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Mommsen, Theodor

Dizionario di Storia (2010)
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Mommsen, Theodor


Giurista, filologo, storico ed epigrafista (Garding, Holstein, 1817-Charlottenburg 1903). Dedicatosi allo studio dell’antichità italica e romana, venne (1844) in Italia a ricercare e illustrare iscrizioni antiche, stringendo relazioni con G. Henzen, G.B. De Rossi e B. Borghesi che considerò poi sempre suo maestro. Con le Oskische Studien (1845) e l’opera Die unteritalischen Dialekte (1850) fondò la dialettologia antica dell’Italia. Tornato in Germania (1847), partecipò come giornalista ai moti politici del 1848 e nel 1850 perdette la cattedra di diritto civile all’univ. di Lipsia. Nel 1852, prof. di diritto romano a Zurigo, raccolse le Inscriptiones confoederationis helveticae latinae, e pubblicò, nello stesso anno, a Lipsia, le Inscriptiones regni Neapolitani latinae, che valsero a rimuovere tutte le opposizioni dell’Accademia di Berlino ai criteri da lui propugnati circa la redazione del Corpus inscriptionum latinarum. Ebbe perciò il compito di dirigerne la preparazione, con la collaborazione, da lui richiesta, di De Rossi e di Henzen. Nel 1854 fu chiamato alla cattedra di diritto romano a Breslavia e dopo il successo della Römische Geschichte (I-III, 1854-56) passò (1858) a Berlino per i lavori del Corpus e qui ebbe (1861) la cattedra di storia antica. Uscito il 1° vol. del Corpus (1863), rientrò nella vita politica, fu deputato alla Camera prussiana e al Reichstag. Come segretario dell’Accademia organizzò la pubblicazione del Corpus Nummorum, della Prosopographia imperii romani, del Vocabularium iurisprudentiae romanae; fece acquistare e pubblicò papiri egiziani. Nel 1902 ebbe il premio Nobel per la letteratura. La storia e la filologia europee gli dovettero indubbiamente un grande impulso innovatore, ma negli epigoni il metodo critico di M. degenerò talvolta in atteggiamenti ipercritici. La sua storia di Roma fino alla dittatura di Cesare (tradotta in it. da G. Sandrini, 1863-65, e da L. di San Giusto, 1903-05; successivamente sono apparse in Italia altre traduzioni, a cura di A. G. Quattrini, 1936, e a cura di D. Baccini, G. Burgisser, G. Cacciapaglia, 2 voll., 1960; rist. in 6 voll., 1972-73), nuova per informazione, metodo e stile, tutta intesa a rappresentare realisticamente la storia e i suoi protagonisti, ottenne un immenso e meritato successo. Ebbero a soffrire, per una trasposizione degli interessi politici dell’autore, i personaggi della storia romana nei quali M., liberale, credeva di rivedere gli odiati Junker prussiani. Sono noti i giudizi sfavorevoli da lui dati su Cicerone, Pompeo, Catone Uticense. Il suo testamento politico, reso pubblico nel 1949, è testimonianza del suo modo di vedere pessimistico circa le possibilità e lo sviluppo della democrazia in Germania. Delle sue molte altre opere si ricordano: Die römischen Provinzen von Caesar bis Diokletian (1884; trad. it. di E. De Ruggiero, 1888-90; 2ª ed. 1905, ripubblicato nel 1962), che editorialmente costituisce il V volume della Römische Geschichte; Die römische Chronologie bis auf Caesar (2ª ed. 1859); Römisches Staatsrecht (1871-88), opera fondamentale sul diritto pubblico romano, completata, per così dire, da quella sul diritto penale romano (Römisches Strafrecht), che egli pubblicò, ormai ottantaduenne, nel 1899. Come infaticabile editore di testi, è da menzionare specialmente per i Digesta giustinianei (1868-70). Delle rimanenti pagine della sua produzione, vanno citate le memorie sempre acutissime e preziose che egli scrisse su vari argomenti. Alcune furono da lui stesso raccolte nei due volumi delle Römische Forschungen (1864-79). Sono stati pubblicati 8 voll. di Gesammelte Schriften (1905-13) e uno di Reden und Aufsätze (1905).

Vedi anche
Accademia prussiana delle scienze (ted. Preussische, poi Deutsche, Akademie der Wissenschaften)  ● Fondata da Federico I a Berlino nel 1700 su progetto di G.W. Leibniz, che ne fu il primo presidente quando aprì nel 1711 con il nome di Societas regia scientiarum, è la più importante accademia della Germania. Federico II ne modificò la ... plebe Parte del popolo di Roma antica che non godeva di tutti i diritti cittadini di cui era investito il patriziato. ● La divisione della cittadinanza in patrizi e plebei traeva origine, secondo gli antichi, dall’opera del legislatore, attribuendosi a Romolo la creazione di cento senatori, patres (➔ patrizio). ... Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff Wilamowitz-Moellendorff ‹vilamóoviz mö´lëndorf›, Ulrich von. - Filologo (Markowitz, Posnania, 1848 - Charlottenburg, Berlino, 1931). Prof. in diverse univ. tedesche, è stato uno dei più grandi maestri della filologia classica. Non vi è campo della filologia e della storia antica in cui egli non abbia ... Otto Seeck Seeck ‹ʃéek›, Otto. - Storico (Riga 1850 - Münster 1921), studiò a Berlino con Th. Mommsen: fu prof. nelle univ. di Greifswald (1881) e di Münster (1907). Scrisse una storia della decadenza del mondo antico (Geschichte des Untergangs der antiken Welt, 6 voll., 1895-1920), in cui spiegava la fine della ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Archeologia
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  • BIOGRAFIE in Diritto
Tag
  • PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA
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Altri risultati per Mommsen, Theodor
  • Mommsen, Theodor
    Enciclopedia on line
    Giurista, filologo, storico ed epigrafista (Garding, Holstein, 1817 - Charlottenburg 1903). Dedicatosi allo studio dell'antichità italica e romana, venne (1844) in Italia a ricercare e illustrare iscrizioni antiche, stringendo proficue relazioni con G. Henzen, G. B. De Rossi e B. Borghesi che considerò ...
  • MOMMSEN, Theodor
    Enciclopedia Italiana (1934)
    Plinio Fraccaro Giurista, filologo, sommo epigrafista tedesco e uno dei maggiori storici di Roma antica. Nacque a Garding (Schleswig) il 30 novembre 1817 e morì a Charlottenburg il 1° novembre 1903. Studiò nell'università di Kiel, ove si laureò in giuriprudenza nel 1843. Già i suoi primi scritti rivelano ...
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