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viziosamente

di Alessandro Niccoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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viziosamente

Alessandro Niccoli

Una sola volta nella Vita Nuova, nel senso di " in modo vizioso ", e cioè in un modo che, per eccesso o per difetto, si discosta dal ‛ giusto mezzo ' indicato dalla ragione di volta in volta. Nel servire la seconda donna dello schermo D. si era spinto talmente oltre i termini della cortesia da dare origine a commenti malevoli e da indurre Beatrice a togliergli il saluto; a queste vicende si riferisce il passo di X 2 questa soverchievole voce... parea che m'infamasse viziosamente, interpretato dal D'Ancona " gettava su di lui una nota viziosa d'infamia ".

Il testo non è di agevole interpretazione, tanto che il Sicardi e L. Mascetta Caracci furono indotti a correggere il testo per renderlo più chiaro (v. Barbi, ad l.); d'altra parte, come il Barbi ha esaurientemente dimostrato, ‛ infamare ' aveva pure il valore di " dar nome, fama " e viziosamente può esser riferito a un comportamento di per sé lecito, ma poco prudente per eccesso (v. VIZIO); la frase perciò può essere più semplicemente spiegata " era evidente che mi procurasse la nomea di agire in modo sconveniente ".

Bibl. - E. Sicardi, in " Rassegna Contemporanea " IV (1911) 449-456; L. Mascetta Caracci, in " Giorn. d. " XXIX (1926) 247.

Vocabolario
vizióso
vizioso vizióso agg. [dal lat. vitiosus]. – 1. Pieno di vizî, dominato dal vizio: giovani v.; un vecchio v.; spesso come sost.: sta’ lontano da quell’uomo, è un v.; da persona viziosa: una vita v.; prov., ogni eccesso è vizioso. 2. estens....
viziosità
viziosita viziosità s. f. [dal lat. vitiosĭtas -atis]. – L’essere vizioso o difettoso: la v. di una persona; la v. di un ragionamento.
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