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tonsillite

Dizionario di Medicina (2010)
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tonsillite


Infiammazione acuta di origine infettiva, virale o batterica delle tonsille palatine. La forma clinica più comune è la t. eritematosa o eritematopultacea che rappresenta circa il 90% di tutte le t.; è di origine virale in circa il 50% dei casi mentre l’eziologia batterica è rappresentata in gran parte dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A (SBGA) e necessita di un trattamento antibiotico efficace in modo da evitare le possibili complicanze poststreptococciche.

Agenti eziologici

I virus eziologici più frequenti delle t. sono gli adenovirus, i virus influenzali e parainfluenzali e i coxsackie; un posto a parte meritano le t. mononucleotiche da Epstein-Barr virus (EBV) che spesso, oltre a presentare il quadro clinico eritematoso, in cui si osserva una secrezione biancastra sulla superficie tonsillare arrossata, assumono quello pseudomembranoso caratterizzato dalle tipiche placche biancastre circondate da un alone eritematoso che, se asportate, mostrano un’area sottostante di erosione sanguinante. I batteri più frequentemente isolati nelle t. acute sono gli streptococchi A, soprattutto nei bambini, mentre gli streptococchi non A (B,C) sembrano essere più frequenti nelle t. acute dell’età adulta; altri batteri responsabili, anche se in minor frequenza, sono Haemophilus influentiae, Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae e Clamydia. Altre forme cliniche di tonsillite acuta sono la t. pseudomembranosa, a eziologia da infezione del virus di Epstein Barr in corso di mononucleosi o infezione difterica, la t. ulcerosa o ulceronecrotica, definita anche angina di Vincent, dovuta a un’associazione batterica di un batterio fusiforme (gram-negativo) e una spirocheta (eziologia fusospirillare). Altre cause della forma ulceronecrotica possono essere una eziologia sifilitica, leucemica o vere e proprie forme carcinomatose. Ulteriore forma clinica è la t. vescicolosa, dovuta all’infezione da herpes virus.

Diagnosi

La diagnosi si basa, oltre che sulla sintomatologia (dolore faringeo, febbre, otalgia riflessa, astenia, sintomi digestivi), sull’esame obiettivo faringeo: tonsille arrossate, edematose, aumentate di volume (angina eritematosa) o con essudato biancastro sulla superficie tonsillare (angina eritematopoltacea). Spesso si apprezzano linfonodi laterocervicali aumentati di volume. Utili possono essere gli esami ematochimici con il test rapido per la ricerca dello SBGA (Streptococco Beta Emolitico di Gruppo A) e il tampone tonsillare con antibiogramma.

Terapia

La terapia delle t. acute virali è essenzialmente sintomatica con antinfiammatori e antipiretici. Se comunque viene intrapresa una terapia antibiotica prima del risultato dell’antibiogramma, è necessario orientarsi sugli antibiotici penicillinosimili inibitori della beta-lattamasi, sulle cefalosporine di terza generazione, sui macrolidi. Quando le condizioni cliniche lo richiedono, viene eseguita una terapia antibiotica per via iniettiva associata per 2÷3 giorni a una terapia cortisonica, utilizzato per ridurre l’edema tonsillare e della base della lingua e per consentire quindi una normale alimentazione.

Complicanze

Le complicanze locoregionali suppurative delle t. acute sono gli ascessi perifaringei, retrofaringei e laterofaringei, e le estese celluliti cervicali; le complicanze generali sono quelle postreptococciche (reumatismo articolare acuto, glomerulonefrite), oramai molto rare, e naturalmente le t. croniche, meglio definite ricorrenti. Infatti è il frequente ripetersi di episodi infiammatori tonsillari che caratterizza la storia clinica di queste t.; possono essere chiamati in causa sia trattamenti antibiotici inefficaci, sia fattori predisponenti come l’ostruzione respiratoria nasale (deviazioni del setto, ipertrofia adenoidea), sia la diminuzione delle difese immunitarie evidenziate da un calo delle immunoglobuline secretorie (IgAs) che presiedono alla immunità locale del cavo orofaringeo. In questi ultimi casi può essere utile una terapia con autovaccini che stimolino la produzione di IgAs; l’indicazione a un trattamento chirurgico viene posta in base al numero di episodi clinici in un anno (uguale o superiore a 4).

Vedi anche
tonsilla In anatomia, organo o formazione costituiti da tessuto linfatico. In senso assoluto per tonsilla si intende la tonsilla palatina, organo pari e simmetrico situato all’istmo delle fauci, tra i pilastri palatini, che circoscrivono uno spazio detto loggia tonsillare. È costituita da un agglomerato di follicoli ... ascesso retrofaringeo Ascesso che si forma in corrispondenza della parete posteriore della faringe e che può essere dovuto ai comuni piogeni (ascesso caldo) o al bacillo tubercolare (ascesso freddo). Nel primo caso si tratta in genere di lattanti o di bambini i quali, dopo una tonsillite, una rinofaringite o una affezione ... infiammazione In medicina, l’insieme di eventi a carattere reattivo che si realizza nei tessuti degli organismi animali superiori quando essi prendono contatto con agenti lesivi di varia natura. Il risultato più frequente di questo processo è la neutralizzazione dell’agente lesivo o la delimitazione della lesione ... streptococco Genere (Streptococcus) di Batteri della famiglia Streptococcacee, gram-positivi, di forma sferoidale od ovoidale, disposti in corte o lunghe catenelle, oppure in coppia, normalmente immobili; largamente diffusi in natura, appartenenti al phylum Firmicutes. Alcuni vivono come commensali sulla cute e nelle ...
Indice
  • 1 Agenti eziologici
  • 2 Diagnosi
  • 3 Terapia
  • 4 Complicanze
Vocabolario
tonsillite
tonsillite s. f. [der. di tonsilla, col suff. medico -ite]. – Infiammazione acuta o cronica delle tonsille palatine (detta anche, e più correttamente, angina).
tonsillare
tonsillare agg. [der. di tonsilla]. – In anatomia e medicina, che appartiene o si riferisce alle tonsille palatine: loggia t., lo spazio della parete laterale della faringe, circoscritto dai pilastri palatini, in cui è situata la tonsilla;...
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