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VANNUTELLI, Vincenzo

di Francesco Tacchi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 98 (2020)
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VANNUTELLI, Vincenzo

Francesco Tacchi

– Nacque a Genazzano, località delle campagne romane, il 5 dicembre 1836 da Giovanni Battista e da Teresa Testa.

Rampollo di un’importante famiglia borghese per secoli al servizio della casata dei Colonna, studiò dapprima al collegio Capranica e poi al Collegio romano, dove conseguì la laurea in teologia; sempre a Roma compì inoltre studi di diritto canonico e civile all’Apollinare. Nel dicembre del 1860 fu ordinato sacerdote. Nella sua famiglia non fu l’unico a scegliere la vita religiosa: a tal proposito sono da menzionare suo cugino Francesco, gesuita, e soprattutto suo fratello maggiore Serafino. Dopo l’ordinazione insegnò teologia nel seminario vaticano, attività che tuttavia si concluse già nel 1863. In quell’anno, infatti, Vannutelli entrò nel corpo diplomatico della S. Sede come uditore presso l’internunziatura nei Paesi Bassi divenendo segretario personale dell’internunzio Luigi Oreglia di Santo Stefano. Proprio Oreglia lo volle con sé anche alla nunziatura di Bruxelles, dove Vannutelli si trasferì nel 1866 e dove rimase per quasi un decennio. Fu dal Belgio che egli seguì gli eventi relativi alla fine del potere temporale dei papi e all’aprirsi della questione romana, come testimoniato dalla sua corrispondenza con Hermann Kanzler, ultimo comandante dell’esercito pontificio e marito di sua cugina Laura.

Apprezzato dal cardinale segretario di Stato Giacomo Antonelli e dallo stesso Pio IX, nel settembre del 1875 Vannutelli fu richiamato a Roma e nominato prosostituto della segreteria di Stato, divenendo poi sostituto l’anno seguente. Continuò a svolgere tale funzione anche sotto il cardinale Giovanni Simeoni, successore di Antonelli: il cardinale Alessandro Franchi, scelto quale segretario di Stato dal nuovo papa Leone XIII nel marzo del 1878 (e scomparso appena quattro mesi più tardi), optò al contrario per il suo allontanamento dall’importante dicastero vaticano. Pare infatti che i rapporti personali tra Franchi e Vannutelli non fossero dei migliori: quest’ultimo, così, nel maggio del 1878, fu relegato al ruolo di uditore della Rota romana.

La carriera di Vannutelli riacquistò slancio a partire dal 1880, anno che lo vide tornare a operare nelle file della diplomazia pontificia. In gennaio fu nominato arcivescovo titolare di Sardi e inviato come delegato apostolico a Costantinopoli: proprio in Turchia egli contribuì a ricomporre lo scisma che da qualche tempo sussisteva all’interno della chiesa armeno-cattolica. Nella primavera del 1883 Leone XIII lo volle in Russia a capo dell’ambasciata che doveva rappresentare il pontefice all’incoronazione dello zar Alessandro III; in ottobre, quindi, Vannutelli ottenne la nomina a nunzio apostolico del Portogallo. Fu il punto più alto della sua attività diplomatica: a Lisbona egli rimase fino al 1890, dando un contributo importante alla stipula del concordato che regolava i rapporti fra Chiesa e Stato nei possedimenti portoghesi in Asia (1886). Questi successi gli valsero la nomina a cardinale in pectore nel dicembre del 1889 (la proclamazione pubblica ebbe luogo nel giugno del 1890), grazie a un’eccezione alla regola che prevedeva di non ammettere contemporaneamente due fratelli nel Collegio cardinalizio – Serafino aveva ricevuto la berretta rossa nel 1887 – e che pertanto non mancò di provocare un certo scalpore.

