• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Romolo

di Tommaso Gnoli - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
  • Condividi

Romolo

Tommaso Gnoli

Il mitico fondatore di Roma

La figura di Romolo è assolutamente leggendaria: non è mai esistito un personaggio con questo nome, autore delle imprese che la tradizione gli assegna. I racconti e le leggende sulla figura del fondatore di Roma, città padrona del mondo, sono quanto mai antichi, complessi e contraddittori

La nascita della leggenda

Le ambiguità nel racconto della fondazione di Roma antica – tra le quali il ruolo avuto dal gemello Remo – sono dovute da un lato all’antichità della vicenda, dall’altro alla volontà da parte di molte famiglie nobili romane di appropriarsi delle più antiche origini della città per aumentare il prestigio della propria stirpe. La leggenda, nella versione che è arrivata fino a noi, si è andata consolidando alla fine dell’età repubblicana e in età augustea.

Secondo la leggenda il tiranno Amulio, cacciato il fratello Numitore, re della città di Alba Longa, ne uccise il figlio Egesto e costrinse la figlia del re, Rea Silvia, a diventare sacerdotessa (vestale) per evitare che un domani la sua discendenza potesse vendicarsi. Rea Silvia, però, venne messa incinta dal dio Marte, che la rese madre di due gemelli. Amulio, allora, ordinò che la nipote e i due bimbi venissero affogati nel Tevere. Tuttavia il dio Tiberino sposò Rea Silvia, rendendola così immortale, mentre la cesta contenente i due gemelli, andando alla deriva sul fiume, si arenò presso un albero di fico, il Ficus Ruminalis, nel luogo dove poi sarebbe sorta Roma. Una lupa, giunta ad abbeverarsi, notando la cesta salvò i bimbi mettendoli al sicuro in una vicina caverna, dove vennero in seguito scovati da un pastore, Faustolo, che li crebbe sani e forti grazie anche alle sapienti cure di sua moglie, Acca Larenzia.

Fu allora che i due gemelli vennero chiamati Romolo e Remo. Cresciuti presso il pastore, i due giovani si dedicarono a imprese guerresche e di rapina; nel corso di una di queste si imbatterono in Numitore, che li riconobbe come propri nipoti. In seguito a questo avvenimento, Romolo e Remo si recarono ad Alba Longa, uccisero il tiranno Amulio e misero nuovamente sul trono Numitore. Il 21 aprile del 753 a.C. fondarono Roma, dopo aver stabilito con l’aiuto dell’osservazione degli uccelli che Romolo avrebbe dovuto considerarsi il fondatore. Subito dopo sorse una lite tra i due fratelli, che portò all’uccisione di Remo.

Il ratto delle sabine e la sparizione di Romolo

A questo punto Romolo popolò la nuova città dando asilo, sul colle Capitolino, a tutti i profughi dei villaggi vicini, liberi e schiavi, senza distinzione. In breve si venne a formare una comunità composta in buona parte da briganti, e, soprattutto, esclusivamente da uomini. Romolo allora diede a questi uomini delle mogli, avendo rapito con l’inganno le donne dei vicini Sabini durante una festa religiosa. Questo atto, noto con il nome di ratto delle sabine, generò l’ira del re sabino Tito Tazio, che scese in guerra contro Romolo e che poi, successivamente, si riappacificò grazie all’intervento delle donne sabine rapite che fecero da intermediarie tra i due eserciti.

Numerose furono le imprese belliche che la tradizione assegna a Romolo: la conquista di Crustumerio, Antemne e Cenina, l’inizio delle guerre contro Veio e Fidene. A queste comunità riuscì a strappare importanti territori oppure a imporre l’invio di coloni romani. Romolo non fu solamente grande in guerra, ma a lui sono attribuite quasi tutte le più importanti istituzioni dello Stato romano più arcaico: egli avrebbe diviso la popolazione in patrizi e plebei e in tre tribù suddivise in trenta curie e in trecento genti; la creazione di un senato di trecento membri e di un esercito di tremila uomini e tre centurie di cavalieri (si noti il ricorrere del numero magico tre).

