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scissione

Dizionario di Medicina (2010)
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scissione


Termine originariamente utilizzato in psicoanalisi nel senso comune di divisione, separazione, in riferimento al sintomo precipuo delle cosiddette personalità multiple, dissociate e della schizofrenia. La teoria freudiana dell’inconscio mette radicalmente in discussione l’unitarietà della mente umana, che nella norma e nella patologia si organizza secondo differenziazioni e divisioni tra parti di sé. Successivamente la s. ha assunto il significato di meccanismo di difesa (➔) specifico, quando Sigmund Freud (1927) scrive di s. diseguale dell’Io come conseguenza del diniego (➔) che opera nelle perversioni e in altre gravi patologie. La s. così intesa è una stabile e massiccia trasformazione della struttura, assai difficile da modificare nel corso della terapia. Anche nel modello teorico di Melanie Klein la s. è intesa come meccanismo di difesa, ma in una accezione assai più ampia di quella freudiana. Klein la individua come un meccanismo mobile, plastico, variabile e mutevole e soprattutto ubiquitario. Il piccolo essere umano usa la s. come difesa primitiva contro l’angoscia: poiché i suoi impulsi di amore e di odio si rivolgono agli oggetti da cui dipende (precipuamente la madre) è costretto a scinderli in una parte ‘buona’ e una ‘cattiva’, che si accompagna a una simmetrica divisione dell’Io. Così, secondo la Klein, il bambino può proteggere sé stesso e l’oggetto dalla distruttività. Tale s. è tipica della cosiddetta posizione schizoparanoide, la più primitiva; mentre nella più evoluta posizione cosiddetta depressiva la s. si può ricomporre, tollerando la coesistenza di aspetti positivi e negativi di sé e dell’altro. La s. ha un ruolo fondamentale nella strutturazione normale e patologica della psiche, in un gioco dinamico sempre aperto e reversibile. È anche importante differenziare la s. dalla non integrazione, un meccanismo difensivo precoce descritto nell’ambito della psicologia del Sé (➔ psicoanalisi): ciò che non è stato mai integrato è diverso da ciò che è scisso, che indica qualcosa che prima era unito e poi è stato diviso.

Vedi anche
Melanie Klein (nata Reizes). - Psicanalista (Vienna 1882 - Londra 1960). Le sue vedute teoriche, violentemente criticate da più parti, hanno tuttavia esercitato nell'ambito della psicanalisi un'influenza enorme: fondamentali i suoi contributi nel settore dell'analisi infantile, come per es. l'uso del gioco in funzione ... conflitto diritto Situazione caratterizzata da posizioni contrastanti e incompatibili, con riferimento a organi amministrativi o autorità giudiziarie. Si verifica quando vi è discordanza sull’individuazione dell’autorità competente a decidere su una determinata questione, e si discute se la potestà di decisione ... psicoanàlisi psicoanàlisi Disciplina fondata da S. Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale è quello di inconscio. i principi fondamentali Come teoria generale della psiche, la psicoanalisi ... psicosi Termine che designa la malattia mentale propriamente detta; spesso è usato con un aggettivo che ne specifica la natura, l’eziologia o l’elemento dominante: per es., psicosi sintomatica, psicosi luetica, psicosi maniaco-depressiva ecc. ● Dal punto di vista psichiatrico la psicosi è una condizione patologica ...
Vocabolario
scissióne
scissione scissióne s. f. [dal lat. scissio -onis «separazione», der. di scissus, part. pass. di scindĕre «scindere»]. – 1. Lo scindere, lo scindersi; più com. in senso fig., divisione di un gruppo politico, sociale o economico, o anche...
scissionismo
scissionismo s. m. [der. di scissione]. – Tendenza a scindersi, a provocare una scissione, spec. in senso politico e sindacale: accusare di scissionismo.
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