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CAPPELLO, Simone

di Gino Benzoni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 18 (1975)
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CAPPELLO, Simone

Gino Benzoni

Ultimo dei tre figli maschi di Francesco di Cristoforo e di Cecilia di Simone di Tommaso Leoni, nacque a Venezia il 24 marzo 1559. È eletto il 20 ag. 1589 della Quarantia civil nova; il 17 genn. 1591 è della Quarantia ordinaria; il 1º maggio 1594 della Quarantia civil nova; poi, dopo essere stato provveditore alle Cazude, il 7 dic. 1597, è provveditore a Cerigo. Di un certo interesse la relazione conclusiva al Senato, dell'11 luglio 1601, nella quale insiste sull'importanza dell'isola, uno dei più rilevanti "lochi" di Venezia "in Levante".

Durante la sua permanenza, di circa due anni, ha costituito una nuova "ordinanza" di circa cento uomini, tratta dai cittadini, di per sé "esenti" da obblighi militari, ma troppo esposti al pericolo per non sentire, anch'essi, l'esigenza d'essere armati; ed ha avuto modo di utilizzarla nella comune difesa, quando - per ben cinque volte nel corso del suo "tempo" - approdarono, per saccheggiare, galee toscane. Cerigo - prosegue il C. - è "arida et molto sterile": produce grano bastevole solo per otto mesi. Donde la necessità di acquistarlo "da' caramussali o farne venir di Turchia"; utile sarebbe, a tal fine, un deposito permanente di 1.000 zecchini pei tempi di una tutt'altro che improbabile carestia. Ed è indispensabile altresì riparare i "mancamenti" della "fortezza... che conserva tutta l'isola..., situata... in scoglio di sasso", a mezzo "miglio" dal mare, "unica... speranza" dei "cerigotti", sola garanzia di difesa di una posizione che costituisce una "continua custodia", quasi l'"occhio" di Candia, per la possibilità di controllarvi il traffico marittimo.

Nominato, il 4 genn. 1604, rettore alla Canea, vi risiede, per oltre tre anni, sino all'ottobre del 1607, preoccupandosi di ridurre in "buon stato" le "ordinanze", di non lasciare "intentata strada per rimediar alla molta strettezza di grano", di evitare, con l'"escavatione", l'interramento del porto.

Ricca di notizie la relazione del 7 novembre 1607: informa sui 5.000 abitanti della città, "fidelissimi" a S. Marco, ma dall'indole rissosa, sulla nobiltà veneta e cretese, sui "feudati" e i "cittadini", sulla "scolla de' bombardieri" e la "maistranza" dell'arsenale e la "marinarezza", sulle "fabriche da doversi perfetionare". Suggerisce la costruzione di capaci magazzini per collocarvi cospicue scorte di grano, indispensabili, vista l'insufficiente produzione della zona; ché, finora, "capitandone, si guasta et è necessario convertirlo in biscotto overo spartirlo alla città". Altrettanto necessario arrestare la paurosa degradazione delle saline che urge "restaurare", sia pure "con spesa assai", la quale verrebbe, ad ogni modo, risarcita nel giro di due anni.

Il rettorato del C. alla Canea fu tuttavia tranquillo, non turbato da particolari pericoli e da straordinarie contingenze. Forse il momento per lui più imbarazzante fu quando, d'ordine del Senato, provvide, nel settembre del 1606, all'espulsione dei gesuiti, in seguito alle note vicende dell'interdetto: passata per la Canea "una nave curzolana", li fece imbarcare, ingiungendo "al patrone, sotto cominatione della indignatione" pubblica, di "condurli a Ragusi" o "in altro luoco de' christiani", purché non veneto.

Di nuovo a Venezia, il C. risulta, nel 1615 tra i quarantuno elettori del doge Giovanni Bembo. Morì a Venezia nel 1621; fu suo erede il nipote Paolo, figlio del fratello Cristoforo.

Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Venezia, Avogaria di Comun, 53, c. 41v; Ibid., Capi del Cons. dei Dieci. Lettere di rettori e altre cariche, busta 287, n. 199 (lettera del C. da Cerigo dell'11 ott. 1598); Ibid., Senato. Dispacci Candia, filze 2-5 (qualche lettera del C. dalla Canea); Ibid., Senato. Relazioni, buste 83, 84 (relazioni sul provveditorato a Cerigo e sul rettorato alla Canea). A proposito di un feudo decimale della cattedrale di Padova a Villa Sant'Eufemia, Borgoricco, Desmano, Villa di Sala, cui il C. è interessato, vedi Venezia, Civico Museo Correr, mss. P. D. 756/51;2382/10, nn. 18-20, 24. Si veda infine G. Zabarella, Il Pileo overo nobiltà heroica... dell'eccellentiss. famiglia Capello, Padova 1670, p. 29.

Vedi anche
leva militare Il servizio militare obbligatorio prestato in Italia fino al 2005 dai cittadini maschi al 19° anno di età, e il complesso delle operazioni per la chiamata alle armi dei cittadini nati in un determinato anno. ● Il secondo governo Amato, con il d. legisl. 215/2001, ha sospeso la leva militare militare ... Candia Città della Grecia (137.711 ab. nel 2001), sulle coste settentrionali dell’isola di Creta, capoluogo del nomos Iraklio. È la più grande dell’isola, attivo mercato agricolo e porto d’esportazione (frutta fresca e secca, vini, oli, seta, cotone, tappeti).  storia ● Il primo nucleo di Candia sorse durante ... galea Nave, generalmente militare e mediterranea, tipica del periodo velico medievale, conservata poi sporadicamente quasi fino al 19° sec., erede della classica liburna; veloce e leggera, di grande perfezione tecnica, è rimasta insuperata nelle costruzioni navali in legno (v. fig.). Le galea, dal punto di ... signoria Nell’uso storiografico, sia l’insieme dei poteri (prima solo personali, poi anche territoriali) esercitati durante tutto il Medioevo (e oltre) dall’aristocrazia fondiaria laica ed ecclesiastica sui contadini, sia l’istituto in cui si risolve, dal 13° sec., la crisi di molti Comuni dell’Italia settentrionale ...
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