Sempre secondo questa fantastica tradizione Romolo, giunto al massimo del suo potere, improvvisamente sparì: durante una rassegna militare presso la palude Caprea, nel Campo Marzio, scoppiò improvvisamente un temporale. Romolo sparì avvolto da una nube.

Si sparse allora la voce che egli fosse stato in realtà ucciso dai senatori, ma Romolo stesso sarebbe apparso in sogno a uno di essi comunicandogli di essere stato assunto tra gli dei e ordinando che i Romani lo venerassero col nome di Quirino.

Vedi anche
curia storia La più antica ripartizione politica e religiosa del popolo romano, attribuita a Romolo, il quale avrebbe diviso i cittadini in 30 curia, 10 per ognuna delle 3 tribù dei Tizi, Ramni e Luceri. Di esse conosciamo alcuni nomi, di origine forse gentilizia (per es., Titia) o locale (per es., Foriensis): ... Luceri (lat. Luceres) Una delle tre centurie di cavalieri istituite da Romolo e, insieme, una delle tre tribù in cui era divisa in origine la popolazione romana: Ramnes, Tities, Luceres. Gli studiosi tendono a riconoscere l’origine etrusca di questi termini: ciò non significa che gli ordinamenti da essi indicati ... plebe Parte del popolo di Roma antica che non godeva di tutti i diritti cittadini di cui era investito il patriziato. ● La divisione della cittadinanza in patrizi e plebei traeva origine, secondo gli antichi, dall’opera del legislatore, attribuendosi a Romolo la creazione di cento senatori, patres (➔ patrizio). ... Alba Longa Antichissima città del Lazio sui Colli Albani, fondata, secondo la leggenda, da figlio di Enea, Ascanio. Dopo di lui avrebbero regnato su Alba Longa undici re sino alla fondazione di Roma. La stessa Roma sarebbe stata fondata da coloni di Alba Longa e Romolo discenderebbe dalla stirpe reale di Alba. ...
Categorie
  • STORIA ANTICA in Storia
  • MITOLOGIA in Letteratura
Tag
  • COLLE CAPITOLINO
  • ROMOLO E REMO
  • ACCA LARENZIA
  • ETÀ AUGUSTEA
  • CRUSTUMERIO
Altri risultati per Romolo
  • Romolo e i re di Roma
    Enciclopedia machiavelliana (2014)
    Mario Reale Romolo rappresenta per M. il fondatore autoctono di Roma, sebbene, ovviamente, egli abbia presente l’importante tradizione troiana (ancora Sallustio, De bello Catilinae 6, 1, riteneva Enea fondatore di Roma). Nel finale di I i (da qui in poi s’intenda sempre Discorsi sopra la prima deca ...
  • Romolo
    Enciclopedia on line
    (lat. Romulus) Mitico fondatore di Roma, eroe eponimo della città. La leggenda di R., che si confonde in larga parte con quella delle origini di Roma, ha varie forme, ma la più diffusa e accettata nell’antichità (Tito Livio, Dionisio d’Alicarnasso, Plutarco) è quella secondo cui Numitore, re di Alba ...
  • Romolo
    Dizionario di Storia (2011)
    Mitico fondatore di Roma ed eroe eponimo della città; la sua leggenda contiene molti elementi che sono di tradizione popolare e assai diffusi (esposizione dei gemelli ecc.). La leggenda di R., che si confonde in larga parte con quella delle origini di Roma, ha varie forme, ma la più diffusa e accettata ...
  • Romolo
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Manlio Pastore Stocchi Fondatore eponimo e primo re di Roma. La vestale Rea Silvia, figlia di Numitore re di Alba Longa spodestato dal fratello Amulio, avrebbe avuto dal dio Marte (ma in realtà da un ignoto di vile condizione: cfr. Livio I IV 2 " Vi compressa Vestalis... quia deus auctor culpae honestior ...
Vocabolario
romùlidi
romulidi romùlidi s. m. pl. [dal lat. Romulidae], letter. – Discendenti di Romolo, Romani: culto ... Sacro un giorno a’ romulidi (Carducci).
preromùleo
preromuleo preromùleo agg. [comp. di pre- e romuleo]. – Precedente l’età di Romolo, mitico fondatore di Roma: E quanti fiumi specchiano le grandi Mura di preromulee città! (Pascoli).
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali