Empatia
Lucio Pinkus
Gianni Carchia
In psicologia per empatia (termine derivato dal greco ἐν, "in", e -πάθεια, dalla radice παθ- del verbo πάσχω, "soffro", sul calco del tedesco Einfühlung), si intende [...] una cosa, bensì un atto. In base a questa teoria, l'arte dovrà essere una costruzione di forme tali esperienza che abbiamo fatto in noi" sicché "le leggi dell'estetica formale non sono altro che le condizioni nelle quali soltanto ci appare possibile ...
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CANTONI, Carlo
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Nacque a Gropello Cairoli, in Lomellina, il 20 nov. 1840, da Giovanni e da Giuditta Magnaghi. Fin dagli anni degli studi liceali compiuti a Casale Monferrato ebbe in Luigi Ferri un [...] il criticismo si appuntava proprio sul problema del "formalismo" del pensiero kantiano e comportava proprio il ., IX (1906), 5, pp. 45-152; B. Varisco, C. C. e la teoria della conoscenza,ibid., pp. 153-167; In memoria di C. C. Scritti vari, Pavia ...
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Garroni, Emilio
Lorenzo Dorelli
Filosofo e studioso di estetica, nato a Roma il 14 dicembre 1925. La sua riflessione, che ha preso le mosse da interessi di storia e critica dell'arte, lo ha portato [...] e metodi di analisi specifici. In un serrato confronto con la teoria linguistica di L. Hjelmslev (ma con continui riferimenti alle concezioni di insieme dei prodotti artistici, rielaborando in senso formale nozioni come quelle di segno, significato, ...
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linguaggio
linguàggio [Der. di lingua] [LSF] Il mezzo con cui gli uomini si scambiano reciprocamente informazioni; tale scambio, i cui veicoli (vocaboli) sono simboli di significato noto agli interlocutori, [...] . base dei dati: I 343 a. ◆ [ELT] [INF] L. logici: quelli, detti anche l. formali o formalizzati, che nella logica matematica sono alla base delle varie teorie logiche; sono costruiti a partire da un ben definito alfabeto, che è costituito da simboli ...
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teorema
teorèma [Der. del lat. theorema, dal gr. theórema "ricerca, meditazione"] [FAF] (a) Nelle scienze deduttive (tipic., nella matematica), ogni enunciato che può essere dedotto logicamente dagli [...] alcuni o con altri enunciati. (b) In un sistema formale, l'ultima formula di una dimostrazione (detta anche enunciato a una delle regole di inferenza. ◆ [MCQ] T. asintotico: v. campi, teoria quantistica dei: I 478 d. ◆ [FSN] T. CPT: → CPT. ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] formale del n. è il 1928, allorché un gruppo di studiosi di varie discipline – filosofia, fisica, logica, matematica, sociologia a considerare pericolosa la relazione semantica e proponeva una teoria della verità come coerenza stando alla quale, senza ...
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Filosofo polacco (Varsavia 1886 - ivi 1981), discepolo a Leopoli di K. Twardowski; prof. (dal 1918) di filosofia teoretica nell'univ. di Varsavia; presidente (1957-62) dell'Accademia polacca delle scienze. [...] praktyczne ("Studi pragmatistici", 1913); Elementy teorji poznania, logiki formalnej, i metodologji nauk ("Elementi di teoria della conoscenza, di logica formale e di metodologia delle scienze", 1929); Kurs logiki dla prawników ("Corso di logica per ...
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verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] definizione di Tarski intendesse precisare, almeno sul piano formale, il significato della corrispondenza, essa evitava comunque tale concezione della v. è stato dato il nome di teoria ridondantistica (redundancy theory) della v.: l’idea di base di ...
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Filosofo inglese (Londra 1919 - Oxford 2006). Esponente tra i più vivaci della scuola di Oxford, si è occupato, nell'ambito dell'analisi del linguaggio, di varî temi di tipo logico-linguistico, con originalità [...] fatto ed espressioni linguistiche). I rapporti tra logica formale e logica del discorso comune sono stati poi con una persistente attenzione alle implicazioni ontologiche delle teorie logiche e alla ricchezza e flessibilità dei procedimenti ...
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Filosofo (Orbassano 1868 - Torino 1956), prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Torino (1922-39); socio corrispondente dei Lincei (1950). Si è occupato di logica (estendendone la portata in modo da [...] ). Da segnalare infine i suoi studî sull'esistenzialismo e la fenomenologia. Tra gli scritti: Sopra la teoria della scienza (1903); Logica formale dedotta dalla considerazione dei modelli meccanici (1906); Il pensiero puro (1913); Il problema della ...
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formalismo
s. m. [der. di formale1]. – 1. Attaccamento alla forma esteriore, per cui si trascura o si dà minore importanza a ciò che è sostanziale ed essenziale; rigorosa osservanza delle norme, dei regolamenti, o in genere delle formalità...
formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...