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BARBIERI, Ubaldo

di Mario Gliozzi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
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BARBIERI, Ubaldo

Mario Gliozzi

Nacque a Modena il 2 giugno 1874 e, compiuti gli studi secondari, entrò nell'Accademia d'artiglieria e genio, uscendovi nel 1897 col grado di tenente del genio. Ma dopo qualche anno egli abbandonò la carriera militare per dedicarsi agli studi. Nel 1900 conseguì la laurea in matematica nell'università di Roma e nel 1901 fu nominato assistente alla cattedra di geodesia e geometria pratica della scuola d'applicazione d'ingegneria di Roma, allora occupata da V. Reina. Nel 1907, vinto il concorso di geodesia teoretica nell'università di Genova, si trasferì in questa città e vi rimase per tutta la vita. Dal 1920 fu membro della commissione geodetica italiana e dal 1935 socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei. Da quest'anno le sue condizioni di salute cominciarono a farsi precarie: un tremito alle mani andò via via crescendo, impedendogli ogni attività didattica e scientifica. Dopo anni di sofferenze, il B. morì a Genova il 12 apr. 1945.

L'attività scientifica del B. cominciò nel 1902 con lavori di geometria differenziale classica, relativi a problemi di rappresentazione di superficie, ispirati ai metodi di V. Reina, e che avevano qualche attinenza con la geodesia. Si occupò quindi di questioni relative alla teoria fisico-matematica della figura della terra; eseguì ricerche sperimentali comprendenti livellazioni geometriche e trigonometriche; fece determinazioni del coefficiente di rifrazione terrestre e della sua variabilità. I suoi interessi si spostavano così dalla ricerca teorica al lavoro sperimentale e dal 1907 la sua attività scientifica si rivolse quasi esclusivamente allo studio delle deviazioni locali della gravità. Dal 1908 al 1930 condusse ricerche metodiche sulle anomalie della verticale lungo la regione italiana prossima al meridiano di Mondovì, con lo scopo di estendere e perfezionare i rilevamenti effettuati tra il 1760 e il 1774 da G. B. Beccaria. Le sue note, quasi tutte pubblicate nei Rendiconti dell'Accademia dei Lincei, riferiscono sulla determinazione di latitudine, longitudine, azimut, eseguite nei vertici del io ordine della rete italiana della zona. I risultati di queste ricerche furono compendiati nella memoria Stazioni astronomo-geodetiche di latitudine, azimut e longitudine, compiute lungo il meridiano di Mondovì (Roma 1935). Da questi studi risulta che i piani delle deviazioni locali nei diversi vertici convergono verso una zona situata immediatamente a nord-ovest di Alessandria, dove le anomalie negative della gravità raggiungono il loro massimo valore numerico. Il B. metteva così per primo in evidenza che una grande deficienza di materia esiste nella crosta terrestre dell'indicata zona alessandrina, ma certe conseguenze da lui tratte da questa osservazione furono molto criticate.

Il B. scrisse una trentina di memorie, tra le quali ricordiamo: Sulla rappresentazione in modo conforme-coniugato di una superficie su di un'altra,in Rend. d. Accad. dei Lincei classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 5, XIII (1904), 10 sem., pp. 695-702; Sulla rappresentazione in modo conforme-coniugato di due superfici di rotazione l'una sull'altra, ibid.,20 sem., pp. 79-82; Di un confronto fra la espressione di Helmert e quella di Pizzetti, pel potenziale della gravità,in Atti d. R. accad. d. scienze di Torino, XLI (1905-1906), pp. 503-519; Determinazione astronomica di latitudine e azimut eseguita a Capo Noli nel 1911, in Rend. d. accad. dei Lincei,classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 6, III (1926), pp. 607-6 11; Collegamento geodetico del vertice di Andrate alla rete di 30 ordine dello Stato, ibid., V (1927), pp. 790-794; Topografia con elementi di geodesia (litogr.), Genova 1937.

Bibl.: G. Cassinis, Commemorazione del corrispondente U. B.,in Rend. d. Accad. dei Lincei,classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 8, 1 (1946), pp. 1222 S.; J. C. Poggendorff, Biographisch-literarisches Handwórterbuch für Mathematik..., V, p.58; VI, p. 123.

Vedi anche
Modena Comune dell’Emilia-Romagna (182,74 km2 con 179.937 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. Sorge nell’area dove si congiungono i conoidi dei fiumi Panaro e Secchia, nella Padania, quasi ai piedi del versante settentrionale dell’Appennino, lungo la direttrice della Via Emilia. È uno dei maggiori centri ... Genova Comune della Liguria (238,8 km2 con 610.887 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e della regione. Sorge nel punto più interno dell’arco litoraneo ligure a ridosso dell’Appennino, dove questo si deprime e si apre in una serie di agevoli valichi che collegano la costa con il retroterra padano. Genova ... longitudine Una delle due coordinate occorrenti per determinare la posizione di un punto sulla superficie terrestre (l’altra è la latitudine): precisamente, quella che misura la distanza angolare del punto da un piano meridiano di riferimento (normalmente quello di Greenwich). Accanto a questa, che è la longitudine ... topografia geografia La disciplina che studia le relazioni che si possono stabilire, sulla base di modelli teorici, tra l’insieme finito di coordinate di punti e quello di grandezze misurabili; affronta poi le problematiche connesse alla realizzazione dei modelli stessi. Le applicazioni topografiche, per la massima ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Matematica
Tag
  • GEOMETRIA DIFFERENZIALE
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  • ARTIGLIERIA
Vocabolario
barbierìa
barbieria barbierìa (ant. barberìa) s. f. [der. di barbiere], non com. – Bottega di barbiere.
barbièra
barbiera barbièra s. f. – Femm. di barbiere, usato talvolta nel linguaggio fam. e scherz. per indicare la moglie del barbiere o una donna che fa la barba. In senso fig., l’usa il Boccaccio con riferimento a donne «nimiche della onestà;...
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