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SIMPOSIO

di Ugo Enrico PAOLI - Gino FUNAIOLI - - Enciclopedia Italiana (1936)
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SIMPOSIO (gr. συμπόσιον)

Ugo Enrico PAOLI
Gino FUNAIOLI

Nel banchetto (v.) dei Greci e dei Romani si succedevano due fasi distinte, il σύνδειπνον e il συμπόσιον; nella prima si mangiava, nella seconda i commensali rimanevano sdraiati nei loro letti conviviali bevendo e passando il tempo con trattenimenti di vario genere. Il simposio poteva protrarsi sino a notte tarda; si beveva, abitualmente, secondo la prescrizione (τρόπος τῆς πόσεως) del simposiarca (συμποσίαρχος o συμποσιάρχης, il rex convivii dei Romani), quindi anche contro voglia (πίνειν πρὸς βίαν), uno dopo l'altro, andando da sinistra a destra (ἐπί δεξιὰ πίνειν).

Durante il simposio si cantavano canti conviviali (σκόλια), fra i quali ve n'erano di contenuto patriottico e politico; si recitavano poesie di poeti celebri o di composizione propria; si assisteva a spettacoli di varietà, come danze, acrobazie, quadri plastici; si conversava su argomenti che destassero l'interesse generale; l'argomento e il tono di tale conversazione dipendevano, naturalmente, così dai gusti come dalla cultura di tutti i commensali.

A banchettare insieme e a favellare di sapienza condusse la leggenda i Sette Savî presso Creso a Sardi o presso Periandro a Corinto, e del motivo s'impadronì la poesia: simili figurazioni conosce anche la prosa del secolo V. Ma poco o nulla questi antecedenti letterarî influirono sul nascere del simposio come forma a sé: qual diretto riflesso della vita il simposio letterario sorge, per noi, con Platone e con Senofonte, nell'ambito socratico. Un'intima armonia c'è nel Simposio di Platone fra scena d'incorniciatura, la conviviale, e argomento della conversazione: Eros veduto nei suoi molteplici aspetti fino al più ideale, la ϕιλία che stringe Socrate ad Alcibiade e che Alcibiade dichiara di essersi guadagnata particolarmente avendo una volta Socrate ospite e commensale: virtù erotica e conviviale che vanno insieme. Ancora su Amore, ma non sopra un solo soggetto, si aggira il Simposio di Senofonte: vaga di cosa in cosa, è più vicino alla maniera di tutti i giorni, più mosso dal di fuori che dal di dentro, né ignora punto le vecchie attrattive della musica, della danza, delle giullerie e gl'incentivi esterni al discorrere. Da Platone e da Senofonte derivano i modelli alla ricca e svariata letteratura conviviale posteriore, e certe figure, certi motivi, per esempio dei due amanti, certe situazioni rimangono attraverso i secoli, e l'essenza ne resta il dialogo. Il simposio fiorisce dapprima presso i filosofi: con Aristotele e gli aristotelici, con Epicuro, col cinico Menippo e i suoi imitatori o seguaci, coi quali ultimi un elemento nuovo sembra entrarvi a trasformarlo, la caricatura satirica, da Luciano convertita poi in baia buffonesca. Il simposio ellenistico si ammanta di erudizione. In Roma gli avviamenti sono nella satira Luciliana e nella satira menippea di Varrone, ma un simposio vero e proprio si ha soltanto, che si sappia, con Mecenate, interlocutori del dialogo ancora, giusta la tradizione, uomini di sfera intellettuale superiore, Virgilio, Orazio, Messalla. Una geniale parodia del dotto disputare a tavola è la petroniana Cena di Trimalcione. Variopinto e ricercato sapere impronta di sé i simposî greci e latini dell'età imperiale, di Plutarco, e più di Ateneo o di Macrobio. A Platone ritorna, nel suo Convito, Metodio d'Olimpo, ponendo però al posto di Eros pagano l'Amore cristiano, la castità e verginità, l'amore per Cristo.

Bibl.: F. Ullrich, Entstehung und Entwicklung der Literaturgattung des Symposion, Programm Würzburg 1908; A. Hug, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV A, col. 1273 segg.; I. Martin, Symposion, Paderborn 1931.

Vedi anche
Atenèo di Naucrati Atenèo di Naucrati. - Erudito greco (2º-3º sec. d. C.), autore di un'opera intitolata Dipnosofisti (Δειπνοσοϕισταί "Sofisti a banchetto"), in 15 libri, forse una riduzione di una precedente redazione in 30 libri: a un banchetto dato da un ricco pontefice romano, Publio Livio Larense, numerosi dotti greci, ... Macròbio Macròbio (lat. Ambrosius Macrobius Theodosius). - Scrittore latino (sec. 4º-5º d. C.), originario forse dell'Africa, dell'ambiente pagano di Simmaco. Abbiamo di lui: il commento al Somnium Scipionis di Cicerone, in cui Macrobio espone dottrine filosofiche e scientifiche della tarda età ellenistica (dando ... kòmos kòmos In origine, il giro festoso che nell’antica Grecia i giovani compivano per la città dopo un simposio, con canti e suoni di flauti. Dal 6° sec. a.C., messo in relazione con Dioniso, il komos entrò a far parte delle feste dionisiache, rappresentandovi il tiaso di Bacco. Fu uno degli elementi fondanti ... Teògnide Teògnide (gr. Θέογνις, lat. Theognis -ĭdis). - Poeta elegiaco greco (sec. 6º-5º a. C.). Della sua produzione rimane la silloge nota come Corpus Theognideum, in origine quasi un manuale di etica aristocratica, conservatasi per l'interesse pedagogico e morale che rivestì nel mondo greco, dove venne citata ...
Tag
  • SATIRA MENIPPEA
  • AMORE CRISTIANO
  • ETÀ IMPERIALE
  • ELLENISTICO
  • ARISTOTELE
Altri risultati per SIMPOSIO
  • simposio
    Enciclopedia on line
    La seconda parte del banchetto dei Greci e dei Romani, nella quale i commensali bevevano seguendo la prescrizione del simposiarca (il rex convivii dei Romani), cantavano carmi conviviali (σκόλια), recitavano poesie, assistevano a trattenimenti vari e conversavano. Alla tradizione greca si riconnette ...
Vocabolario
simpòṡio
simposio simpòṡio s. m. [dal lat. symposium, gr. συμπόσιον, comp. di σύν «con» e πόσις «bevanda», da uno dei temi di πίνω «bere»]. – 1. La seconda parte del banchetto presso gli antichi Greci e Romani, nella quale i commensali bevevano...
simpoṡïasta
simposiasta simpoṡïasta s. m. [dal gr. συμποσιαστής, der. di συμπόσιον «simposio»] (pl. -i). – Nell’antica Grecia, partecipante o convitato a un simposio.
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