• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

AQUINO, Rinaldo d'

di Carlo Salinari - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
  • Condividi

AQUINO, Rinaldo d'

Carlo Salinari

Visse nella prima metà dei sec. XIII.

È da escludere che possa essere identificato con il Rinaldo d'Aquino, valletto e falcomere alla corte di Federico II, di cui si trova notizia in una lettera dello stesso Federico ad Alessandro d'Errico, camerario in Basilicata, Capitanata, Terra di Bari e di Otranto datata 12 febbr. 1240. Costui è infatti il fratello di s. Tommaso, fatto uccidere, pare ingiustamente, dallo stesso imperatore. Il nostro, invece, rimatore della scuola siciliana, doveva essere di una generazione precedente, visto che la raccolta vaticana del codice 3793 e le sue corrispondenze poetiche lo pongono come contemporaneo di Iacopo da Lentini, di Ruggieri d'Anuci e dello stesso Federico. E' da escludere anche che possa essere identificato con il Rinaldo d'Aquino che figura fra i signori di Terra di Lavoro ribelli all'imperatore Arrigo VI nel 1197. Rispetto a questo, il nostro Rinaldo dovrebbe appartenere a una generazione successiva. È probabile, quindi, che sia nel giusto il De Bartholomaeis quando identifica il poeta con un Rinaldo d'Aquino nominato nel testamento del cavaliere Roffrido de Monte da San Germano rogato il 7 maggio 1238 e aperto, dopo la morte del cavaliere, l'11 ag. 1242. Nel testamento, trattando dei beni di sua moglie, Roffrido afferma di averle già dato, in acconto sulla sua parte, ventinove once d'oro e che testimoni di ciò sono Filippo d'Aquino e suo fratello Rinaldo. Confermerebbe tale identificazione il fatto che la famosa canzone di Rinaldo e Giammai non mi conforto" allude direttamente all'imperatore (che può esser solo Federico II), a una grande spedizione in Terra Santa (che può essere solo la crociata mancata dello stesso Federico) e a un periodo di pace in Italia (che può riferirsi solo al periodo immediatamente precedente quella crociata). La canzone, quindi, ci porterebbe al 1227.

Indipendentemente da tale identificazione, appare verosimile che l'attività poetica dell'A. si sia sviluppata tra il secondo e il terzo decennio del sec. XIII, contemporaneamente a quella di Iacopo da Lentini e di Pier della Vigna, cioè della prima generazione di poeti siciliani. Sotto il suo nome vanno un sonetto e una dozzina di canzoni, ma di questi componimenti solo una parte è da considerare autentica. Fra le rime certamente sue vi sono, tuttavia, alcune delle liriche più belle dell'antica poesia. A parte il lamento per la crociata che abbiamo ricordato, forse anche troppo famoso (la critica romantica credette di trovarvi un tono e una immediatezza tutta popolare, non valutando quanto di cortigiano e di stilizzato fosse in esso) e tuttavia non privo di fascino e di musicalità, il meglio dell'A. va trovato nella canzone "Amorosa donna fina". Il tema è il solito: l'innamoramento, gli effetti dell'amore, la sua forza. Ma il tema non conta. L'attenzione del poeta è tutta presa dalla rappresentazione visiva del fuoco d'amore: un fuoco irreale che si muove e cresce attraverso tutta la canzone, prima appena accennato ("che l'amor m'infiamma in foco"), poi sempre più dilagante ("quello bascio m'infiammao"), finché tutto il mondo circostante si trasforma in un paesaggio sconfinato, polare ("tutto esto mondo è di nieve"), reso quasi allucinante dal fuoco invisibile, che pur nasce sulla neve e la incendia e si consuma tra il ghiaccio ("e con foco che non pare - che la neve fa 'llumare; - ed incendo tra lo ghiaccio"). Da ricordare anche, come non priva di pregi poetici, la canzone "In amoroso pensare" e soprattutto quella citata da Dante, "Per fin'amore vao sì allegramente".

