...] 'ultimo considerato un capolavoro del teatro romeno, la commedia Trei crai dela răsărit ("I tre re magi", 1872) e il romanzo, uscito postumo, Ursita ("Il destino"). In campo storico ha lasciato la monografia Ion Vodă cel Cumplit (1865), e Istoria ...
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romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanzo2
romanżo2 s. m. [dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg. precedente]. – 1. a. Nel periodo delle origini delle letterature moderne, ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, diretto a dilettare il lettore col racconto...