• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

cino-giapponese, seconda guerra

Dizionario di Storia (2010)
  • Condividi

cino-giapponese, seconda guerra


Conflitto combattuto nel 1937-45 tra Cina e Giappone. Iniziò senza formale dichiarazione di guerra con l’invasione della Cina propriamente detta da parte dell’esercito giapponese, dopo gli eventi compresi fra l’incidente del ponte Marco Polo del 7 luglio 1937, nei pressi di Pechino, e i combattimenti che si accesero a Shanghai l’agosto successivo. Il Giappone diede inizio alla campagna, seguendo la convinzione dello stato maggiore dell’esercito che rapide vittorie avrebbero indotto il governo nazionalista a piegarsi. A questo si aggiunsero la tendenza a punire la Cina per l’atteggiamento sempre meno sottomesso assunto durante il 1937 e, probabilmente, l’idea che l’invio di quattro divisioni cinesi nella Cina del Nord, deciso in luglio, avrebbe modificato l’equilibrio strategico favorevole al Giappone nella regione. Il governo nazionalista schierò in campo le truppe moderne create con la collaborazione dei consiglieri militari tedeschi, ma queste furono gravemente sconfitte di fronte a Shanghai a novembre. L’avanzata nipponica proseguì fino alla conquista di Nanchino, ove furono perpetrate gravi atrocità. Jiang Jieshi però si ritirò spostando la capitale prima a Wuhan e poi a Chongqing nel Sichuan. Nel gennaio del 1938 l’esercito giapponese lanciò una nuova offensiva, ma nell’aprile subì una sconfitta a Taierzhuang nella provincia del Jiangsu, che non valse a cambiare il corso della guerra. Entro la fine dell’anno Hangzhou e Canton, nella Cina del Sud, furono conquistate. Praticamente da allora sino al 1945 si presentavano tre zone: una fascia costiera dal confine con la Corea a quello con l’Indocina, occupata dai giapponesi, come la Cina del Nord; le regioni del Sichuan, Guizhou e Yunnan, rimaste al governo centrale; il resto del Paese, in una condizione fluida, soggetto a guerriglia, con passaggi di armate e situazioni mutevoli. Il Giappone cercò allora di trovare una soluzione politica, incoraggiando la nascita di un governo diverso da quello di Jiang Jieshi nel 1938 a Nanchino e poi nel 1940 a Shanghai sotto Wang Jingwei. Poiché Jiang ricevette aiuti finanziari, rifornimenti militari e invio di piloti da parte dell’URSS, fra il 1937 e il 1941, e sostegno economico da parte di Gran Bretagna e Stati Uniti, soprattutto dal 1939, Tokyo provò a spingerlo ad arrendersi, stringendo un’alleanza con i Paesi dell’Asse. Grazie alla guerra partigiana, nel frattempo l’area controllata dai comunisti si estese molto dalla regione dello Shaanxi verso la Cina interna. Essi combatterono contro gli occupanti fino al 1941, collaborando col governo e poi da soli, sperimentando moderatamente le loro politiche agrarie ed estendendo l’area che controllavano attraverso la guerriglia. Dopo l’attacco a Pearl Harbor il conflitto confluì nella guerra del Pacifico. Nel 1944 il Giappone ottenne una nuova vittoria colpendo Chongqing e assumendo il controllo dello Hunan, importante regione risicola, ma nell’agosto del 1945 le sue forze si arresero dopo l’invasione sovietica della Manciuria e la capitolazione agli alleati.

Vedi anche
Jiang Jieshi ‹... čieši›. - Uomo politico e militare cinese (Fenghua, Zhejiang, 1887 - Taibei 1975), il cui nome ufficiale era Jiang Zhongzheng, essendo Jieshi un soprannome; più noto come Chiang Kai-shek, con la forma dialettale cantonese del soprannome. Partecipò alla rivoluzione del 1911 e dal 1918 fu uno dei ... Pechino (cin. Beijing) Città capitale della Cina (7.699.297 ab. nel 2003; 15.810.000 ab. nel 2007, considerando l’intera agglomerazione urbana), situata nella sezione nord-orientale del paese, un centinaio di km a NO di Tianjin, suo sbocco portuale sul Mar Giallo. L’agglomerato urbano (16.808 km2) costituisce ... Rivoluzione cinese Trasformazione dell'assetto politico cinese che nel 1949 portò al potere il Partito comunista. Iniziato nei primi anni Venti del Novecento, il processo rivoluzionario si concluse circa trent'anni dopo con la sconfitta dei nazionalisti e la vittoria dei comunisti. Diretta da un leader di statura eccezionale ... Guomindang Partito politico nazionalista cinese («Partito popolare della Cina»), il primo organizzato con criteri moderni tra i Cinesi in patria e all’estero. Fu creato nel 1904 da Sun Zhongshan con il programma di attuare una trasformazione della Cina in senso nazionale-democratico-sociale. Vincitore alle prime ...
Categorie
  • STORIA CONTEMPORANEA in Storia
Tag
  • GRAN BRETAGNA
  • JIANG JIESHI
  • WANG JINGWEI
  • STATI UNITI
  • CHONGQING
Altri risultati per cino-giapponese, seconda guerra
  • CINO-GIAPPONESE, GUERRA
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
    Al principio del 1938 operavano in Cina due armate giapponesi: nel nord, quella al comando del generale H. Terauchi, poi sostituito dal generale G. Sugiyama; nella valle dello Yang-tze kiang, quella del generale I. Matsui (poi del generale S. Hata). Nell'ottobre, quando venne invaso il Kwang-tung e ...
  • CINO-GIAPPONESE, GUERRA
    Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
    Dopo l'occupazione della Manciuria da parte del Giappone (1931) e la creazione dello stato indipendente del Man-chu kwo, ingrandito nel 1933 col territorio dello Jehol, i Cinesi si impegnarono con l'armistizio del maggio dello stesso anno a creare una zona demilitarizzata comprendente parte del Chahar ...
Vocabolario
cino-²
cino-2 cino-2. – Forma abbreviata con cui l’agg. cinese compare come primo elemento di alcuni composti: i rapporti cino-giapponesi; l’ideologia cinocomunista.
cino-¹
cino-1 cino-1 [dal gr. κύων κυνός «cane»; lat. scient. cyno-]. – Primo elemento di composti dotti derivati dal greco o formati modernamente, che significa «cane» o indica relazione col cane.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali