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AVERY, Tex

di Riccardo Martelli - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Avery, Tex (propr. Frederick Bean)

Riccardo Martelli

Regista statunitense del cinema d'animazione, nato a Taylor (Texas) il 26 febbraio 1908 e morto a Burbank (California) il 26 agosto 1980. Tra la metà degli anni Trenta e l'inizio degli anni Cinquanta fu l'inventore di un nuovo linguaggio, simile a quello disneyano nel segno grafico illustrativo, ma radicalmente diverso nei contenuti. Basato sull'estremizzazione delle situazioni drammatiche, sulla rottura della concatenazione logica, sul superamento dei limiti di verosimiglianza, sul sesso e sulla violenza come motori primi del comportamento, questo stile fece di lui l'ispiratore e il maestro di molti dei migliori animatori della sua epoca. Pressoché dimenticato dal pubblico e dalla critica per vent'anni, a partire dagli anni Settanta A. è stato rivalutato da numerosi studi storici e rassegne retrospettive, che hanno visto in lui l'anti-Disney per eccellenza, il simbolo stesso di un cinema d'animazione di massa molto diverso da quello che ha finito con il prevalere.

Entrato come animatore alla Universal nel 1930, collaborò a diverse serie, ma il controllo dei produttori era troppo stretto perché le sue capacità potessero manifestarsi. Le cose cambiarono quando nel 1935 passò alla Warner Bros., dove fu promosso regista e messo a capo di una squadra di giovani talenti anticonformisti, i più brillanti dei quali furono Chuck Jones, Bob Clampett (1915-1984) e Bob Cannon (1901-1964): si formò così quella che fu in seguito chiamata 'la scuola di Tex Avery'. Pur mantenendo le caratteristiche di un prodotto di largo consumo, i film di A. per la Warner (e ancor più quelli successivi per la Metro Goldwin Mayer) rappresentarono il tentativo di rompere il monopolio commerciale della Disney, usando uno stile che ne imitava la precisione delle linee e dei colori, per quanto profondamente innovativo nella struttura narrativa. Caratterizzava questo stile la continua e velocissima iterazione delle gag, la deformazione fino all'inverosimile delle dimensioni e dell'aspetto dei protagonisti, l'assurdità della trama, l'uso parossistico della violenza, quasi in un consapevole ritorno alle comiche e ai cartoni animati dei primi tempi del muto. Anche i personaggi creati da A. erano lontani da quelli della Disney: l'incapace maialino balbuziente Porky (1935), l'isterico papero Daffy (1937), e soprattutto il surreale coniglio Bugs (1938) rovesciavano dall'interno le convenzioni tradizionalmente stabilite tra spettatore e regista, rivolgendosi direttamente al pubblico e commentando con esso la vicenda. I dirigenti della Warner, non osando spingersi troppo avanti, tentarono a questo punto di limitare l'inventiva di A., che ruppe quindi il contratto e nel 1941 si fece assumere dalla MGM. Il suo grado di libertà aumentò notevolmente, e iniziò la fase più creativa della sua carriera, in cui riuscì a portare fin quasi alle estreme conseguenze la logica rivoluzionaria dei suoi primi lavori. Con lo scatenato lupo Wolfy (1942), il tristissimo cagnetto Droopy (1943), il distruttivo scoiattolo Squirrel (1944) introdusse, in maniera estremamente esplicita, il sesso come molla dell'azione (il che comportò tagli e censure); lo schema della favola tradizionale venne ribaltato, fino a trasformarsi in una chiara e sarcastica parodia. Poiché era la gag il fulcro della vicenda, il ruolo dei personaggi fissi tese a perdere importanza, e molti di loro furono abbandonati dopo pochi anni (Squirrel, caso unico in questo genere cinematografico, nel 1946 verrà addirittura fatto morire sullo schermo). Dei suoi centotrenta cortometraggi sono rimasti celebri soprattutto quelli della serie del lupo Wolfy, ammaliato dalla sensuale ballerina dai capelli rossi Red, e quello che è generalmente ritenuto il suo capolavoro, King size canary (1947), nel quale, in un folle inseguimento intorno al globo, un gatto e un canarino si ingrandiscono progressivamente fino a raggiungere dimensioni pari a quelle della Terra.