Rientrato stabilmente a Roma, Vannutelli divenne dapprima prefetto dell’economia della congregazione di Propaganda Fide (1892) e quindi arciprete della basilica di S. Maria Maggiore (1896). Nel 1900 Leone XIII gli assegnò la guida della diocesi suburbicaria di Palestrina, e soprattutto, due anni più tardi, lo pose alla testa della congregazione del Concilio. I primi anni del pontificato di Pio X, apertosi nell’estate del 1903, videro ancora Vannutelli impegnato a svolgere una pluralità di funzioni: fu rappresentante pontificio ai congressi eucaristici internazionali di Tournai (1906), Metz (1907), Londra (1908), Colonia (1909) e Montréal (1910) nonché all’inaugurazione della cattedrale di Armagh, in Irlanda, nel 1904. Sempre nel 1904 entrò a far parte della commissione incaricata della codificazione del diritto canonico, la quale avrebbe terminato i propri lavori nel 1917. Come prefetto della congregazione del Concilio si occupò di organizzare le visite apostoliche nelle numerose diocesi d’Italia, assistito in ciò da monsignor Gaetano De Lai, segretario del dicastero. In queste visite Pio X volle scorgere un efficace strumento di controllo del clero da impiegare nella lotta contro il modernismo, questione al centro delle sue preoccupazioni fino al termine del pontificato. Fu proprio in conseguenza della centralità assunta nella Curia romana dalla repressione antimodernista, a ogni modo, che divenne chiaro come la posizione di Vannutelli non fosse del tutto assimilabile al rigorismo che connotava il papa e lo stesso De Lai. Come loro il cardinale era imbevuto dei principi dell’intransigentismo cattolico, e tuttavia non si mostrava ugualmente indisponibile verso alcune istanze di rinnovamento che all’epoca attraversavano il cattolicesimo italiano: la divergenza di Vannutelli riguardava soprattutto il piano degli «atteggiamenti pratici» (Vian, 1998, p. 88), essendo egli fautore di una linea più moderata quanto alle modalità di disciplinamento del clero e alle misure da adottare contro coloro che erano riconosciuti colpevoli di modernismo. Di conseguenza, a vestire i panni d’interlocutore privilegiato del papa all’interno della congregazione del Concilio non fu Vannutelli, ma De Lai. Quest’ultimo, nominato cardinale alla fine del 1907, dette un contributo decisivo alla riforma della curia varata da Pio X nel corso dell’anno successivo, la quale condusse a un’emarginazione delle figure non perfettamente in sintonia con gli indirizzi pontificali. Fra queste anche Vannutelli, cui nell’ottobre del 1908 fu assegnata la carica di prefetto della Segnatura apostolica – il tribunale supremo della S. Sede –, da lui detenuta fino al 1914. Contestualmente le competenze sulle visite apostoliche passarono dalla congregazione del Concilio, sottratta alla responsabilità di Vannutelli, alla congregazione Concistoriale guidata ora da De Lai.

Durante il pontificato di Benedetto XV (settembre 1914-gennaio 1922), l’ormai anziano cardinale ricevette incarichi di valore onorifico, ma senza alcuna reale importanza strategica all’interno della curia. Fu nominato datario e prefetto della congregazione del Cerimoniale, inoltre subentrò al fratello Serafino – scomparso nell’agosto del 1915 – nei ruoli di decano del Collegio cardinalizio e di vescovo di Ostia. Negli anni del primo conflitto mondiale diede prova di far propria l’interpretazione data da Benedetto XV alla guerra: questa sarebbe stata una punizione divina per i peccati degli uomini – tra cui il rifiuto della società moderna a riconoscere nella Chiesa l’istituzione deputata a definire i cardini della convivenza civile –, finalizzata a indurre il loro pentimento e ravvedimento: «Flagello che Iddio ci ha mandato non per opprimerci, ma per correggerci» (Lettera pastorale per la quaresima dell’anno 1917..., p. 7).

Vannutelli ebbe modo di assistere anche all’avvio del pontificato di Pio XI e all’avvento del regime fascista: favorevole a un superamento dell’annosa questione romana, accolse con soddisfazione i Patti lateranensi del 1929.

Morì a Roma il 9 luglio 1930, avendo partecipato a tre conclavi.

Opere. Da segnalare sono alcuni documenti risalenti agli anni in cui Vannutelli fu vescovo di Palestrina e poi di Ostia: Omelia pronunziata nella messa pontificale del giorno 26 aprile 1903 presso il santuario di Maria SS.ma Madre del Buon Consiglio in Genazzano, Roma 1903; Proprium sanctorum ecclesiae praenestinae, Roma 1909; Lettera pastorale al clero e popolo di Palestrina per la quaresima dell’anno 1910, s.l. 1910; Lettera pastorale per la quaresima dell’anno 1916 al clero e popolo delle diocesi di Ostia e Palestrina, Roma 1916; Lettera pastorale per la quaresima dell’anno 1917 al clero e popolo delle Diocesi di Ostia e Palestrina, Roma 1917. Di Vannutelli è inoltre la prefazione a Miscellanea Geronimiana. Scritti vari pubblicati nel XV centenario dalla morte di San Girolamo, Roma 1920, pp. III-VIII.

Fonti e Bibl.: Le carte relative all’attività di Vannutelli come rappresentante diplomatico della S. Sede sono conservate presso l’Archivio apostolico Vaticano. Della sua partecipazione ai congressi eucaristici internazionali in qualità di legato pontificio offrono testimonianza XVIIe Congrès Eucharistique International tenu à Tournay du 15 au 19 août 1906 sous la présidence de S. Em. le Cardinal V. Vannutelli Légat su Saint-Siège, Tournai 1906; Ansprachen Sr. Eminenz des hochwürdigsten Herrn Kardinal-Legaten Vincenzo Vannutelli auf dem XX. Internationalen Eucharistischen Kongress zu Cöln am 4. und 6. August 1909, Colonia 1909.

Cronaca contemporanea, in La Civiltà cattolica, XLI (1890), 6, pp. 721 s.; Cose romane, ibid., LXXXI (1930), 3, pp. 177-179; L. Vannutelli, Ricordo del suolo nativo Genazzano, Isola del Liri 1936, pp. 279-295; P. Dalla Torre, Lettere inedite di monsignor V. V. al generale Ermanno Kanzler (1870-1871), in Rivista di storia della chiesa in Italia, I (1947), pp. 431-443; M. De Camillis, V. V., in Enciclopedia Cattolica, XII, Città del Vaticano 1954, coll. 1027 s.; G. De Marchi, Le Nunziature Apostoliche dal 1800 al 1956, Roma 1957, pp. 32 s., 215; N. Del Re, I cardinali prefetti della Sacra Congregazione del Concilio dalle origini ad oggi (1564-1964), in La Sacra Congregazione del Concilio. Quarto centenario dalla fondazione 1564-1964. Studi e ricerche, Città del Vaticano 1964, pp. 299 ss.; L. Bedeschi, La curia romana durante la crisi modernista. Episodi e metodi di governo, Parma 1968, ad ind.; C. Weber, Quellen und Studien zur Kurie und zur vatikanischen Politik unter Leo XIII. Mit Berücksichtigung der Beziehungen des Hl. Stuhles zu den Dreibundmächten, Tubinga 1973, pp. 417-428; G. Vian, La riforma della Chiesa per la restaurazione cristiana della società. Le visite apostoliche delle diocesi e dei seminari d’Italia promosse durante il pontificato di Pio X (1903-1914), I-II, Roma 1998, ad ind.; Id., Convergenze e divergenze nella Curia romana di Pio X, in Pio X e il suo tempo, a cura di G. La Bella, Bologna 2003, pp. 481-519; Prosopographie von Römischer Inquisition und Indexkongregation 1814-1917, a cura di H. Wolf, L-Z, Paderborn 2005, pp. 1522-1525; D. Fitzgerald, The visit of cardinal V., papal legate, to Ireland, 1904, in Seanchas Ardmhacha: Journal of the Armagh diocesan historical society, XXI (2006), pp. 204-243; I «fogli di udienza» del Cardinale Eugenio Pacelli Segretario di Stato, a cura di S. Pagano - M. Chappin - G. Coco, I, Città del Vaticano 2010, p. 499.

Vedi anche
Aloisi-Masèlla, Gaetano Aloisi-Masèlla ‹-ʃi maʃ-›, Gaetano. - Ecclesiastico e diplomatico (Pontecorvo 1826 - Roma 1902); fu nunzio in Baviera (1877), dove trattò col Bismarck per la cessazione del Kulturkampf, e a Lisbona (1879-83); creato cardinale il 14 marzo 1887 da Leone XIII, fu prefetto di varie congregazioni. Come pro-datario ... Gènnari, Casimiro Ecclesiastico italiano (Maratea 1839 - Roma 1914). Sacerdote (1869) a Cosenza, fondò (1876) Il monitore ecclesiastico per la raccolta e la divulgazione degli atti della Santa Sede. Vescovo di Conversano (1881), fu nel 1901 creato cardinale. Studioso di teologia morale e di diritto (Consultazioni morali-canonico-liturgiche, ... Ludovisi, Ludovico Cardinale (Bologna 1595 - Roma 1632); figlio del senatore Orazio e quindi nipote del papa Gregorio XV, ottenne da questo, il giorno successivo alla sua incoronazione, il cardinalato (1621); ebbe poi l'arcivescovato di Bologna. Fu detto il Cardinal Padrone perché in soli ventinove mesi di pontificato ... Pio XII papa Eugenio Pacelli (Roma 1876 - Castel Gandolfo 1958). Fu nunzio apostolico (dal 1920) a Berlino, segretario di Stato e collaboratore di Pio XI. Eletto papa (1939) alla morte di questi, si pronunciò più volte contro la minaccia di una guerra. Iniziato il conflitto, condannò l'invasione russo-tedesca della ...
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    Cardinale, fratello del precedente, nato a Genazzano (Roma) il 5 dicembre 1836, morto a Roma il 9 settembre 1930. Ordinato prete nel 1860, entrò nella diplomazia pontificia nel 1863 come uditore alla nunziatura di Bruxelles. Dopo il '70 fu nominato sostituto alla segreteria di stato col cardinale G. ...
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