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temorosamente

Enciclopedia Dantesca (1970)
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temorosamente


Vale " con timore ", con riferimento all'atteggiamento di chi è colto da timore di fronte a cosa difficile da affrontare o da evitare. Solo in Cv III VIII 3 Io adunque, che... d'alcuna condizione di cotal creatura parlare intendo... temorosamente non sicuro comincio, intendendo, e se non a pieno, almeno alcuna cosa di tanto nodo disnodare.

In apertura di capitolo, D. afferma che, tra le opere di Dio, l'uomo è mirabilissimo (§ 1), ma che la complessa armonia richiesta alla totale attuazione delle sue possibilità fa sì che gli uomini perfetti siano pochi; parlando della Donna gentile, che è mirabile... creatura, ritiene che non pur con le parole è da temere di trattare di sue condizioni, ma eziandio col pensiero (§ 2), rifacendosi a Ecli. 1,2 e a Ps. 99,3, che esortano l'uomo a non cercare ciò che supera le sue capacità di conoscenza, a ‛ tenersi nei termini ' di ciò che gli è dato sapere. L'atteggiamento di D. è dunque di timore come si addice a chi si accinge a trattare di cosa che superi le sue capacità, e che perciò risulta quanto mai ardua (v. TIMITADE); ma il suo proposito è di dirne solo qualcosa, quanto appunto gli riuscirà di coglierne (se osasse di più, errerebbe per eccesso, peccando di ‛ audacia ' [v.]).

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