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verosimiglianza

di Samantha Leorato - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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verosimiglianza

Samantha Leorato

Funzione dei parametri di un modello statistico (➔) che può essere interpretata come la probabilità (➔) di ottenere esattamente i dati effettivamente osservati.

Basi matematiche

Per formalizzare, si consideri un modello parametrico F={f(x;θ),θ∈Θ} per la distribuzione di una variabile aleatoria X (➔ variabile aleatoria), dove f è una funzione di massa di probabilità, se X è una variabile aleatoria discreta o una densità, se X è continua, θ è il parametro o il vettore di parametri che identificano univocamente la distribuzione, e Θ è lo spazio dei parametri. Dato un valore x della variabile casuale, la funzione di v. è la funzione di θ definita da L(θ;x)=f(x;θ). In altre parole, la funzione di v. misura la ‘plausibilità’ dell’ipotesi che la distribuzione della popolazione sia proprio f(.;θ) (cioè che il parametro sia θ), avendo osservato X=x. Per es., si consideri il lancio di una moneta e la variabile aleatoria X che prende valore 1 se il risultato è testa e 0 altrimenti. Tale variabile casuale segue una legge di Bernoulli (➔ Bernoulli, distribuzione di) con parametro p, dove p è la probabilità di osservare testa (p=1/2 corrisponde al caso di una moneta perfettamente bilanciata). Avendo osservato X=1, la funzione di v. è uguale a L(p;1)=P(X=1)=p. La v., quindi, è massima, e uguale a 1, se p=1, mentre è nulla se p=0, cioè è inverosimile che la probabilità di ottenere ‘testa’ nel lancio di una moneta sia uguale a 0 visto che il risultato del lancio è stato proprio ‘testa’.

Applicazioni statistiche

La v. ha un ruolo fondamentale nell’inferenza statistica (➔). Essa è alla base del metodo di stima, detto della massima verosimiglianza (➔ verosimiglianza massima, metodo della), che propone di stimare θ con il valore più ‘plausibile’ nello spazio dei parametri, cioè quello che massimizza la verosimiglianza. La funzione di v. è anche la base di un insieme di metodi per la verifica di ipotesi annidate (➔ ipotesi statistica), di cui fanno parte il metodo del rapporto delle v., il metodo di Wald, e il metodo dei moltiplicatori di Lagrange (➔ test basati sulla funzione di verosimiglianza). Dato un particolare campione x=(x1,...,xn) tratto in modo casuale dal modello statistico F={f(x;θ),θ∈Θ} (➔ campione statistico), la funzione di v. calcolata in θ risulta L(θ;x)=Πni=1f(xi;θ). Ritornando all’esempio del lancio di una moneta, si assuma di avere osservato 3 lanci con i risultati x1=testa, x2=croce e x3=testa. Se la probabilità di ottenere testa è p in ciascun lancio, allora la funzione di v. è uguale a L(p;x1,x2,x3)=p2(1−p). Poiché il punto di massimo di questa funzione soddisfa la condizione del primo ordine 2p−3p2=0, lo stimatore di massima v. di θ è p^=2/3 e coincide quindi con la frequenza relativa del numero di teste osservate sui 3 lanci. In molte situazioni è più conveniente lavorare con il logaritmo della funzione di v., detta anche funzione di logverosimiglianza. Se infatti la funzione di v. viene definita dalla produttoria L(θ;x)=Πni=1f(xi;θ), allora la logverosimiglianza viene definita dalla sommatoria logL(θ;x)=Σni=1 log(f(xi;θ)), che è generalmente più semplice da trattare. Un altro metodo per ottenere la stima di massima v. è, equivalentemente, quello di massimizzare una qualunque di queste due funzioni.

Vocabolario
verosimiglianza
verosimiglianza (o verisimiglianza) s. f. [der. di verosimigliante]. – L’essere verosimile; l’avere apparenza di vero: v. di un racconto, di una invenzione fantastica, di una bugia; avvenimenti di fantascienza narrati (o rappresentati in...
verosimigliante
verosimigliante (o verisimigliante) agg. [comp. di vero e simigliante, sul modello di verosimile], non com. – Verosimile.
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