Bibl.: O. J. Tallgren, Les pofties de Rinaldo d'Aquino (edizione critica), in Mém. de la Soc. Néophilologique de Helsingfors, VI(1917), pp. 175-303 (su questa edizione cfr. L. Spitzer, in Neuphilologische Mitteilungen, XIX[1918], pp. 6-9 e XX [1919], pp. 3 s. e la risposta del Tallgren, ibid., pp. 4-14); F. Torraca, Studi sulla lirica italiana dei Duecento, Bologna 1902, pp. 102-10 e 185-203; G. Bertoni, Il duecento, Milano 1939, p. 104; V. De Bartholomaeis, Ricerche intorno a Rinaldo e Yacopo d'Aquino, in Studi Medievali, n. s., X (1937), pp. 130-67; C. Salinari, La poesia lirica del Duecento, Torino 1951, pp. 140-59; M. Vitale, Poeti della prima scuola, Arona 1951; B. Panvini, La scuola poetica siciliana, Firenze 1957, 1, pp. 19-51; e infine G. Contini. Poeti del Duecento, Milano-Napoli 1961, pp. 111-14.

Vedi anche
Scuola siciliana Movimento letterario che diede luogo a una vasta produzione lirica in volgare, e che si svolse durante i primi tre quarti del 13° sec., con centro nella corte di Federico II re di Sicilia e dei suoi figli, specialmente di Manfredi. La denominazione, che risale a Dante (De vulg. eloq. I, XII, 4), tiene ... Federico II imperatore Figlio (Iesi 1194 - Castel Fiorentino, presso San Severo, Puglia, 1250) dell'imperatore Enrico VI e di Costanza d'Altavilla, fu posto, dopo la morte del padre e poi della madre, nel 1198, in seguito alle disposizioni testamentarie di quest'ultima, sotto la tutela di papa Innocenzo III. Incoronato re ... Dante Alighièri Dante Alighièri. - Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva a una famiglia di piccola nobiltà ... Giacomino Pugliese Poeta (sec. 13º) della scuola siciliana, da alcuni identificato con Giacomo da Morra, identificazione di recente revocata in dubbio con convincenti argomenti; le sue composizioni poetiche (il "pianto" Morte perché m'hai fatto sì gran guerra) hanno autorizzato qualche studioso a individuare nell'opera ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Letteratura
Tag
  • IACOPO DA LENTINI
  • PIER DELLA VIGNA
  • SCUOLA SICILIANA
  • FILIPPO D'AQUINO
  • TERRA DI LAVORO
Altri risultati per AQUINO, Rinaldo d'
  • Aquino, Rinaldo d'
    Enciclopedia on line
    Rimatore della scuola siciliana, attivo probabilmente tra il secondo e il terzo decennio del sec. 13º, che non può essere identificato con il Rinaldo d'A. valletto alla corte di Federico II come qualcuno ha proposto. Sotto il suo nome vanno un sonetto e una dozzina di canzoni; tra quelle di attribuzione ...
  • RINALDO DʼAQUINO
    Federiciana (2005)
    RINALDO D'AQUINO CCorrado Calenda Rinaldo (o Rainaldo, come viene sistematicamente designato in P) d'Aquino è quasi certamente il poeta della prima generazione siciliana che ha stimolato l'interesse particolare di eruditi e biografi per varie, significative ragioni: il posto di prestigio occupato ...
  • Aquino, Rinaldo d'
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Mario Marti , Assai problematica l'identificazione di questo rimatore della scuola siciliana, che appartenne alla nobile e potente famiglia dei d'Aquino, donde trasse i natali anche s. Tommaso. Si tratterebbe, secondo alcuni, proprio di un fratello di costui; ma secondo altri egli sarebbe stato un ...
  • AQUINO, Rinaldo d'
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Rimatore della scuola siciliana, sec. XIII. Gentiluomo della corte sveva (con l'ufficio di falconiere nel 1240), passò poi agli Angioini. Mori fra il 1279 e il 1281. Sotto il suo nome vanno un sonetto e una dozzina di canzoni; fra quelle di attribuzione sicura, una canzone amorosa lodata da Dante, e ...
Vocabolario
aquinate
aquinate agg. e s. m. e f. [dal lat. Aquinas -atis]. – Di Aquino, centro in provincia di Frosinone; abitante o nativo di Aquino. Per antonomasia, l’A., san Tommaso (più noto, infatti, come san Tommaso d’Aquino).
pietra d'inciampo
pietra d'inciampo (Pietra d’Inciampo) locuz. s.le f. Piccola targa d’ottone, grande quanto una pietra squadrata tipica della pavimentazione stradale di città come Roma, collocata a scopo memoriale davanti alla porta della casa nella quale aveva...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali