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BARBAVARA, Scipione

di Nicola Raponi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
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BARBAVARA, Scipione

Nicola Raponi

Nacque a Milano, da Marcolino e Donnina Casati, probabilmente nel 1442. Fu avviato agli studi classici e giuridici e introdotto nel mondo degli umanisti lombardi, tra i quali eccellevano due suoi zii: Giovanni, vescovo di Tortona, e Francesco, anch'egli segretario ducale. Dopo essersi addottorato m utroque iure allo Studio di Pavia, fu ammesso nel collegio dei nobili giureconsulti di Milano. Dovette acquistarsi presto fama di buon giurista, poiché intomo al 1470 venne nominato vicario e sindacatore generale dello Stato, una magistratura riservata esclusivamente ai laureati in diritto, che aveva il compito di sindacare i funzionari ducali allo scadere della carica e di dirimere, su incarico speciale del duca o del Consiglio segreto, cause di particolare importanza. In tale veste è incaricato il 10 ott. 1473 di sottoporre ad inchiesta il podestà e gli ufficiali ducali di Savona.

Il 3 genn. 1477, con diploma della duchessa reggente Bona di Savoia, venne nominato consigliere del Magistrato straordinario. In un documento del 24 sett. 1479 figura come membro del Consiglio segreto e da altri documenti risulta anche membro del Consiglio di giustizia: non si conoscono però le date di nomina a queste cariche.

Dopo la pace di Bagnolo (7 ag. 1484) che mise fine alla guerra di Ferrara, il B. fu inviato oratore ducale a Venezia, avendo per collega nei primi mesi Scarampo Scarampi. Salvo un breve ritomo a Milano fra la primavera e l'estate del 1485, si fermò ininterrottamente a Venezia per circa due anni, svolgendo un'intensa azione diplomatica in un periodo difficile per i rapporti tra gli Stati italiani e per quello milanese in particolare.

Il B. apparve un esecutore fedele della politica di Ludovico il Moro e rivolse i suoi sforzi a garantire il ducato da mosse pericolose della potente Signoria, ad ammorbidire ogni contrasto risorgente tra i due Stati, ad assicurare regolari e tranquilli scambi commerciali tra Milano e Venezia, a dirimere le frequenti controversie ai confini.

Dopo due anni di missione, nel dicembre del 1486, il B. venne richiamato: restò ancora per qualche tempo assieme al nuovo oratore Giovanni Stefano Castiglioni, giureconsulto e più tardi ambasciatore a Roma e in Francia, poi ai prirrù di febbraio dell'anno successivo rientrò in patria; l'ii febbraio era già partito da Venezia, e il duca, allora a Vigevano, attendeva il suo arrivo imminente.

Dal 1487 in poi figura sempre tra i membri più influenti del Consiglio segreto, nel gruppo delle personalità politiche più vicine a Ludovico il Moro. Anche nella vita di corte e nell'ambiente artistico e culturale del tempo dovette svolgere un certo ruolo. Il 29 apr. 1495 gli venne riconfermato il feudo di Gravellona, del quale aveva ricevuto l'investitura, con i fratelli Carlo e Ottaviano, da Galeazzo Maria Sforza il 7 genn. 1471. Intorno al 1498, mentre si accentuava la crisi dello Stato milanese, il B. sembra essersi un po, estraniato dalla politica, forse anche a causa delle sue condizioni di salute: era ammalato di podagra e impossibilitato a muoversi, tanto che non poteva intervenire alle riunioni del Consiglio segreto, con disappunto del duca. Forse i suoi rapporti con Ludovico il Moro non erano più quelli di un tempo; infatti, subito dopo la sua partenza da Milano e l'occupazione francese del ducato, il B. fu nominato senatore da Luigi XII con decreto dato a Vigevano l'ii nov 1499. In tale qualità il 15 ott. 1500 fu relatore in una causa tra Giulio Cattaneo e il conte Arcelli per il possesso di certi beni nel Piacentino. Dopo tale data non si hanno altre sue notizie.

Il B. morì a Milano il 13 nov. 1505 e fu sepolto nella chiesa di S. Angelo.

Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Milano, Fondo di religione, p. m., cart. 2115; Archivio Sforzesco, Missive, regg. 155, 165, passim; Potenze Estere, Venezia, cart. 369, 370 (contengono il carteggio da Venezia); V. Forcella, Iscrizioni delle Chiese e degli altri edifici di Milano, V, Milano 1890, pp. 13 s.; E. Motta, Morti in Milano dal 1452 al 1552, in Arch. stor. lombardo, XVIII,8 (1891), p. 285; L. G. Pélissier, Documents pour l'histoire de la domination francaise dans le Milanais (1499-1513), Toulouse 1891, p. 19; Id., Textes et fragments inédits relatifs à l'histoire des moeurs italiennes (1498-1500) tirés des Archives d'Italie, in Revue des langues romanes, XI,(1897), pp. 516-551; Dispacci e lettere di Giacomo Gherardi nunzio pontificio a Firenze e Milano, a cura di E. Carusi, Roma 1909, p. 102; C. Santoro, Gli uffici del dominio sforzesco, Milano 1947, pp. 16, 38, 77, 105; Id., I registri delle lettere ducali del Periodo sforzesco, Milano 1961, pp. 234, 265, 301; J. De Sitonis De Scotia, Theatrum equestris nobilitatis, Mediolani 1706, p. 46; F. Argelati, Bibliotheca Scriptorum Mediolanensium, II, 1, Mediolani 1745, pp.119 s.; A. Butti, Vita e scritti di Gaudenzio Merula, in Arch. stor. lombardo, XXVI, 12 (1899), PIp. 138-140, 142, 382; A. Segre, Lodovico Sforza detto il Moro e la Repubblica di Venezia dall'autunno 1494 alla primavera 1495, ibid., XXX (1903), p. 400; F. Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro, I, Milano 1929, p. 443; C. Santoro, Contributi alla storia dell'amministrazione sforzesca, in Arch. stor. lombardo, n. s. IV, 1-2 (1939), p. 50; G. Barbieri, La potenza della Russia nelle relazioni diplomatiche con la corte sforzesca, in Economia e Storia III, 3 (1956), p. 244; F. Catalano, II ducato di Vilano nella Politica dell'equilibrio, in Storia di Milano, VII, Milano 1956, pp. 373, 375; G. P. Bognetti, La città sotto i Francesi, ibid., VIII, Milano 1957, p. 12.

Vedi anche
conte Titolo nobiliare che nella gerarchia araldica segue quello di marchese. ● A Roma, nell’età repubblicana, il conte (comes) assisteva e consigliava i magistrati preposti al governo delle province. Con Costantino il termine indicò una serie di pubblici funzionari: alcuni dirigevano importanti uffici centrali ... podestà podestà Nel comune medievale italiano, magistratura unica che sostituì la magistratura collegiale del consolato (12°-13° sec.). Le origini storiche del podesta non sono chiare e neppure è da pensare a un’unica origine: è da ammettere che in alcune città vi si sia arrivati attraverso un’evoluzione del ... duca Titolo nobiliare che, nella gerarchia araldica, segue quello di principe. In età tardoromana il termine (lat. dux) individuava il detentore del potere militare in una o due province, ma dal Medioevo in poi passò a indicare colui che deteneva poteri militari e civili, con titolo e carica ereditari, in ... laurea Riconoscimento ufficiale del compimento di un corso di studi universitario, con cui si conferisce il titolo di dottore. Secondo il regolamento sull’autonomia didattica degli atenei (d.m. 509/3 novembre 1999), che ha riordinato l’insieme dei titoli di studio rilasciati dalle università, la laurea di primo ...
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