Il pubblico appariva però sempre più restìo a seguire A. su questa strada; all'inizio degli anni Cinquanta la MGM cominciò a ridurre il bilancio del reparto animazione, e i disegnatori più validi, costretti a semplificare il tratto e poi a eliminare gli sfondi, si licenziarono uno alla volta. Nel 1955 anche lui, scoraggiato, abbandonò il settore per dedicarsi prevalentemente all'attività pubblicitaria. Due anni dopo il reparto fu chiuso: il tentativo di fare concorrenza alla Disney era fallito.

Bibliografia

J. Adamson, Tex Avery, king of cartoons, New York 1975.

R. Schieb, Tex arcana: the cartoons of Tex Avery, in The American animated cartoon, ed. G. Peary, D. Peary, New York 1980.

P. Brion, Tex Avery, Paris 1984.

R. Benayoun, Le mystère Tex Avery, Paris 1988.

P. Lambert, Tex Avery, Paris 1993.

F. Porcarelli, Tex Avery, Montepulciano 1993.

A. Duchêne, Tex Avery, Paris 1997.

J. Canemaker, Tex Avery, North Dighton (MA) 1998.

What's up, Tex? Il cinema di Tex Avery, a cura di M. Fadda, F. Liberti, Torino 1998.

Vedi anche
Walt Disney Disney ‹dìʃni›, Walt (propr. Walter Elias Disney). - Produttore cinematografico e realizzatore di film d'animazione e di storie a fumetti statunitense (Chicago 1901 - Burbank 1966). Creatore di personaggi famosi in tutto il mondo, da Mickey Mouse (Topolino) a Donald Duck (Paperino), il suo enorme successo ... Hanna, William Disegnatore e regista di film d'animazione statunitense (Melrose, New Mexico, 1910 - Los Angeles 2001). Assunto negli studî di W. Disney, vi conobbe Joseph Barbera (New York 1911 - Los Angeles 2006), anch'egli interessato al cinema d'animazione. Insieme formarono un durevole sodalizio, dapprima lavorando ... Gibbons, Cedric Scenografo irlandese (Dublino 1893 - Hollywood 1960). Attivo nel cinema dal 1915, supervisore di tutte le scenografie della Metro Goldwin Mayer, fu celebre per l'eleganza, l'accuratezza, la luminosità degli interni nelle scenografie da lui firmate. Da ricordare quelle per i film: The merry widow (1934) ... Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) Casa di produzione cinematografica statunitense nata nel 1924 dalla fusione della Metro pictures corporation di M. Loew (1870-1927) con la Goldwyn pictures corporation di S. Goldwyn e la Louis B. Mayer pictures. Nota per il celebre marchio del leone ruggente, la MGM, inizialmente diretta da I. ...
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    Regista statunitense di film di animazione (Taylor 1908 - Burbank 1980). Regista dal 1935 alla Warner Bros., ne ha profondamente rinnovato il linguaggio filmico attraverso stilemi quali la velocissima iterazione delle gag, la deformazione delle dimensioni e dell'aspetto dei protagonisti, l'ideazione ...
Vocabolario
tèx-mèx
tex-mex tèx-mèx (o texmèx) agg. e s. m. [comp. dell’angloamer. tex(an) «texano» e mex(ican) «messicano»]. – Che è tipico della zona di confine fra Texas e Messico, spec. in riferimento alla gastronomia, caratterizzata principalmente dall’associazione...
tèx
tex tèx s. m. – Nell’industria tessile, unità di misura del sistema di titolazione universale per i filati: si dice che un filato ha titolo di 1 tex quando 1000 m di quel filo pesano 1 grammo (1 tex equivale a 0,11 den). Si hanno anche...
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