CASTELLO
W. Müller-Wiener
Struttura fortificata con funzioni difensive e talvolta anche abitative, il c. viene normalmente indicato nelle fonti latine medievali con i termini castrum e castellum, indirettamente [...] nelle lingue slave (gard presso gli Slavi della riva sinistra della bassa Elba; grod, hród, gród presso i Polacchi e i Serbi della Lusazia; grad, hrad presso i Cechi e gli Slovacchi).Nel Medioevo i derivati di gord in varie lingue slave significavano ...
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Architettura
Presso i Romani il castellum era un’opera di fortificazione, generalmente di minore entità rispetto al castrum, lungo i confini dell’Impero. I c. erano temporanei o permanenti: i primi erano semplici ridotte, di forma circolare o quadrangolare, spesso senza baraccamenti per le truppe; i ... ...
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Si chiamava castellum, presso i romani, un’opera di fortificazione come il castrum (nome del quale castellum è il diminutivo) posta lungo i confini dell’impero, disposta a intervalli regolari a sorveglianza di ponti o strade, al di qua e al di là delle frontiere. I castelli erano temporanei o permanenti: ... ...
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Chiara Frugoni
Dimore da signori con villaggio fortificato
Quando nelle fiabe si parla di un castello, si pensa a un unico edificio in pietra, con torri, torrette e ponti levatoi. In origine, però, non fu così. Intorno al Mille, in Europa, castello significava un'area fortificata, vasta e ben difesa ... ...
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Giovanni Fallani
Nipote del giurista Martino, figlio di Uguccione podestà di Macerata nel 1268, Iacopo nacque intorno al 1260; attese principalmente alla vita politica e alle armi, e comandò nel 1288 le milizie fanesi contro Arezzo, in soccorso di Firenze. La famiglia Del C., fanese, era di Parte guelfa ... ...
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Fortilizio, che s'erigeva nell'epoca medievale per dimora e difesa dei signori feudali. In Toscana con la parola castello si designa una terra murata con o senza rocca. (Per rocca a differenza del castello deve intendersi un fortilizio occupato da un presidio militare e funzionante da ridotto della ... ...
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serbare
v. tr. [lat. sĕrvare] (io sèrbo, ecc.). – 1. a. Mettere, tenere da parte una cosa, soprattutto per servirsene in un momento più opportuno (è, in questo come nei successivi sign., verbo ancora vivo in Toscana ma sentito come letter....
serbo1
sèrbo1 agg. e s. m. (f. -a) [dal serbocr. Srb (o Srbin), pl. Srbi, come sost.; il corrispondente agg. è srpski]. – Della Sèrbia, regione storica della penisola balcanica; dal 1918 fece parte del regno di Iugoslavia e dal 1945 al 1991...