La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] tipo di commutazione che presuppone e sfrutta il diverso valore socio-simbolico dei due codici è quello che svolge e sintattiche. Nei giovani di città appartenenti ai ceti medio-alti, infatti, la commutazione consiste quasi esclusivamente nell ...
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L’assimilazione è il fenomeno per il quale un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) assume in tutto o in parte i tratti di un altro suono vicino (o di altri suoni vicini). Si tratta, quindi, della [...] , per lo più inerenti al luogo di articolazione o al valore di sonorità (così in [iɱˈfatːi] infatti, ove [o] se precedute da vocale accentata bassa o medio bassa, e in [i] e se precedute da vocale tonica alta o medio alta:
[a ˈkrɛdo] essi credono ~ ...
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Il numero è la categoria grammaticale che serve a codificare la quantità dei referenti di diversi elementi linguistici. Le principali definizioni di numero presenti nelle grammatiche e nei dizionari tuttavia [...] in un numero di esemplari variabile dai due ai sei. Il valore paucale, in italiano, può essere espresso analiticamente dalla formula un del singolativo in celtico, con particolare riferimento al medio gallese, «Archivio glottologico italiano» 2, pp. ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] e lingua), confermando la tendenza ottocentesca a intensificare il valore emozionale delle informazioni (ad es., espressioni come «mi 2 voll.
Curtius, Ernst Robert (1992), Letteratura europea e Medio evo latino, a cura di R. Antonelli, Firenze, La ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] il carattere sillabico e a diventare ➔ semivocali.
Le vocali medie possono essere semichiuse o semiaperte. Appartengono al primo gruppo [e chiusa anteriore, ad es. [i], ha il valore più elevato della seconda formante (indicativamente, 2100-2300 ...
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L’➔accordo morfologico (di ➔ genere e di ➔ numero) tra i diversi elementi presenta varie forme.
Una sequenza di soggetti può presentare profili diversi e, quanto all’accordo, esiti diversi:
(a) se uno [...] norma da un verbo al plurale (il pollice, l’indice, il medio, l’anulare e il mignolo sono le dita della mano); se invece o Milano). È invece possibile il plurale se la congiunzione ha valore inclusivo (lat. vel: il caso o l’arditezza possono portare ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] fatto, neanche se me lo chiedeva in ginocchio!
Nell’italiano medio (o neo-standard) e in quello popolare, il condizionale verbum dicendi che regge la completiva al condizionale con valore di futuro nel passato, quest’ultima diventa frase principale ...
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Le comparative sono frasi subordinate che introducono un paragone rispetto a un termine (detto comparato o primo termine di paragone) della frase reggente o principale. La frase comparativa, normalmente [...] la frustrazione dell’attesa; l’indicativo è tuttavia attestato nei registri di media e bassa formalità; il condizionale può comparire occasionalmente con valore ipotetico.
Nella forma implicita, col verbo all’infinito, la comparativa di maggioranza ...
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L’espressione costruzione passiva indica un gruppo di costrutti sintattici che servono a esprimere una delle ➔ diatesi possibili in italiano, cioè la diatesi passiva. La frase nell’esempio (1) contiene [...] essere interpretate come uno stato. Il verbo andare aggiunge al valore di passivo quello modale di dovere» (Andorno 2003: 87 voce attiva […] e un’altra scolasticamente intesa come medio-passiva […] espressa dalla marcatura diretta del verbo (moveor ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] dell’enunciato; il secondo presenta sulla sillaba postonica finale un’intonazione ascendente-discendente e un valore di frequenza medio-alto (Romano & Interlandi 2005: 265-271).
Quanto ai ➔ regionalismi lessicali, occorre distinguere:
(a) i ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
medio
mèdio agg. e s. m. [dal lat. medius, da cui anche mezzo1]. – 1. a. Di mezzo, che occupa il posto di mezzo fra due estremi o in genere fra due elementi terminali, in senso spaziale, temporale, quantitativo, qualitativo, ecc.: la parte...